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Delle spiegazioni poco convincenti
...
Il mio primo errore fu non controllare il mio aspetto prima di aprire svogliatamente la porta. Il secondo fu proprio aprire la porta. Ero giunta ad una svolta epocale nel sistema cartesiano della mia vita e avrei dovuto prendermi un po' di tempo per far sedimentare la cosa e per riflettere sul da farsi.
Joseph (perché chi altri avrebbe potuto essere?), aveva altri piani. Immagino che al primo sguardo non gli feci questa grande impressione perché sgranò gli occhi ancora prima di riuscire a proferire parola e mi accarezzò il viso in una tacita ricerca di risposte. Il silenzio non durò a lungo:-E' stata Rose? Dimmelo! Chi ti ha ridotta in questo stato? Cosa posso fare per farti smettere?-. Suppongo che avrei dovuto essere toccata o per lo meno divertita dalla diarrea verbale dell'uomo di fronte me, ma ne fui solamente stupita. Quanti film mentali attraversavano la mente di Joseph in un nano secondo? E io che ero preoccupata della mia di sanità mentale...
-Niente di tutto questo Jo, solo un momento un po' così. E mi spieghi perché ce l'hai a morte con Rose? Penso tu sia l'unico in tutta New York che non la trova adorabile!- risposi scuotendo la testa.
Il cretino per cui ancora provavo rabbia e sdegno sebbene il tutto fosse messo in secondo piano dalle mie solitarie riflessioni, tirò un sospiro di sollievo:-Ah bene, avevo paura fosse per colpa mia.-
Assurdo.
-Nient'altro da dire Joseph Harden? Ti sei già dimenticato di una certa scenata con una certa signora di mezz'età?-
Si, avevo usato nome e cognome perché nei film solitamente fa effetto e lui doveva capire quanto fosse stato fuori luogo e inopportuno. Lo guardai con le sopracciglia alzate per fargli capire che mi aspettavo una risposta prima di subito, ma l'unica cosa che fece lui fu spostarsi dall'ingresso, chiudere la porta e sedersi sulla poltrona.
-Comodo?-
Annuì con aria soddisfatta e con un sorriso compiaciuto. Certe persone non crescono per niente, riflettei ricordandomi gli stessi identici gesti e le stesse espressioni che avevo già visto anni prima in un ragazzino testardo e pieno di sé. Quasi sorrisi al pensiero, ma mordendomi le labbra per evitarlo, mi appoggiai al muro e lo fissai in silenzio. Avrebbe ceduto.
-La smetti di comportarti come se avessi fatto qualcosa di male? Sono venuto al bar per farti compagnia e quella donna me lo ha impedito, ha trovato una scusa per dirmi di tornare più tardi e aveva quell'atteggiamento tranquillo ma non per davvero a cui sono abituato. Lo so cosa pensano di me e cosa dicono, siamo in periferia ed è esattamente come vivere in uno stupido paese dove tutti sanno tutto. Non lo sopporto e non sopporto che tutti decidano per me. Cosa c'è di male nel voler passare il tempo con una mia vecchia amica?- sbottò come previsto.
-Jo... Mi dispiace che tu ti senta così, ma la scenata di questa mattina è inutile e fuori luogo. Ero davvero nel retro ad aiutare un fornitore a scaricare e a mettere via l'ordine di questa settimana! Possibile che per un episodio così insignificante tu abbia fatto un casino del genere? E poi, ma da quando in qua sono la "tua Ava"? Nessuno potrà mai separarci? Devi ridimensionarti di un bel po' e tornare a vivere nel mondo reale assieme a noi comuni mortali.-
Anche se avevo cercato di contenermi non ero riuscita a restare esattamente calma. Però se l'era cercata e se la meritava, come si fa a fare certe scenate per delle stupidaggini del genere? Come avrebbe affrontato i problemi veri?
Credevo se ne sarebbe andato in uno scatto d'ira facendo i capricci, invece restò fermo e pensieroso chiuso in un silenzio che non sapevo interpretare e che mi faceva impazzire. Tornai ad interrogarmi sul funzionamento delle sue corde vocali fissandogli intensamente il collo ancora convinta di poterle far funzionare con un qualche impulso telepatico.
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Nevicava
HumorAva fugge, è quello che sa fare meglio. Quando le cose si complicano o non vanno come vuole, lei prende e scappa a gambe levate. E' quello che succede quando incontra Joseph, un ragazzo dall'aura misteriosa, attraente, ma indubbiamente pericolosa. S...