Capitolo 5

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Regina la seguì, la sua mano era stretta in quella di Emma, l'aveva aveva afferrata poco prima e lei l'aveva stretta per paura di perderla tra la folla. La ragazza si era fermata di colpo e l'aveva fatta entrare in un posto simile a quello in cui avevano preso i vestiti solo che tutto profumava di dolce, spezie, frittura. Il suo stomaco brontolò e arrossì.

«Che profumo.»

Emma sorrise e le indicò il bancone dove c'erano alcuni piatti pronti.

«Guarda lì, ma prima di scegliere leggiamo anche il menù» le suggerì.

«Io non so cosa siano, tu cosa prendi?» ammise Regina. Erano tutte cose che non aveva mai visto e non aveva idea di cosa fossero. Emma la scortò fino ad un tavolo e le passò una specie di pergamena rigida e liscissima su cui erano scritti nomi che non aveva mai visto.

«In realtà non ne ho idea. Non sono mai stata qui dentro, l'avevo visto da fuori e mi sembrava carino» disse la ragazza.

«Lo è» confermò Regina con un sorriso timido.

«Se ti servono spiegazioni dimmi» disse Emma con gli occhi ancora sulla lista di cibo. «Tipo, non credo tu sappia cos'è un hamburger... È un panino con dentro della carne tritata e insalata, pomodoro, formaggio, cipolla, bacon, che sarebbe altra carne ma fritta, e delle salse molto buone. Qui ci mettono anche l'avocado, che è un frutto verde. E i tacos sono una specie di disco di farina di mais pieno di pollo fritto, salsa allo yogurt, verdure...» Continuò a leggere. «Poi c'è il fritto misto di pesce e verdure, la carne alla griglia, il sushi vegano che sinceramente non so cosa sia» rise. «Ma credo riso con verdure. Poi ci sono le costolette di maiale cotte nella salsa barbecue, e io credo proprio che prenderò quelle.»

«Io penso che prenderò un hamburger.»

«Okay. Da bere? Vino, birra, coca cola, che è una bevanda con le bollicine dolce.»

«Coca cosa?» chiese facendo ridere Emma.

«Cola» ripeté la ragazza.

«Mia madre mi faceva mangiare sempre poco ai banchetti, non ho mai avuto così tanta scelta.»

Emma la guardò negli occhi.

«Invece qui puoi mangiare anche per tre, ti assicuro che non c'è nessun problema.»

Un cameriere passò a prendere l'ordine. Le bevande arrivarono subito ed Emma la incoraggiò a provare quello strano liquido marrone scuro, per nulla invitante. Regina prese un piccolo sorso e strabuzzò gli occhi.

«È strana.»

«Ma ti piace?»

«Tanto» dichiarò prendendone un altro sorso.

Poco dopo arrivarono anche i piatti e Regina rimase a fissare il suo per qualche secondo. Era enorme, sua madre l'avrebbe uccisa se l'avesse vista mangiare tutta quella roba. Eppure sembrava davvero buono e non vedeva l'ora di assaggiarlo. Prese il coltello e la forchetta per iniziare a tagliare il panino ma le mani di Emma la bloccarono, alzò gli occhi e la vide sorridere scuotendo la testa.

«No. Mani sul panino, denti sul panino» disse, mortalmente seria.

Sulla faccia di Regina si dipinse una smorfia scettica.

«Non posso mangiare con le mani» dichiarò. Sua madre l'avrebbe davvero uccisa non solo avrebbe mangiato quel panino enorme ma per di più si sarebbe sporcata le mani e probabilmente tutta la faccia, pensò notando la salsa che colava dai bordi.

«Certo che puoi» la contradisse Emma rubandole una patatina e infilandosela tra i denti, sorridendo prima di mangiarla.

Regina fece un respiro e posò le posate. Avvicinò le mani al panino e al solo contatto le dita di sporcarono di olio e salse ma l'avvicinò alla bocca e diede un piccolo morso. Le sue papille gustative scoppiarono per quei sapori che non aveva mai provato.

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