Capitolo 3.

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Il mattino non tardò ad arrivare e la sveglia delle ore 9:30 iniziò a suonare ininterrottamente. Cercai di spegnerla ma senza risultati, la mia mano sbatteva più contro il comodino che sul tasto della sveglia.

<< Dannazione!>> esclamai e dopo riuscì finalmente ad interrompere quell'odioso rumore.

Mi stesi nuovamente e osservai il soffitto mentre riflettevo e cercavo di capire chi fossi, da che mondo provenivo e perché fossi li. Dopo poco qualcuno entrò nella mia camera dopo aver bussato.

<< Buongiorno signorina Ellen.>> esclamò Jessica portando con se un vassoio con diversi cibi su di esso

<< Non ho ordinato nulla, Jessica>> dissi

<< Lo so bene. Ma mi è stato richiesto di portarle la colazione in camera.>> spiegò lei posizionando il vassoio sul secondo comodino

<<Da chi è stato richiesto?>>

<< Non posso dirglielo, signorina.>> la guardai e presi il bicchiere con il succo d'arancia al suo interno, lo bevvi e mi sentii rinata

<< È radiosa come il sole>> affermò Jessica con un sorriso a 32 denti sul volto, la ringraziai

<< Anche Lyon e Mattheo faranno colazione in camera, questa mattina?>> domandai mentre prendevo un pezzo di crostata alle fragole dal vassoio

<< I suoi fratelli non sono rientrati a casa questa notte. Hanno telefonato comunicando che avrebbero dormito da degli amici>> spiegò lei e alzai gli occhi al cielo

<< Si, certo. Amici. Immaginavo.>> Jessica mi guardò stranita ma non le dissi nulla

<<Signorina , anche il signor Cooper non è rientrato a casa.>> questo era più che ovvio.

Avranno sicuramente dormito a casa di qualche ragazza che avevano deciso di prendere di mira alla festa. Ovviamente colei che doveva rimanere a casa ero io e non i miei fratelli e James che non riuscivano a controllare il loro amichetto dopo aver visto culo e tette. Ringraziai Jessica dell'informazione e subito dopo lei uscì dalla camera augurandomi una buona giornata.

Terminata la colazione mi alzai dal letto e mi diressi verso il bagno, internato nella mia camera. Lavai la faccia, i denti e mi recai verso l'armadio da cui avrei preso dei vestiti. Scelsi di indossare una gonna di jeans, una maglietta nera e corta, abbinati a delle semplici scarpe bianche. Indossai diversi gioielli e applicai del mascara sulle ciglia e un lucidalabbra sulla bocca.

Presi il mio quaderno dei bozzetti, scesi le scale e mi recai verso il primo soggiorno. Essendo da sola nessuno mi avrebbe disturbato mentre mi concentravo a realizzare modelli.

Passò del tempo e non riuscii a realizzare nemmeno un bozzetto perché la mia mente era focalizzata su ciò che era accaduto la sera precedente alla festa. James si sarà sicuramente dimenticato dell'accaduto e avrà sicuramente ricompensato i suoi bisogni e desideri con la sua biondina, Sophie. Non avevo nulla contro di lei, d'altronde non la conoscevo per bene e non dovrebbe nemmeno infastidirmi se ci provava con James o se andavano a letto insieme, lui non era nulla per me e io non ero nulla per lui. Lui e Sophie erano liberi di fare tutto ciò che volevano.

<< Signorina Ellen.>> la voce di Will mi distrasse dai miei pensieri, chiusi di fretta il quadernetto e ci posai sopra la matita

<< Dimmi, Will.>>

<< Due ragazzi vogliono vederla. Dicono di essere suoi amici.>>

<< Hanno detto i loro nomi?>>

𝙸𝚕 𝙼𝚒𝚐𝚕𝚒𝚘𝚛𝚎 𝙰𝚖𝚒𝚌𝚘 𝙳𝚒 𝙼𝚒𝚘 𝙵𝚛𝚊𝚝𝚎𝚕𝚕𝚘 ➪𝗝𝗖Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora