Capitolo 4- Strane sensazioni

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Evelyn's pov:

Lasciai la mano di Falco che fino ad allora avevo strinto e mi incamminai a passo veloce verso Eren, infastidita dal suo comportamento "Mi scusi?!" pronunciai e gli posai una mano sulla spalla che mi scostò, evidentemente irritato dal gesto.

Senza pensarci due volte dissi "Mi può spiegare perché si comporta così con Falco? È solo un bambino!"

Lui mi guardò con uno sguardo glaciale che mai avevo visto fino a quel momento e prese parola subito dopo aver corrucciato la fronte in segno di disaccordo "Lui è la persona meno infantile qui..." gli lanciai un'occhiataccia "...Capirà benissimo le mie azioni, prima o poi" aggiunse e abbassò lo sguardo.

Io tacqui momentaneamente, c'era un imbarazzante silenzio a circondarci, accompagnato però da lamentele e piagnucolii provenienti dai pazienti.

La tensione era alle stelle, ma non intendevo sicuramente cedere.

"Falco è più sensibile di quel che sembra, non merita questo trattamento da parte sua" quasi sussurrai, non me la sentivo di certo di 'sgridare' uno sconosciuto.

Lui alzò nuovamente lo sguardo, indirizzando i suoi occhi magnifici verdi verso i miei e non potei fare a meno di arrossire per la sua occhiata, ma cosa diavolo mi stava prendendo?

A mia sorpresa, anche il suo volto si colorí leggermente e questo non aiutò per nulla a placare il mio battito cardiaco in continuo aumento.

Quelle strane sensazioni non se ne volevano andare, inghiottii a vuoto cercando le parole giuste così da poter continuare la conversazione, ma lo stretto nodo alla gola me lo impedí.

"Intendi farmi sprecare altro tempo standotene qui impalata o hai altro da dirmi?" mi disse schietto "I-io..." balbettai in cerca di una risposta e notai il suo sguardo farsi più intenso "Tu cosa?" pronunciò con voce profonda "V-vorrei solo che portasse rispetto a mio fratello, tutto qui" mi ricomposi pensando a quanto fossi stata sciocca pochi minuti prima e lo sentii grugnire seccato.

Immediatamente sospirai, leggermente alterata a causa della maleducazione dell'uomo "Se tiene tanto al rispetto, veda di portarlo lei in primis", incrociai le braccia e senza attendere risposta, feci per andarmene, non valeva di certo la pena discutere con una persona così scortese.

Appena provai a raggiungere Falco e Tyler però, che nel frattempo mi avevano aspettato curiosi di sapere il resoconto della situazione, sentii una mano prendermi per il polso, che mi strattonó verso la direzione opposta.

Gemetti lievemente per il dolore e vidi Eren stringermi saldamente così cercai di ritirare il braccio, tuttavia fu del tutto inutile dato il dislivello di forza fisica.

Eppure a primo impatto sembrava così debole, che mi fossi sbagliata sul suo conto?

Beh, dopotutto era un soldato, ma nonostante le sue condizioni pietose non sembrava che la sua forza ne avesse risentito minimamente, era tutt'altro che indebolito dalla guerra da lui combattuta e ciò mi stupiva.

"Mi lasci andare, Eren"

Eren's pov:

"Mi lasci andare, Eren"

Il mio nome uscito dalle sue labbra suonava così bene, la sua voce era una vera e propria melodia, avrei voluto ascoltarla per sempre.

Tuttavia, quel suo carattere scontroso ha scacciato via ogni mio bel pensiero su di lei.

Che sia lo stress? O semplicemente il suo modo di essere? Forse non avrei mai trovato una risposta soddisfacente, ma trovavo un peccato che una giovane così bella si comportasse come una donna scorbutica di mezza età in piena crisi ormonale.

Detestavo essere 'ripreso' in quel modo, specialmente se a farlo era una persona più giovane e con meno esperienza di me, in tutto e per tutto.

Lentamente, lasciai il suo polso dolorante, beccandomi un'occhiata feroce dalla biondina, la quale fece un ghigno e posizionò le mani sui fianchi "Allora?" disse con aria di sfida, io strinsi i denti ormai stufo del suo comportamento, mi stavo davvero arrabbiando, dov'era la ragazza tranquilla che aveva dimostrato di essere inizialmente?

Come se non bastasse, il suo amichetto arrivò in suo soccorso, facendomi roteare gli occhi.

"Va tutto bene qui?" domandò con fare protettivo verso la giovane, la quale porse al corvino un raggiante sorriso, come se niente fosse accaduto "Si Tyler, è tutto ok, me ne stavo giusto andando" gli diede un'amichevole pacca sulla spalla "Oh d'accordo, allora andiamo" ricambiò il suo sorriso "Arrivederci, scusi ancora se le ho portato malumore" aggiunse poi riferendosi a me.

Avrei voluto perdonarli davvero tanto.

Ma non potevo.

Non ci riuscivo.

Era giusto addossargli le colpe di un intero popolo? È davvero amico di Falco e sua sorella? Voleva davvero solo conversare con me, senza tener conto  della guerra che ha portato odio reciproco tra i nostri popoli?

Poco importa, non avrei dovuto occuparmi di ciò, ho una missione da portare a termine ed era quella l'unica cosa che contava.

Allora però, per quale motivo mi sentivo così in colpa?

E se approfondire la conoscenza dei due fosse stata la cosa che desideravo davvero in quel momento?

Mi resi conto, che non sapevo neanche il nome della sorella di Falco,lui l'ha chiamata 'Evy' ma dubitavo fortemente che quello fosse il suo vero nome, così attirai la sua attenzione urlando un 'Ehi!' e le posi una domanda: "Qual'é il tuo nome?".

La ragazza mi guardò titubante e dopo un sospiro, rispose secca "Io sono Evelyn"  e dopo un po' di secondi aggiunse"Evelyn Grice" .

Evelyn Grice.

Da quel giorno, non mi tolsi più questo nome dalla testa

Don't be afraid of this [Eren Jaeger]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora