A second change everything

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8 mesi prima.

Harry amava i bambini, li ha sempre amati ma mai si sarebbe aspettato di aspettarne uno. MAI.

Questo è ciò che pensava Harry quando vide il risultato del test di gravidanza tra le sue mani, lui tremava e non riusciva a dire mezza parola. Era spaventato, terrorizzato e agitato. Non sapeva che cosa fare, continuava a fissare quella stecca di plastica come se questa potesse prendere fuoco, uscì dal bagno e andò a sedersi sul divano continuando a fissarla.

Gravidanza, Tour, Bambino, concerto, era troppo per Harry e doveva prendere una decisione prima che il suo ragazzo tornasse dal lavoro, così la prima cosa che gli balenò in mente pensava che fosse quella giusta

Abortire

Avrebbe abortito senza che Louis sapesse nulla, non avrebbe mai saputo che sarebbero diventati genitori. Harry prese le chiavi della macchina ed uscì da casa cercando di passare inosservato in tutti i modi, arrivò in ospedale dopo una mezz'ora di guida abbastanza tesa e sfrenata. Andò verso il reparto di ginecologia e ostetricia, di tanto in tanto lanciava degli sguardi per vedere se ci fossero volti conosciuti o meno. Tirò un sospiro di sollievo quando non vide nessuno, bussò alla porta della sua ginecologa e questa rispose allegramente.

Appena Harry fece il suo ingresso, Kendall sorrise e gli andò incontro abbracciandolo, per un momento Harry si sentì appoggiato da qualcuno
"Harry! Qual buon vento ti porta qua mio caro? È raro che tu ti faccia vedere da queste parti" Harry sorrise amaramente e si sedette davanti a Kendall, dopo che questa gli fece segno di accomodarsi, provò a cercare le parole più adatte per dire quello che aveva e quello che sentiva

"E mi chiedevo se fosse possibile effettuare l'aborto oggi stesso" mormorò prima di portarsi una mano sulla pancia, lui non voleva farlo ma doveva farlo, per far sì che la sua carriera da cantante continuasse, doveva farlo.
"Allora Harry, si, ma prima vorrei farti un'ecografia per vedere se è possibile effettuare l'aborto o meno" Harry annuì e si distese sul lettino dove gli aveva detto la ginecologa, si alzò la maglietta e Kendall gli mise il gel sulla pancia, lo sparse con la sonda.

Nemmeno tre secondi che sullo schermo apparve una piccola macchiolina che si muoveva debolmente, Harry si portò una mano sulla bocca per cercare di non mettersi a piangere. Non voleva abortire, non voleva uccidere suo figlio, non voleva uccidere una creatura innocente che non ha colpa di niente.

Kendall guardò il suo amico e lo vide titubante sul da farsi, aveva già capito che cosa volesse realmente Harry, ma doveva essere lui stesso a confermarlo. Kendall staccò la macchina del l'ecografia e mise via la sonda, Harry era ancora paralizzato, non riusciva a metabolizzare cosa stesse succedendo realmente.

"Harry?" Il riccio scosse la testa e si risvegliò dai suoi pensieri, non poteva uccidere un essere innocente che non ha colpa di niente, lui non ha nessuna colpa se adesso Harry si ritrova in quello stato
"Io...non posso ucciderlo, è mio figlio..." mormorò il minore pulendosi la pancia e guardando la sua amica, Kendall sorrise e sospirò sollevata che il suo amico avesse deciso tale cosa.

Harry ritornò a casa e andò in camera sua, Louis non era ancora tornato perché era al lavoro e pertanto non poteva aiutarlo a scegliere la cosa più giusta da fare. Anche se la decisione più grande della sua vita l'aveva appena presa e aveva scelto così.

Louis uscì dal bagno e si ritrovò davanti un Harry singhiozzante, si avvicinò discretamente a lui appoggiandogli un braccio sulle spalle, Harry sobbalzò e appena vide il suo ragazzo accanto a lui si lasciò stringere dalle sue braccia trovando un minimo di piacere.

One shot Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora