(Capitolo 3) John Coffey

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2 anni dopo - 6 Settembre 1932

Come avevo già detto, in quel anno soffri della più grande infezione alle vie urinarie, perciò prima che potesse arrivare il nuovo prigioniero, me ne stetti in bagno una bella mezz'ora

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Come avevo già detto, in quel anno soffri della più grande infezione alle vie urinarie, perciò prima che potesse arrivare il nuovo prigioniero, me ne stetti in bagno una bella mezz'ora.
Fin quando Paul non mi chiamò per dirmi di uscire.

«Jess, il nuovo detenuto sta arrivando. Meglio che esci» disse Paul bussando alla porta.

«Si... Si, arrivò subito» risposi trattenendo la voce tremante dallo sforzo, dato che ero seduta sul WC, tentando in tutti i modi di smuovere la mia infezione.

«Tutto bene?» chiese rivolto a me, anche se stava guardando Dean, rispettivamente al suo posto per l'accoglienza.

«Si. Si, ora esco okay...» dissi prima di tirare lo sciacquone, anche se di urina nel WC neanche l'ombra.

Uscì dal bagno portandomi un fazzoletto alla fronte sudata, venni raggiunta anche da Dean, che mi guardava con fare preoccupato.

«Cavolo Jess. Te l'ho detto che dovevi farti vedere quando la cosa era ancora all'inizio. Adesso stai solamente soffrendo... E per lo più continua a peggiorare» disse portandomi una mano alla fronte.

«Cazzo, sei bollente!» esclamò facendo scorrere la mano dai miei capelli alla nuca.

«Va bene, Va bene... Mi farò vedere, ma prima occupiamoci del nuovo prigioniero...» continuai avanzando verso la cella vuota, al fondo del miglio.

Brutal si mise in posizione davanti alla porta, continuando a guardare fuori, mentre la macchina con dentro il prigioniero avanzava nella piazza sterrata.
Quest'ultima aveva un peso eccessivo dietro, quasi le ruote non scoppiarono.

«Ma cosa hanno lì dietro...? Non ci hanno avvertito di aver portato dieci prigionieri...» disse Brutal rivolvendo uno sguardo interrogativo a Paul e Dean.

«Che vuoi dire?» chiesi alzando la voce dal fondo del corridoio, affacciandomi un po' per provare a vedere la sua faccia.

Anche Paul e Dean andarono a controllare nello stesso punto da dove si era affacciato Brutal.
Dal retro della macchina uscii un mostruoso gigante con la pelle nera, che si avvicinava al Blocco trainato da Percy, che lo annuncio urlando, descrivendolo come:

«Uomo morto che cammina! Uomo morto che cammina!»

«Per dio. Ma cos'è tutto questo casino!» dissi tentando di capire cosa stesse succedendo fuori, e il perché tutti si erano azzittii di colpo.

«Amore... Sei ancora sicura di voler entrare nella cella con quel bestione...?» chiese la voce insicura di Dean.

«E dai, non potrà essere più grande di Brutal» scherzai abbozzando un sorriso divertito verso Brutal.

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