Era Anna, un'amica. È sempre molto gentile e disponibile con me così mi offrii anche di accompagnarla in stazione, dato che ci sarei dovuta andare da sola.
Ci mettemmo dieci minuti ad arrivare. E mentre camminavamo abbiamo incontrato un suo vecchio amico che ci ha fatto rimanere ferme per qualche secondo, che abbiamo poi recuperato correndo.
Appena arrivate la sua corriera aveva appena parcheggiato e sarebbe partita tra un paio di minuti, cosí abbiamk avuto ancora un po' di tempo per parlare.
Lei esce da una situazione familiare non troppo bella, ma la ammiro per la forza che ci mette per essere sempre felicissima agli occhi di tutti.
È abbastanza alta, cosí almeno quando parlo con lei non devo guardare tanto in basso da sentirmi un gigante.
Ride sempre, e ha delle lunghe ciglia colorate di viola.
"Scusa" un ragazzo dietro di lei la urta."Mhh... Sempre cosí. Mi saranno venuti addosso una quarantina di volte stamattina."
Ha ragione. Lui faceva parte di quei gruppetti di soli maschi. Quelli che si divertono solamente se danno fastidio a qualcun altro, anche con cose stupide come una spinta o solamente un "ciao" con una valanga di risate un secondo dopo.
Lo seguii con lo sguardo finché non è arrivato al suo gruppetto. Erano 5 o 6 circa, credo. Non li fissai a lungo altrimenti mi avrebbero chiesto che avevo da guardare.
Anna partí in corriera e io aspettai in piedi alla stazione l'arrivo della mia.