Presente.
Chisaki era andato a vedere perché l'omega ci impiegava così tanto ad arrivare.
Il loro illustre ospite era lì, che li attendeva, e il verde non voleva uscire dalla sua stupida stanza.
L'alpha si mise davanti alla porta e bussò violentemente, iniziando a far disperdere il suo odore arrabbiato in segno di avvertimento.
Dei rumori sommessi provennero da dentro alla stanza e, poco dopo, la porta venne aperta di poco, giusto in modo da far intravedere un grande occhio verde, leggermente appannato.> Muoviti ad uscire da qui, omega. Mi stai facendo fare una brutta figura.
> S-Si, o-ora arrivo. De-Devo solo tro-trovare i soppressori.
> Sei entrato in calore?
> S-Si, ma è qua-quasi finito ormai.Un odore di alcol si disperse prepotentemente dall'alpha, come se un intero flacone di disinfettante fosse stato buttato addosso all'omega.
Chisaki si tolse un guanto e allungò la mano verso le dita di Midoriya, quelle che tenevano la porta.> Perché cazzo non sono stato chiamato?! Perché non mi hai fatto avvisare?! Adesso devo cederi a quell'idiota di ragazzetto senza nemmeno averti potuto marchiare!
L'istinto guidò Izuku: chiuse la porta di scatto, andando a nascondersi in bagno alla ricerca dei soppressori. Quelle dannate pillole non potevano essere già finite, ne aveva visto un flacone intero giusto qualche tempo prima.
Ma la porta non resistette al quirk di Chisaki, che entrò nella stanza e si precipitò dall'omega tremante.
La mano nuda di Overhaul si aggrappò al collo di Midoriya e il quirk si attivò.
Izuku strinse forte gli occhi e i denti.
Stava per morire? Stava per essere marchiato contro il suo volere? Avrebbe finalmente trovato un po' di pace?
Ma non accadde nulla di tutto quello. Il corpo dell'omega smise di tremare, il caldo dovuto al calore scomparve all'improvviso e le sue gambe, da molli e insicure, divennero stabili.
Gli occhi verdi cercarono quelli ambrati attraverso lo specchio, l'omega era confuso e non capiva cosa stesse accadendo.
Chisaki si rimise il guanto e gli voltò le spalle, si avviò verso l'uscita e parlò in modo calmo e pacato.> Preparati. Hai solo dieci minuti. Il tuo calore è finito. Se io non potrò marchiarti e tenerti sotto il mio comando, non potrà farlo nemmeno lui.
E così ora Midoriya stava lì in piedi, al centro di quella stanza, con i due alpha che lo guardavano come se fosse stato un trofeo o un pezzo di carne.
I due parlavano fitto, ogni tanto il biondo scoccava qualche occhiata in direzione del verde, ma senza mai dire nulla o far trasparire un'emozione, come se la presenza di Izuku non fosse un problema. Ma il verde sapeva che era una bugia, sapeva benissimo che l'eroe non vedeva l'ora di stare da solo con lui per poterne fare il suo pupazzetto personale.
Izuku si tormentava le dita delle mani, ancora dietro alla schiena, e attendeva che gli venisse impartito un ordine, non importava da chi dei due, ma sentiva l'esigenza di fare qualcosa. Qualsiasi cosa.> Omega, versaci da bere. C'è un bicchiere anche per te. Poi discuteremo i dettagli del piano.
Midoriya fece un cenno a Chisaki e si portò dietro al bancone degli alcolici. Aveva recuperato i bicchieri abbandonati sul tavolino e li aveva messi da parte, considerandoli ormai sporchi e inutilizzabili. Questo era quello che gli aveva insegnato Overhaul, sapeva benissimo che non avrebbe mai potuto versare un liquido diverso da quello che vi ci era stato posto in precedenza; così cambiò i bicchieri e scelse un amaro dal sapore pungente, uno dei preferiti del suo capo.
Offrì i due bicchieri agli alpha, che non lo degnarono nemmeno di uno sguardo, e poi prese il suo bicchiere. Lo svuotò in fretta, cercandone nel fondo la forza per restare calmo, cercando dentro al vetro spesso il riflesso delle sue iridi verdi.> Quindi quest'omega è mio? Posso portarmelo a casa?
> Certo. Puoi farci quello che vuoi, basta che non lo uccidi. Ha ancora un debito da pagare.
STAI LEGGENDO
Fantoccio.
FanfictionVolume Uno. Le cose spesso non sono come sembrano. Le cose spesso sono ben più complicate, soprattutto se di mezzo c'è quel dannato odore di gelsomino. Le cose spesso sono più complicate, se di mezzo c'è un cuore ferito e un bisogno spasmodico di es...