Capitolo 10

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James aveva appena terminato una lunghissima e noiosissima riunione con un cliente che voleva promuovere suo social i suoi bastoncini di formaggio. Aveva dovuto annuire con enfasi mentre quell' uomo di mezza età con indosso un trilby di paglia rosa gli spiegava tutto il processo che impiegava per creare quei bastoni e le loro fantastiche doti. Che in ogni caso James non era riuscito a cogliere.
Che doti potevano avere dei normalissimi e noiosissimi bastoncini al formaggio? Bah, certa gente era proprio strana.
Per tutto il tempo che quell'uomo aveva parlato lui aveva pensato a come chiedere scusa a Lily. Era stato davvero un coglione con lei, e come aveva potuto darle addirittura del mostro?
Doveva tirar fuori le palle e chiederle scusa, era il minimo che le doveva.
Quando poi l'aveva chiamato Marlene, l'amica di Lily, e gli aveva fatto capire quanto Lily se la fosse presa, si era sentito praticamente morire dalla vergogna.
Rientrò in ufficio che era quasi ora di pranzo e appena i suoi colleghi lo videro nella stanza calò un silenzio decisamente molto strano.
James non fece in tempo a raggiungere la sua scrivania che venne subito intercettato da Ludo, e l'espressione sul suo viso era tanto grottesca quanto minacciosa. Era un misto di eccitazione malevola e sadico compiacimento.
<< James, possiamo scambiare due parole? >> gli disse prima di avviarsi alla sua scrivania e sedersi davanti al computer.
James annuì e lo seguì mentre in ufficio non si sentiva volare una mosca. Mentre lo raggiungeva si scambiò uno sguardo con Sirius che aveva un'espressione preoccupata sul volto.
Quell'espressione voleva dire solo una cosa: guai!
Quando James lo raggiunse Ludo cliccò col mouse e fece partire un file audio. Sopra un sottofondo di fruscii e movimenti una voce si levò forte e chiara. Era la sua.

"...So che non te ne frega niente di quello che faccio! Per te sono solo stronzate digitali che fino a cinque minuti fa neanche esistevano e noi ve le vendiamo come se fossero essenziali perché, mi dispiace dirtelo, ma lo sono! Oggi tutti hanno uno smartphone e la capacità di concentrazione di uno che si è appena fatto una canna! Pure i tuoi stimati frequentatori di musei. E queste cazzate digitali sono il mio lavoro, e lo faccio anche parecchio bene! E se pensi che io e i miei colleghi siamo dei coglioni beh, indovina un po'? Lo penso anche io, con un paio di eccezioni. Adesso, invece di stare lì a cercare di farmi incazzare ogni cinque minuti e ribadire quanto tutto ciò ti sembra stupido, perché non proviamo ad andare d'accordo e a collaborare? Così magari finiremo questo lavoro nel modo più veloce e indolore possibile e potremo tornare alle nostre vite senza essere più costretti a sopportarci!"

Cazzo!
<< Gran bel modo di parlare di tutti noi non credi? >> gli disse Ludo, quando l'audio terminò, con un sorriso maligno sul volto.
James era paralizzato, l'intero ufficio aveva sentito quello che lui aveva detto su di loro.
Era davvero in una situazione di merda!
<< Sai... >> continuò Ludo << è arrivato dal British Museum. Problemi con la tua ragazza? >>
Si cazzo, il loro litigio. Ma non immaginava che Lily sarebbe stata capace di fare una cosa del genere. Perché poi aveva conservato quell'audio? Che avesse avuto in mente di fargli questo fin da quel giorno? No, non ci poteva credere.
<< L'ho già inoltrato a Minerva! >> concluse Ludo compiaciuto.
James non se ne stupì. Quell'audio equivaleva a una lettera di dimissioni e lui sapeva che non era mai andato a genio a Ludo.
Guardò lo schermo del computer per riuscire a leggere chi aveva mandato quell'e-mail. Era un indirizzo anonimo e diceva soltanto: Abbiamo appreso che un vostro dipendente si è comportato in modo molto poco professionale durante un progetto recente a cui ha preso parte. Riteniamo che il file audio allegato possa interessarvi.
E l'oggetto del messaggio era: Comunicazione urgente dal British Museum. RE: James Potter.
James si schiarì la gola e si passò una mano tra i capelli.
<< Lei mi stava provocando e io mi sono difeso. Quell'audio così da solo è del tutto fuori contesto >> tentò di difendersi.
Ludo continuò a sorridere maligno.
<< Minerva è qui a Londra, in pausa pranzo verrà a parlarti di persona! >> gli disse.
<< Bene >> disse James e con poche falcate uscì velocemente dall'ufficio, doveva chiamare subito Lily, esigeva una spiegazione!
Provò a chiamarla diverse volte, ma lei non gli rispose mai. Quasi certamente appena vedeva il suo nome comparire sullo schermo silenziava la chiamata.
Col cazzo che le avrebbe chiesto scusa adesso! L'ultima volta che si erano visti non gli era sembrata molto stabile di mente, ma quello che aveva fatto era un comportamento da pazza psicopatica e vendicativa. E dire che gli era sembrata una brava persona, aveva completamente sbagliato a giudicarla.
Tornò in ufficio, in attesa che arrivasse Minerva per emettere la sua sentenza. Purtroppo per lui Ludo non aveva intenzione di aspettare il suo arrivò e dopo pochi minuti si avvicinò alla sua scrivania.
<< Allora James, come ti senti sapendo che stai per essere silurato? >> lo derise ad alta voce, in modo che tutto l'ufficio lo sentisse.
James chiuse gli occhi per mantenere la calma ma poi penso "perché cazzo dovrei ancora mantenere la calma con sto coglione?"
<< Sai Ludo, vorrei chiarire una cosa >> gli disse ad alta voce in modo che lo sentissero tutti, girandosi a guardalo << quando ho detto che c'erano una o due eccezioni alla regola dei coglioni, non mi riferivo affatto a te! >>
James fu sorpreso di vedere la quantità sorprenderete di risate che riscosse quella sua affermazione. Mentre Ludo sembrava uno a cui aveva appena cagato in testa un piccione.

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