(Questo libro é stato ispirato dall'anonimo libro Il miglio verde di Stephen King, ma facendo qualche modifica alla storia)
1935
Le due piccole figlie di un contadino erano state uccise e stuprate, e sul luogo del delitto era stato trovato ed in seg...
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IL topo di Delacroix era uno dei misteri di Dio. Non ne avevo mai visto uno al Blocco E prima di quell'estate e mai ne avrei visti altri dopo quell'autunno, quando Delacroix lasciò la nostra compagnia in una notte d'ottobre; la lasciò in un modo così sconvolgente, che quasi non trovo il coraggio di ricordarlo. Delacroix sosteneva di aver addestrato lui quel topo, che cominciò la sua esistenza tra noi come Steamboat Willy, ma io sono convinta che sia esattamente l'opposto. Lo stesso pensavano Dean, Paul e Brutal. Erano tutti e tre presenti la sera in cui il topo fece la sua comparsa e, come ebbe a dire Brutal:
«Quel sorcio era già mezzo addomesticato e due volte più sveglio di quel cajun che credeva di esserne il padrone»
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Io e Dean eravamo nel mio ufficio a riesaminare la documentazione dell'attività del l'ultimo anno.
«Hei!» esclamò Brutal fuori dalla porta, dove presidiava il tavolo in fondo al corridoio.
«Hei, voi due! Venite un po' a vedere» continuò Paul.
Io e Dean ci scambiammo un'occhiata con d'allarme, pensando che fosse accaduto qualcosa. Ma poi sentimmo Paul e Brutal ridere e noi corremmo fuori a vedere che cosa stava succedendo. Ridere al Blocco E suonava strano quasi quanto ridere in chiesa.
«Cosa?» chiese Dean. «Cosa c'è?»
«Allora non era vero che il governatore aveva stretto del tutto i cordoni della borsa quest'anno» osservò Paul. «Sembra che dopotutto ci hanno mandato un nuovo agente di custodia» E intanto lui è Brutal continuavano a ridere.
Brutal puntò il dito e vedemmo il topo.
Cominciai a ridere anch'io e subito dopo anche Dean. Non si poteva evitarlo, perché l'atteggiamento di quel topolino ricordava in tutto e per tutto quello di una guardia che fa il suo giro di ronda ogni quarto d'ora: un minuscolo agente di Custodia, tutto peloso, attentissimo ad accertarsi che nessuno stesse cercando di evadere o uccidersi.
Avanzava di qualche metro per il Miglio Verde, poi girava la testa di qua e di là, come controllando le celle. Quindi veniva avanti di un altro breve tratto.
Era un comunissimo topolino marrone, se non per quel suo modo di muoversi che dava l'impressione che stesse controllando le celle. Dopo qualche altro paso si trovò propio davanti a noi. Mi aspettavo che scappasse appena ci avrebbe visto, ma con mia sorpresa non fú così.
«Non è normale che un topo si avvicini alle persone in questo modo» commentò Dean un po' innervosito, mentre mi circondava le spalle col braccio. «Forse ha la rabbia»
Io, Brutal e Paul lo guardammo continuando a ridere.
«Oh, Dio del cielo» brontolò Brutal con la bocca piena di sandwich. «Sentito il grande esperto di roditori. L'uomo topo. Ti pare che schiumi dalla bocca, uomo topo?» disse Brutal.