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"Odero, si potero; si non, invitus amabo"

-Ovidio

‹Bakubro?› rispose Kirishima appena lesse il nome del suo migliore amico sul telefono ‹Ti disturbo?› il comportamento del biondo era insolito, e questo fece incutere un po' di timore al rosso ‹No, ma è successo qualcosa?› Kacchan rimase fermo sul posto, si aspettava questa domanda, ma non era ancora riuscito a decifrare bene la risposta. Non avrebbe voluto scomodare il suo migliore amico, ma era una cosa più grande di lui, forse non voleva nemmeno ammetterlo a se stesso ‹Katsuki?› riprese parola il rosso, che incominciò a vestirsi ‹Dove sei?› senza nemmeno esitare Bakugo rispose ‹Il solito punto.›

Kirishima Eijiro era sempre stato più di un migliore amico per Bakugo, erano cresciuti tutti insieme, con Izuku e Shoto, e avevano formato una cerchia di amici solida e inseparabile, ma nessuno se non il rosso, e qualche volta il suo compagno, conosceva questo suo lato.
Entrava in una sorta di trans, e non vi usciva fin quando qualcuno metteva fine a quella storia, e spesso ci voleva anche un'ora per poter poi riprendere parola, ma quella volta fu diverso. Le mani gli sudavano e il suo respiro era irregolare, la testa gli girava e i suoi piedi lo condussero, da soli, nel posto più sicuro per il ragazzo, e si sedette lì fino all'arrivo del suo migliore amico.

La moto di Kirishima risuonava sotto il terreno, si tolse il casco e si intravidero le goccioline di sudore, a causa dell'ansia che lo stava mangiando vivo. I suoi capelli, adesso schiacciati, erano appoggiati alla fronte, e i suoi occhi rossi, rossi come il fuoco, subito adocchiarono il volto di Katsuki. Non era come le altre volte, sembrava essere meno agitato, anche se il suo sguardo era più vuoto, Eijiro si avvicinò a lui cautamente, appoggiò la sua mano sulla coscia muscolosa del suo amico, e senza rendersene conto, le lacrime erano cominciate, e la situazione aveva preso una brutta piega, così lo aveva spinto verso di lui, appoggiando poi la sua fronte sulla sua spalla «Cos'è successo sta volta?» ci volle un po' di tempo, prima che il biondino prendesse parola «Lui - si asciugò le lacrime allontanandosi dal rosso - Abbiamo litigato e lui è andato da Denki» Kirishima annuì e appena sentì quel nome, un senso di vuoto lo invase, ma accantonò quella sensazione, «Vuoi che ti porti da lui?» domandò ma venne preso per le spalle «Facendoti poi stare male? Non ci tengo»

Kirishima annuì e lo abbracciò «Io ti porto lo stesso» lo prese e lo spinse verso la sua moto, gli mise il casco e lo fece appoggiare ai suoi fianchi, senza nemmeno una pretesta da parte del biondo, dirigendosi nel viale che conosceva a memoria. Si ritrovarono fuori casa del biondo, in poco tempo, fece scendere Bakugo, e lo portò verso l'entrata, bussando e cercando di sorridere, Kaminari aprì la porta e, appena vide Kirishima, gli si illuminarono gli occhi ma abbassò lo sguardo quando guardò quelli rossi del biondo, dietro di lui. Denki sapeva che cosa aveva portato i due a litigare, ma non era ancora abituato attacchi di panico, di quest'ultimo «Deku è qui?» sussurrò e si incamminò verso il salotto, dopo aver visto il biondo annuire e fargli spazio sulla soglia dell'entrata. Bakugo si avvicinò al corpo minuto del fidanzato, che non appena lo vide si avvicinò e lo abbracciò, chiedendogli scusa «Non preoccuparti» gli accarezzò i capelli verdi, e gli diede un bacio sulla fronte, gli altri due, dopo essersi scambiati degli sguardi pieni di passione, tornarono nel salotto del ragazzo con gli occhi ambrati, e si sedettero uno affianco all'altro, cercando di placare la tensione che c'era «Si può sapere che cosa succede?» chiese il rosso tinto, per poi essere spintonato dal biondo al suo fianco «Denki - lo chiamò per nome Izuku, mentre accarezzava i capelli del suo ragazzo - non preoccuparti» il verde, gli sorrise e guardò Eijiro «Sono sempre il solito, sono geloso di Shoto, e me la prendo con Deku, questo è tutto» prese parola Bakugo, e Kirishima gli lanciò un cuscino in faccia «Stron-» non finì di parlare che il rosso lo interruppe «Tu sei uno stronzo!», lo abbracciò, e Deku sorrise, quando si voltò e vide Kaminari che guardava il rosso emozionato, Izuku si avvicinò all'orecchio di Kirishima, prese poi Kacchan e lo trascinò fuori la porta «Ciao ragazzi!» la chiuse e si diresse a casa sua mano nella mano con il ragazzo «Cosa hai detto a capelli di merda?» Deku gli fece l'occhiolino e gli sorrise  «Segreto». 

Kirishima si trovava nella grande stanza, ancora nella posizione di prima, con lo sguardo di Kaminari su di lui  «Beh vedo che la questione è risolta, posso pure andare» disse senza nemmeno guardarlo negli occhi  «Io - iniziò il discorso Denki - sono contento di averti rivisto» e in quel momento Kirishima ripensò a Ted di how met your mother, e si accorse che quella era la volta buona, quello era il segnale, si avvicinò a Denki e lo prese per i fianchi, lo baciò, e con grande stupore, fu ricambiato dal biondo. 

***

Il giorno successivo, Izuku, Bakugo e Kirishima, si incontrarono  con il cantante della loro band, nella sala prove «Ciao ragazzi» li salutò cordialmente «Ciao Shoto»  il bassista del gruppo l'abbracciò e si buttò subito sulla sua bambina, così da poterla accordare «Kirishima - lo chiamò il bicolore, e gli diede lo spartito della canzone - se non hai nulla da fare, possiamo esercitarci con questo» il nominato annuì e si mise all'opera, mentre Bakugo, si sedette sulla sua postazione e pulì le bacchette «Izuku - lo chiamò il cantante - a te sta bene farmi compagnia in questa canzone?» il verde annuì saltellando sul posto, facendo ridacchiare il suo compagno, tant'è che, vedendo ciò il verde, gli diede un bacio volante, che venne ricambiato dal più alto. 
«Credo di avercela - si voltò verso Shoto - è una canzone troppo sdolcinata per i nostri gusti, ma se almeno mi dici a chi l'hai dedicata, la farò sembrare più dolce di quel che è» gli fece l'occhiolino facendo ridere gli altri, mentre Todoroki diventava un peperone «Per chi è non ha importanza» disse e si alzò per dare lo spartito a tutti «Voglio che diventi vostra» i tre annuirono, il cantante si voltò verso il microfono, la musica iniziò, ma lui non riusciva cantare, riprese fiato e si avvicinò al distributore dell'acqua, mentre i ragazzi facevano in modo di non rendergli le cose ancora più complicate «Sono pronto»

I ragazzi iniziarono a muoversi e a suonare 

«Uno»

«Due»

«Tre»

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