15 Settembre 1932Andatosene il Capo, per noi ci fu un periodo di tranquillità al Blocco E.
Con Harry e Paul temporaneamente comandati altrove, al Miglio Verde per un po' restammo solo io, Brutal, Dean e Percy.
Il che significa in verità solo io, Dean e Brutal, visto che Percy stava molto per conto proprio. Ti assicuro che quel caro giovanotto era un genio nel trovare cose da non fare.Di tanto in tanto (ma solo quando Percy non era nei paraggi), venivano a trovarci gli altri per quella che Paul si divertiva a definire "una bella blaterata".
In molte di quelle occasion rifaceva la sua comparsa anche il topo. Noi gli davamo da mangiare e lui si sedeva lì a sgranocchiare i suoi bocconcini, solenne come Salomone, guardandoci con quei suoi vivid occhietti come goccioline di petrolio.Furono settimane piacevoli, placide e serene, che non fusci a guastarci nemmeno Percy con le sue sporadiche lagnanze.
Ma il sole non può splendere in eterno e in un piovoso lunedì sul finire di luglio (ho già accennato al tempo infame di quell'estate?) mi ritrovai seduta sulla branda di una cella aperta ad aspettare Eduard Delacroix.~~~~
Si spalancò con un colpo secco la porta che dava in cortile, lasciando entrare una vampata di luce, ci fu un confuso sferragliare di catene, una voce atterrita iniziò a balbettare in un miscuglio fra inglese e francese cajun e Brutal urlò:
«Ehi! Fermo! Dannazione! Piantala, Percy!»
lo mi ero mezza assopita su quella che sarebbe diventata la branda di Delacroix, ma scattai in pied all'istante, con il cuore che mi stantuffava in petto.
Schiamazzi di quel genere non si erano quasi mai verificati al Blocco E prima della venuta di Percy; era stato lui a portarsela li dietro come un odore cattivo.
«Muoviti, lurido finocchio di un francese!» abbaiò Percy, come se non avesse nemmeno sentito Brutal.
Ed eccolo arrivare, trascinando con sé per un braccio un tizio non molto più grande di un birillo da bowling.
Nell'altra mano Percy brandiva il suo sfollagente.
Aveva scoperto i denti in una smorfia contratta nella faccia paonazza. Non sembrava però del tutto amareggiato.
Delacroix tentava di tenergli dietro, ma aveva i ferri alle caviglie e per quanto si sforzasse di muovere i piedi alla svelta, Percy era troppo veloce per lui.Balzai fuori dalla appena in tempo per sorreggerlo prima che ruzzolasse. E fu così che Del e io ci conoscemmo.
Percy lo assalì con il bastone alzato e io lo tenni bada con un braccio. Brutal ci raggiunse ansimando e dal'espressione giudicai che dovesse essere non meno sgomento e disorientato di me.
«Lo faccia smettere, mademoiselle» farfugliò Delacroix.
«S'il vous plaît, s'il vous plaît!»«Lasciatemelo! Lasciatemelo!» ragliava Percy
Cominciò a colpirlo sulle spalle.
Delacroix alzò le braccia gridando e lo sfollagente gli tempestò di botte sorde le maniche della camicia blu da carcerato.«Ouh! Ouh!» tuonai.
«Fermo là! Che diavolo succede?» Cercavo di incastrarmi tra Delacroix e Percy, ma Il manganello di Percy continuava a volare, passandomi ora da una parte, non stava funzionando molto bene.Prima o poi avrebbe legnato me invece.
«Lurido finocchio! Ti insegno io a mettermi le mani addosso, schifoso di un culattone!»
Bam! Bam! Bam! E ora Delacroix strillava e sanguie nava da un orecchio.Rinunciai a cercare di fargli scudo, lo afferrai per una spalla e lo trascinai nella sua cella dove fini lungo e disteso sulla branda.
Percy mi aggirò di scatto dandoli un'altra manganellata sulla schiena, come benedizione finale.Poi Brutal lo sblocco prendendolo dalle spalle e portandolo dall'altra parte del corridoio.
Io mi affrettai a far scorrere il cancello nella sua rotaia.~~~~
Girai uno sguardo infuriato verso Percy.
A quel punto il suo volto cominciò a scolorirsi, con le guance però ancora infiammate e i capelli, che portava normalmente all'indietro e luccicanti di brillantina, arruffati sulla fronte.«Si può sapere in nome di Dio che cosa sarebbe questa mattana?» sbraitai.
«Mai, e dico mai, è successo che nel mio blocco fosse picchiato un prigioniero!»«Quando l'ho tirato giù dalla diligenza, quel bastardo di un frocio ha cercato di palparmi il pacco» rispose Percy.
«Si è preso solo quello che meritava» L'incredulità mi ammutolì.Non avrei potuto immagideun'iniziativa come quella che mi aveva appena scritto Percy nemmeno se a metterla in atto fosse stato il più scatenato omosessuale sulla verde faccia di questa terra.
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Mi girai a guardare Delacroix, raggomitolato sulla braccia con le mani ancora alzate a proteggersi il volto.
Aveva le manette ai polsi e una catena tra le caviglie. Poi guardai Percy.
«Fuori di qui» ordinai.
«Con te voglio parlare dopo» ringhiai«Hai intenzione di metterlo nel tuo rapporto?» chiese Percy in tono truce.
«Perché posso scrivere un rapporto anch'io»Non volevo fargli rapporto, volevo solo che scomparisse dalla mia vista. Glielo dissi.
«La questione è chiusa» finii.
Notai lo sguardo di sapprovazione di Brutal, ma feci finta di niente.
«Avanti, fuori. Passa in amministrazione e avverti che hai da leggere delle lettere e aiutare nell'imballaggio»
«Certo» cavea ritrovato il giusto contegno.
Si spinse i capelli all'indietro con le mani, che erano morbide e bianche e piccole, mani di una ragazzina appena adolescente, e si avvicinò alla cella.
Vedendolo, Delacroix si rannicchiò ancor di più sulla branda, barbugliando in un inglese condito in salsa francese.«Non ho ancora finito con te, Pierre» lo minacciò Percy.
Poi trasalì quando gli piombò sulla spalla una mano enorme di Brutal.
«Invece si» disse Brutal.
«E ora vai. Aria»«Guarda che non mi fai paura» ribatté Percy. «Neanche tanto così» I suoi occhi si spostarono su di me.
«Né tu né lei»Invece ci temeva.
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The green Mile
Fantasía(Questo libro é stato ispirato dall'anonimo libro Il miglio verde di Stephen King, ma facendo qualche modifica alla storia) 1935 Le due piccole figlie di un contadino erano state uccise e stuprate, e sul luogo del delitto era stato trovato ed in seg...