(Capitolo 11) William Wharton

9 0 0
                                    

21 Settembre 1932

La squadra che era andata a rilevare Wild Bill Wharton a Indianola era composta da sette uomini: Paul, Dean, Percy, altri due piazzati dietro (ho dimenticato come si chiamavano, ma sono sicura che lo sapevo) e due davanti

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


La squadra che era andata a rilevare Wild Bill Wharton a Indianola era composta da sette uomini: Paul, Dean, Percy, altri due piazzati dietro (ho dimenticato come si chiamavano, ma sono sicura che lo sapevo) e due davanti.

Avevano preso quella che noi chiamavamo la diligenza, un furgone Ford rinforzato con lamiere d'acciaio e vetri a prova di proiettile. Sembrava un incrocio tra un furgone di lattaio e un veicolo corazzato.

A capo della spedizione era tecnicamente Paul.
Aveva consegnato le scartoffie allo sceriffo della contea, il quale a sua volta le aveva girate al signor William Wharton, piantagrane extraordinaire, come l'avrebbe messa forse Delacroix.

L'amministrazione aveva inviato una divisa di Cold Mountain, ma lo sceriffo e sui uomini avevano preferito lasciare ai nostri ragazzi il compito di rivestire Wharton.

Quando la nostra squadra se lo trovò davanti al primo piano del General Hospital, Wharton indossava un camice di cotone, ciabatte di feltro: un tipo smunto con stretta brufolosa e un sacco di capelli bruni, lunghi e scompigliati.

~~~~

Fu il suo didietro la parte di Wharton che Dean e gli altri videro per prima, perché al loro arrivo, il prigioniero era alla finestra a contemplare il parcheggio.

Non si era girato.

Era rimasto com'era, a tenere aperta una tenda con la mano, muto come un manichino, mentre Paul malediceva lo sceriffo per essere stato tanto pigro da non far indossare a Wharton la tenuta celeste della prigione.

Quando Paul si fu stancato di quel sonnambulo (dubito che gli ci volle molto), aveva ordinato a Wharton di girarsi.
Wharton aveva ubbidito. A vederlo così, mi raccontò, non aveva niente di diverso dai mille balordi di campagna che avevamo visto transitare per Cold Mountain durante quegli anni.

Mandibola rilasciata, sguardo sperduto, spalle abbassate, mani penzolanti. Sembrava veramente imbottito di morfina, fatto e trifolato come, se non peggio, tutti drogati che era capitato loro di vedere.

«Mettiti questa roba» aveva ordinato Paul, indicando gli indumenti ai piedi del letto.

Erano stati spacchettati, ma per il resto erano ancora intatti, ripiegati come quando uscivano dalla lavanderia del carcere, con un
paio di boxer bianchi di cotone che spuntavano da una manica della camicia e un paio di calze bianche che spuntavano dall'altra.

Wharton aveva dato l'impressione di volerci provare, ma non era stato capace di andare molto lontano senza assistenza.
Era riuscito a infilarsi i boxer, ma quando si
era trattato di indossare i pantaloni, continuava a cercare di introdurre entrambe le gambe dalla stessa parte.
Alla fine lo aveva soccorso Dean, aiutandolo a separare bene i piedi e quindi alzandogli i calzoni, chiudendogli la patta e agganciandogli la cintola.

The green MileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora