12 - The sushi and the talking

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One step closer, three steps back

Sono passati due giorni da quella famigerata festa a casa di Luke.
In questi due giorni ho misurato costantemente la temperatura corporea, per controllare che non mi venisse la febbre, a causa del bagno non richiesto che Katie mi ha regalato quel giorno, perchè sennò sarei fottuta. Ho un esame domani e, se lo saltassi (di nuovo) probabilmente attaccherebbero un cartello con la mia faccia fuori dall'università e di sotto scriverebbero "io non posso entrare" come si fa con i cani.

Clark ha smaltito la sbronza ma ha imparato che ubriacarsi non gli fa bene.
Ha vomitato tutta la mattina dopo e ha giurato su Zelda che non toccherà mai più una bottiglia che non sia d'acqua, quindi credo che sia una premessa seria.
Harvey ha fatto cinquantasei apprezzamenti diversi sulla mia cicatrice e, per quanto mi metta a disagio parlarne, ho provato ad apprezzare il gesto.

Mary invece, è ancora strana. Quasi più strana di prima. È sempre con la testa altrove, non ascolta nessuno quando si parla ed evita i nostri sguardi. Ho provato a parlarle ma ha cambiato subito discorso, dicendo che era in ritardo per il suo appuntamento settimanale al club del libro.
Proverò comunque a parlarle per scoprire qualcosa in più ma tanto so che scoppierà prima o poi.

Al momento, l'unica cosa che vorrei fare, è godermi questa mattinata in santa pace.
Niente può turbarmi oggi.
Né la sveglia che sta suonando ininterrottamente da venti minuti, né il freddo che entra dalla finestra, né il fatto che non abbia delle coperte per riscaldarmi e che quindi, sia costretta a rassegnarmi al fatto che il mio sonno sia rovinato.

«Vuoi spegnere quella cazzo di sveglia? Cristo!»
Mary si stropiccia un occhio, mentre l'altro è ancora chiuso. Si volta per insultarmi e poi torna a dormire.
Spengo la sveglia e sospiro.
Guardo fuori dalla finestra.
È un nuovo giorno, in una nuova settimana, in un nuovo mese.
Niente può turbarmi oggi, neanche il fatto che la data di consegna del mio compito sia sempre più vicina e io non sappia come andare avanti.

Prendo il cellulare e osservo l'ora.
Sono le nove e mezza.
Tentando di mantenere l'umore alto, mi stiracchio leggermente e mi alzo dal letto. Chiudo la finestra, dato che il freschetto stava dando fastidio anche a Mary, e mi dirigo in bagno.

Cosa devo fare oggi? Niente. Assolutamente niente. Relax. Voglio staccare da tutto. Non voglio pensare a nulla. Né all'università, né a Luke, né a Dylan o Katie. Voglio stare tranquilla.

Mentre vado a lavarmi il viso, un colpo sulla porta mi fa sussultare. L'acqua che tenevo nelle mani, mi vola sul pigiama.
«Chi cazzo c'è in bagno? Per l'amor del cielo, devo pisciare!»
Niente può turbarmi oggi.
Prendo un grande sospiro e sopprimo gli insulti che sto mandando silenziosamente a Clark.
«Non urlare, sto cercando di dormire! Se non dormo almeno otto ore a notte, mi escono le rughe!» sento dire da Harvey ma Clark non se ne cura e continua a bussare imperterrito sulla porta.

Apro la porta e, faccio per guardarlo ma mi supera e si fionda sulla tavoletta. Si abbassa i pantaloni e io faccio giusto in tempo a voltarmi per non vedere niente.
L'ho già detto che niente può turbarmi oggi?

«Buongiorno bellissima» Dice, mentre il rumore della sua pipì contorna la conversazione. Strizzo gli occhi, un po' schifata da tutto ciò.
«Anzi, solo buongiorno. Hai dei capelli di merda sta mattina, Vic»
Prendo un sospiro e forzo un sorriso innaturalmente ampio.
«Buongiorno anche a te» Mi limito a dire, prima di dileguarmi e uscire dal bagno.

COMPLETE MESS // L.H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora