Capitolo 3- Voi Marleani

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Evelyn's pov:

Tyler ed io camminavamo con passo veloce verso l'ospedale, cercando di stare al passo con Falco che trotterellava allegramente tra la neve candida e mi ritrovai a sorridere a quella vista.

Il corvino lo notò e sorrise a sua volta "Sembra felice" disse improvvisamente rompendo il silenzio imbarazzante mantenuto fino ad allora, cercando del contatto visivo "Lo è" risposi con un'espressione gaia in volto ricambiando lo sguardo del ragazzo.

"C'è qualcuno di speciale?" domandò "Mh?" dissi confusa "In ospedale, c'è qualcuno in particolare che vorrebbe vedere?" chiese incuriosito "Oh si, c'è un certo Signor Kruger a cui Falco piace fare compagnia" "Quante volte è andato lì?" "Non ne ho idea" risposi e poi aggiunsi "Me ne sono accorta giusto ieri, non so se fosse quella la prima volta o meno...Non abbiamo ancora avuto occasione di parlarne" "Capisco" si limitò a dire annuendo.

"Cosa mi dici di Pieck?" domandai con un ghigno in faccia e Tyler arrossì all'improvviso, cercando di coprirsi inutilmente con la mano destra, provocandomi una leggera risata "Non l'ho più rivista, in realtà" rispose amareggiato ed io lo guardai triste: Sapevo bene quanto gli piacesse Pieck e mi dispiaceva che a causa della sua situazione non avesse avuto più possibilità di vederla.

"Tutto ok?" poggiai una mano sulla sua spalla cercando di essere il più rassicurante possibile e lui annuì forzando un sorriso.

Nel frattempo Falco, che si trovava qualche metro più avanti a noi, era già arrivato in quel luogo triste e deprimente, ma che riusciva a mettergli stranamente gioia e serenità.

Mentre il mio amico ed io cominciammo a fare una leggera corsetta per raggiungere il biondo, mi ritrovai a pensare ad Eren Kruger: Ero davvero felice di vederlo, tuttavia il motivo mi era ancora sconosciuto.

Sorrisi spontaneamente nel pensare a quei bellissimi occhi, per poi rattristarmi nuovamente ricordando a come fossero spenti e privi di ogni forma di giovinezza e genuinità.

Trovavo quell'uomo dannatamente affascinante nonostante, oggettivamente parlando, non fosse per nulla un principe azzurro.

Il solo ricordare il tono stanco e infelice di Eren mi fece venire i brividi, eppure non mi sarebbe dispiaciuto affatto vederlo nuovamente.

Scossi la testa allontanando quegli strani pensieri e raggiunsi Falco, che mi prese per mano e mi trascinó verso il Signor Kruger, seduto sulla stessa panchina della scorsa volta.

Non appena ci notò fece un cenno accompagnato da un lieve sorriso: Era la prima volta che lo vedevo sorridere davvero, ed era veramente bellissimo.

Senza accorgermene arrossii e mio fratello lo notò "Evy cos'hai? Sei tutta rossa" spalancai gli occhi e ridacchiai imbarazzata in modo forzato "Non è niente" lo tranquillizzai.

Dovevo darmi un contegno.

Tyler ci venne appresso e prese parola "Per caso è lui il Signor Kruger?" indicò l'uomo che intanto ci guardava con il suo solito sguardo indecifrabile ma questa volta con un velo di confusione dovuto a quella nuova presenza.

Falco annuì e corse verso il giovane, il moro ed io sospirammo e raggiungemmo i due, avevamo entrambi gli occhi puntanti su Eren, il quale non perse tempo a squadrare il corvino accanto a me "Dov'è la tua fascia?" chiese lui e vidi Tyler irrigidirsi "Emmh ecco...io..." si grattò la nuca e il castano riprese parola "Sai che fine fanno gli Eldiani senza fascia, ti sconsiglio di andare in giro così" Tyler sospirò "A dir la verità, sono Marleano" disse tutto d'un fiato e l'espressione di Eren cambiò radicalmente: da l'inespressibilità, l'uomo era passato a puro disgusto, tant'è che lanciò un'occhiata schifata al mio amico e si alzò con meno difficoltà del previsto "Voi Merleani..." pronunciò attirando la nostra attenzione ancor di più "Siete la rovina dell'umanità" terminò andandosene aiutandosi con le stampelle.

L'espressione di Falco era visibilmente delusa, non pensava che il Signor Kruger avrebbe potuto reagire in quel modo, poi lanciò un'occhiataccia a Tyler, il quale sussurrò un 'mi dispiace' sentendosi evidentemente in colpa.

Sospirai e accarezzai il capo di Falco nel tentativo di rassicurarlo, tuttavia non servì a nulla dato che scostò il mio braccio arrabbiato e corse verso Eren.

"Signor Kruger!" urlò il ragazzo facendo voltare il pover'uomo "Aspetti! Non vuole che le faccia compagnia anche oggi?" Il biondo stava attirando l'attenzione di tutti i pazienti disturbandoli così lo raggiunsi "Falco abbassa la voce!" lo rimproverai "Sei suo amico?" domandò freddo "Come?" "Sei suo amico? Non mi piace ripetermi" mio fratello annuì ed Eren si rabbuiò ancor di più "Tornatene a casa" si voltò nuovamente dandoci le spalle.

Stava assolutamente esagerando, chi si credeva di essere? Trattare così un ragazzino era vergognoso e scossa dalla situazione serrai la mascella facendo strusciare i denti fra loro.

Eren's pov:

Stavo facendo la scelta giusta? Avevo reagito d'istinto, la rabbia mi stava accecando e ho agito senza riflettere.

Ma che importa, nemmeno il sottoscritto era più consapevole di cosa fosse effettivamente giusto o sbagliato.

Cosa dico...certo che sapevo cos'era giusto, lo era proteggere i miei compagni, portare giustizia tra gli uomini, vendicare finalmente mia madre.

Senza un'occhio, senza un arto, senza anima.

Mi sentivo così, ma nessuno lo ha mai compreso.

Ho rinunciato alla mia umanità, non mi sentivo più un uomo da tempo ormai, infondo, ero solo uno strumento da guerra, privo di ogni emozione, che fosse positiva o negativa.

Se è davvero così, allora perché provavo quella strana sensazione? per quale motivo mi sentivo così stanco, ma non riuscivo ad accettare che le persone a cui tenevo soffrissero? Qual'é la ragione per cui provavo sentimenti solo nei loro confronti?.

Mi sentivo tremendamente in colpa per quello che stavo per commettere alle loro spalle e anche per lo sfruttare Falco, che nel pieno della sua innocenza ha accettato di diventare mio amico.

Già, amico.

I miei amici non avevano la più pallida idea di quale fosse il mio vero obiettivo, si fidavano di me ma io ho tradito la loro fiducia.

Non volevo commettere omicidi o stermini, non bramavo nulla di ciò.

Non volevo nemmeno essere un cattivo, né tantomeno uno sporco traditore, il mio unico desiderio era quello di tornare innocente,proprio come lo era Falco.

Desideravo ardamente correre ancora una volta verso l'albero in compagnia di Armin e Mikasa, avrei voluto vivere libero e felice, ma pur di salvarli sarei stato disposto a sacrificare tutto, persino me stesso.

Odiavo il nuovo me, lo odiavo davvero tanto ma ero diventato ciò per loro, per le persone che mi hanno fatto sentire a casa, che mi hanno sempre accolto e sostenuto, li amo davvero tanto, mi fido ciecamente eppure non posso renderli partecipi della mia sofferenza.

Non potevo farglielo pesare, non potevo farlo notare, non avevo il potere di fare niente...Quando avrei raggiunto la mia amata libertà? L'avrei assaporata con i miei compagni? O sono davvero solo un fallimento?

Non c'era tempo però, per perdersi tra quelle domande contorte, che avrebbero poi trovato risposta da sole, il mio compito era solo uno: Avanzare fino allo sterminio.

Spazio autrice

Ho impiegato una vita per scrivere un capitolo cortissimo? si
mi scuseró con le poche persone che leggono la mia storia? assolutamente.
Da poco è cominciata la scuola e ho un ansia assurda, purtroppo non potrò pubblicare spesso ma lo farò appena posso :)

Don't be afraid of this [Eren Jaeger]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora