Un freddo pungente e glaciale penetrò dalla finestra, facendo tremare leggermente il mio corpo avvolto nelle coperte di lana bianca che strinsi immediatamente a me, così da placare quella spiacevole sensazione.
Strizzai gli occhi e mi feci coraggio alzandomi con la coperta ancora addosso, poggiata delicatamente sulle mie spalle.
Guardai fuori dalla finestra e notai la neve appropriarsi del terreno sottostante, infondo ormai l'inverno era giunto.
Mi diressi verso il bagno per sciacquarmi velocemente il viso e guardarmi allo specchio, osservando il mio volto stanco e solcato da delle evidenti occhiaie, le labbra screpolate a causa del freddo e la pelle talmente pallida da farmi sembrare un cadavere.
Sospirai a tale vista con rassegnazione e mi incamminai verso la mia stanza cercando di non pensarci: Non dovevo preoccuparmi dell'aspetto, non era quello l'importante, dovevo concentrarmi sui miei fratelli, nient'altro.
Colt è il più grande, nonostante ciò, ha sempre avuto bisogno del mio aiuto, di supporto morale, di sfogarsi, così da non impazzire.
Il suo compito era molto importante, è stato solo grazie a lui se abbiamo dato prova della nostra 'innocenza', non avrei dovuto preoccuparmi per problemi di futile importanza come la bellezza esteriore, quando lui affronta avversità decisamente peggiori delle borse ogni giorno.
Falco invece, era ancora un ragazzino: Per quanto dolce e disponibile fosse, avrei preferito che giocasse con gli amici ad acchiapparello o nascondino, piuttosto di ficcanasare nel mondo degli adulti.
Nella fase della crescita che stava affrontando avrebbe dovuto pensare solo ad essere felice e spensierato, nient'altro.
Lasciai cadere sul pavimento la coperta malridotta a causa del tempo e dell'usura, mi vestii velocemente, forse fin troppo leggera, e mi diressi verso la porta senza nemmeno badare ai capelli scompigliati e intrecciati, che con un gesto veloce posizionai dietro le orecchie.
"Evelyn, dove pensi di andare conciata così?" sussultai per la sorpresa e mi voltai scovando la figura di Colt ormai sveglio, scrutarmi dall'alto in basso "Cos'ho di sbagliato?" domandai con un pizzico di seccatura "Fuori si gela, mettiti almeno questa" pronunciò per poi andare verso l'appendiabiti e lanciarmi un cappotto addosso "Caro Colt, esiste una cosa chiamata 'delicatezza' ti è per caso familiare?" ridacchiai prendendolo in giro e in tutta risposta il biondo roteó gli occhi annoiato dalla mia ramanzina.
Infilai il mio cappotto ansiosa di andare all'aperto e godermi il paesaggio innevato: Ero davvero entusiasta
Non appena feci per uscire però, mi venne in mente un dubbio: Dove diavolo era finito Falco?
"Ehi Colt!" richiamai l'attenzione del ragazzo "Hai idea di dove sia finito Falco?" "Eh? Questo dovresti saperlo tu, sei in piedi da più tempo!" "Ma tu condividi la camera da letto con lui!" mi giustificai.
"Qui dentro non c'è, vai a cercarlo fuori" disse lui per poi sparire verso il bagno "d'accordo 'papà' " urlai in modo che mi sentisse ma non ottenni risposta così mi diressi verso l'uscita intenta a cercare mio fratello.
Uscii in fretta e furia senza nemmeno chiudere la porta, ero davvero preoccupata per Falco, che nonostante fosse un ragazzino responsabile, aveva pur sempre tredici anni. decisi di aumentare il passo e cominciare a correre, ma non appena feci il primo passo scivolai, cadendo a faccia avanti sulla neve.
Sbuffai e mi rialzai velocemente, sgrullai il cappotto ricoperto di neve e mi avviai nuovamente, cercai ovunque, ma del ragazzo non ce n'era alcuna traccia.
Controllai in ogni posto possibile: Trovai solo i suoi amici e nessuno di loro aveva idea di dove fosse finito.
Speranzosa, chiesi loro aiuto e gentilmente vennero con me " Falco! Dove ti sei cacciato brutto babbeo?!" urlò Gabi impaziente di trovare il ragazzo "Per quale motivo sei sempre così scontrosa?!" sbottò Udo dando una pacca sulla spalla della castana "Chi sarebbe la scontrosa?! Cerchi rogne per caso?!" i due si avvicinarono con aria di sfida, mentre Zofia che fino ad allora si era limitata a guardarsi intorno sbuffò infastidita.
"Siete due idioti" pronunciò voltando le spalle "Non ti ci mettere anche tu!" disse Udo irritato, che ricominciò a battibeccarsi con la castana attivamente. Di nuovo.
Mi avvicinai ai due e presi Gabi per il cappuccio del suo cappotto e la tirai verso me "Non c'è Falco e litighi con Udo? sei incorreggibile.." dissi rassegnata al comportamento della bambina "Ma io..." cercò di ribattere lei, ma venne interrotta da Zofia che indicò un ospedale militare "L'ho trovato" "Mh?" mi voltai verso il punto indicato e vidi nel cortile di un'ospedale militare Falco parlare attivamente con qualcuno.
"Con chi starà parlando?" domandò Gabi incuriosita "Non ne ho idea...Io vado a controllare, voi restate qui finché non torno con Falco" pronunciai seria, quante volte gli avevo detto di non parlare con gli sconosciuti?
Raggiunsi quel cortile colmo di persone ferite, amputate, con problemi psicologici e mi rattristai a quella vista: Erano tutti molto giovani, anche più di me.
Cercando di non pensare a quelle povere anime in pena mi diressi verso mio fratello che stava ancora conversando animatamente con qualcuno che si rivelò essere un uomo molto giovane, ma evidentemente segnato dalla ferocia della guerra.
Mi avvicinai a loro e posai gentilmente una mano sulla spalla di Falco che si voltò all'istante "Oh ciao Evy!" mi sorrise "Questa è mia sorella signor Kruger" si rivolse all'uomo "Dai Falco lascia in pace il signore..." dissi "Lo scusi" aggiunsi poi scusandomi da parte sua allo sconosciuto, che in risposta scosse la testa e tentò di tranquillizzarmi "Non si preoccupi, mi stava solo tenendo compagnia" accennó un lieve sorriso ed io ebbi l'occasione di osservarlo meglio: Aveva dei capelli castani abbastanza lunghi, fin troppo per rientrare nei canoni dell'uomo perfetto, uno dei suoi occhi era coperto da una benda ingiallita, tuttavia dal suo occhio destro notai che nonostante fosse di un verde molto vivace risultava spento e colmo di una sofferenza troppo grande per la sua giovane età.
La sua espressione era indecifrabile, si comportava in modo pacato e tranquillo, dai modi, sembrava un uomo adulto e maturo, ma dai lineamenti giovani e delicati accompagnati da una barba molto corta si poteva intuire il contrario.
Notai con dispiacere la sua gamba mancante dal ginocchio in giù e sentii una fitta al cuore: Quanto crudeli potevano essere le battaglie da lui affrontate?
"Posso rimanere qui ancora un po'?" domandò con occhi preganti Falco ed io sospirai "Non pensi che sia ora di tornare a casa? Colt è preoccupato per te, sei sparito..." gli spiegai "Scusa" abbassò la testa "Lì ci sono i tuoi amici, fatti accompagnare da loro se ti va" gli proposi "va bene" pronunciò il biondino prima di saltellare verso i tre allegramente ed io lo guardai sorridendo.
"Tuo fratello...è un bravo ragazzo" disse tutto d'un tratto il signor Kruger con voce rauca e stanca ed io mi voltai verso di lui, scovando ancora una volta nel suo volto un'aria seria malinconica "Già" mi limitai a dire.
Falco era davvero un bambino educato e di buon cuore, ma spesso con i suoi modi estroversi e genuini tendeva ad esagerare infastidendo e non poco.
"Allora...buona giornata signor Kruger" sorrisi cordialmente e lui si limitò ad un semplice gesto della mano per poi aggiungere "Mi chiami pure Eren" ed io annuii.
Girai i tacchi e raggiunsi Falco e i suoi amici che già si erano incamminati, facendo attenzione a non scivolare come prima, continuando a pensare di cosa stessero discutendo Falco e l'enigmatico uomo.
SPAZIO AUTRICE
Mi scuso in anticipo se questo primo capitolo non è un granché, ma prometto che man mano che la storia andrà avanti il tutto scorrerà ancora meglio.
g~
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Don't be afraid of this [Eren Jaeger]
FanfictionEREN JAEGER X OC (short story) ⚠️IN PAUSA⚠️ Tutto ha inizio con una sanguinosa guerra fra due popoli, la quale ha portato via vite innocenti e non, e che pian piano ha distrutto ogni speranza. Può una guerra durata più di mille anni portare qualcosa...