(Capitolo 18) il rocchetto variopinto

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2 Ottobre 1932

Del considerò un'ipotesi dopo l'altra, spuntandole pazientemente nelle foschie della sua mente

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Del considerò un'ipotesi dopo l'altra, spuntandole pazientemente nelle foschie della sua mente. E mentre pensava a voce alta, volendo provvedere al futuro del suo amato topolino come fosse un figlio da dover mandare all'università, lanciava il rocchetto variopinto contro il muro. Ogni volta che lo faceva, il signor Jingles correva a prenderlo e a farlo rotolare ai suoi piedi.

Dopo un po' cominciò a darmi sui nervi: prima il rumore del rocchetto contro la pietra, poi il ticchettio delle zampette del signor Jingles.
Era un gran bel numero, d'accordo, ma dopo un'ora e mezza veniva a noia.
Mentre il signor Jingles sembrava non stancarsi mai.

Verso la fine tuttavia mi diventò davvero difficile resistere e del resto sai anche come va, con un rumore come quello ripetuto all'infinito.

Fortunatamente Brutal riuscì a distrarmi da pensiero di sbraitare contro Del per dirli di smetterla con quel rocchetto.
Fú il primo fra noi a parlarli:

«Va bene» si arrese.
«Vorrà dire che qualcuno di noi se lo porterà a casa, Del. Magari Paul. Ha una figlia più grande, lei non sarà un problema per il signor Jingles»

Il pensiero lo fece impallidire di orrore.
Una ragazza badate ad un topo? Di sicuro lo avrebbe schiacciato ancor prima che potesse entrare in casa.

«No, capo Howell» si scusò Del.
«Grazie mille, merci beaucoup... credo che la figlia del capo Edgecombe abbia paura di un topolino. Io lo so perché...»

«Credo che non ci sia bisogno che mi dici perché lo sai, Del» lo prevenì Paul.

Delacroix annui sorridendo.

«Ma risolveremo il problema. Come no!»

Appoggiata col mento alla spalla di Dean, lo vidi pensarci un po' su, poi ne uscì dicendo:

«Be... Potremo prenderlo io e Jess»
«Per ora non abbiamo bambini... Sempre fin che non decidiamo di farli» mi sorrise.

«Oh... siete molto gentili, ma voi abitate vicino al bosco, e credo che a il signor Jingles non piaccia molto l'idea di un bosco» rispose lanciando il rocchetto.

Il signor Jingles lo inseguì ticchettando con le zampe. Io trattenni una smorfia.
Alla fine fú Dean a salvare la giornata. Appoggiato ad un fianco alla cella di Del a guardarle il signor Jingles.
C'era anche Percy con noi, ma si era stancato di cercare di avviare una conversazione, ottenendo in cambio solo grugniti.

«Topolinia?» sbottò Dean nel silenzio meditativo.
Il tono era quello di buttala là, tanto per dire.

«Topolinia?» fece Delacroix.
«Quale Topolinia» rivolgendogli uno sguardo insieme sorpreso e interessato.

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