mi alzai dal letto e andai in bagno a farmi una doccia. l'estate era ormai finita e dovevamo ricominciare scuola, non che mi dispiecesse, dal tronde avrei rivisto i miei amici, però avrei ricominciato a studiare. uscì dalla doccia con solo un asciugamano attorno per coprirmi e tornai nella mia stanza per cercare qualcosa da mettermi per il primo giorno. dopo aver rovistato nel mio armadio per più di dieci minuti optai per dei jeans stretti, e che dalle ginocchia in giù si allargavano e una canottiera nera con la pancia leggermente di fuori. presi lo zaino e andai verso la stanza di Steve e bussai due volte, ma non mi rispose, così decisi di aprire la porta e vidi che non c'era, ma la finestra era aperta. segno che sarei dovuta andare a piedi e che lui era con qualche ragazza a divertirsi, mi ci voleva solo questo.
mi avvicinai alle scale e senti mia madre e mio padre litigare, era un continuo ormai da mesi. avrei preferito che si lasciassero invece di dover sopportare i loro litigi costantemente. scesi le scale e andai in salone dove presi il mio lettore portatile con le cuffie e andai alla porta principale dove mi misi gli stivali e usci senza neanche salutarli.
iniziai a camminare con le cuffie alle orecchie e il volume al massimo. fortunatamente la scuola non era lontanissima da casa, ci avrei messo più o meno mezz'ora a piedi, ma con la musica i minuti passavano così velocemente che sembrarono passare solamente 10 minuti all'arrivo. usavo la musica per fuggire dai miei problemi, dai miei genitori, da tutto.
come se non bastasse con i miei amici e mio fratello avevamo lottato contro creature mostruose l'anno scorso, e avevamo conosciuto una ragazza di nome Undi, così la chiamiamo noi, altrimenti si chiamerebbe Undici. lei aveva i superpoteri praticamente, poteva fare cose fantastiche con la sola forza del pensiero.
vidi la scuola poco distante, con la musica e i pensieri che mi girarono per la testa non mi ero accorta che avessi camminato così tanto. decidi di togliermi le cuffie e di mettere il lettore portatile nello zaino ed entrare nei parcheggi della scuola, dove vidi mio fratello parlare con Dustin. andai verso di loro, e appena Dustin mi vide si sistemò i capelli e la maglia
<c...ciao Tn> aveva una cotta per me ormai da tanto tempo, già da prima che conoscessimo Undi, quasi un anno fa
<ciao> dissi salutando entrambi. mio fratello mi diede un bacio sulla guancia, mentre Dustin non smetteva neanche un secondo di guardarmi con insistenza. sentì il rumore di una auto dietro di me e mi voltai per vedere chi fosse. vidi una Chevrolet, bellissima blu, ma non ricordavo che nessuno avesse quell'auto nella nostra scuola
<chi è?> non tolsi gli occhi da quella auto, che ora si era parcheggiata poco lontano da noi
<non lo so> anche Steve non staccò gli occhi da quella auto. vidi prima una ragazzina con i capelli rossi, indossava delle scarpe semplici, dei jeans leggermente larghi e una maglia a maniche corte con strisce colorate.
poi lo sportello dalla parte del guidatore si aprì, e mi concentrai su esso. una gamba si posò a terra per poi far uscire un ragazzo a dir poco bellissimo, era vestito con dei jeans e una maglia bianca, sopra indossava una giacca di jeans. aveva i capelli lunghi ricci, biondi. si portò la mano con la sigaretta alle labbra mentre il suo sguardo era posato sulla ragazzina che stava a pochi passi dall'entrata di scuola, per poi allontanare la mano e voltarsi a guardarsi intorno. il suo sguardo si fermò su di me per qualche secondo, decisi di mantenere il contatto visivo con lui fino a quando non si voltò e andò via.
<non mi piace quel tipo> mi voltai a guardare Dustin che aveva appena parlato, poi mio fratello mi diede una pacca sulla spalla e lo guardai
<dobbiamo andare anche dagli altri> e ci incamminò verso l'ingresso della scuola. prima di entrare mi voltai di nuovo per guardare quel ragazzo nuovo, ma non lo trovai così tornai a guardare difronte a me. camminammo fino a quando non vidi Robin, la mia migliore amica aspettarmi di fornite il mio armadietto, così andai dritta verso di lei. si voltò, e appena mi vide le comparve un sorriso enorme sul viso e venne ad abbracciarmi forte
<mi sei mancata così tanto> non mi lasciò per diversi minuti. era l'unica che mi dimostrava affetto oltre a mio fratello, e questo mi faceva sentire bene
<anche tu> mi lasciò, per poi salutare pure Steve e Dustin. loro si misero a parlare tra loro mentre io vidi dei ragazzi correre verso l'uscita di scuola
<dove vanno?> attirai l'attenzione degli altri che si voltarono a guardare dove guardavo io, ma nessuno mi rispose, segno che neanche loro sapessero che stava succedendo, così decisi di andare dove andavamo loro per vedere che succedeva.
appena uscì da scuola vidi tutto in cerchio, così decisi di farmi strada tra loro e di capire che cosa ci fosse
<ops, non l'ho fatto apposta> Angela si mise a ridere e vidi Undi per terra. da quando era arrivata non facevano altro che prenderla in giro, ma questa volta stavano esagerando, l'avevano addirittura spinta per terra rischiando di farle del male. la guardai cercando il suo viso ma era coperto dai suoi capelli, avrei messo fine a quella sceneggiata
<Tn dove vai?> senti la voce di mio fratello alle mie spalle ma non me ne curai. andai da Undi e le posai la mano davanti, segno che volevo aiutarla ad alzarsi
<aiuti la sfigata?> Angela apri bocca ma non le diedi retta, dal tronde quello che diceva a me non importava, e non mi sarebbe mai importato. Undi alzò lo sguardo su di me, e vidi i suoi occhi pieni di lacrime
<non piangere> le sussurrai per non farmi sentire da nessuno, e lei fece un leggero si con la testa. afferrò la mia mano e la aiutai ad alzarsi in piedi, le sue ginocchia erano sbucciate e sanguinavano.
<lo sai che diventerai una sfigata anche te ora?> mi voltai a guardare Angela e decidi si avvicinarmi a lei lasciando Undi indietro per evitare che dicesse qualcosa anche a lei o che la spingesse di nuovo, anche se glielo avrei impedito comunque
<qui l'unica sfigata sei te Angela, perché non te la prendi con quelli della tua età invece dei più piccoli?> la sfidai a prendersela con me dato che eravamo dello stesso anno, e in più io mi sarei difesa, cosa che Undi non faceva per paura sicuramente. ma non era l'unica, anche altri avevano paura di lei e del suo gruppetto di idioti, ma io no, non mi interessava di niente e nessuno
<attenta a non giocare con il fuoco... sfigata> mi avvicinai ancora, fino a trovarmi a pochi centimetri da lei
<sennò?> non le lasciai il tempo di rispondere che mi voltai e presi la mano di Undi e mi diressi verso l'ingresso della scuola. mentre passavo gli studenti si spostarono facendo spazio, e notai la ragazzina con i capelli rossi guardarmi senza nessuna espressione.
arrivammo al bagno e feci segno a Undi di mettersi seduta del cestino che avevo ribaltato visto che era vuoto, e lei lo fece
<grazie...> presi dei fazzoletti e li bagnai per poi posarli sulle sue ginocchia e lasciarli per qualche minuto, avrebbero alleviato il bruciore così che poi con un fazzoletto asciutto potevo pulirle le ferite
<devi difenderti> ero rimasta in silenzio per molto tempo, non mi piaceva parlare con nessuno onestamente, e poi odiavo l'affetto. non l'avevo mai ricevuto da nessuno, e forse per questo cercavo di poter aiutare gli altri anche se a modo mio
<io non ci riesco...> a quelle parole la guardai per qualche secondo per poi levargli i fazzoletti bagnati e le passai quello asciutti
<hai combattuto i mostri del sottosopra, e non sai difenderti da Angela?> quello che volevo che capisse era che lei poteva fare tutto, doveva solamente trovare la forza e il coraggio dentro di sé
<pulisciti e poi va in classe> mi voltai e uscì dal bagno per andare nella mia classe, dato che già era suonata la campanella ed ero in ritardo.
entrai in classe e il professore stava già facendo lezione, ma non me ne curai per niente e decisi di andarmi a sedere senza neanche salutare. l'unico posto libero però era vicino al ragazzo nuovo, esitai un secondo ma poi mi misi seduta e misi lo zaino accanto a me per terra.
<hai messo la biondina al suo posto prima> erano passati diversi minuti da quando ero entrata in classe, e ora il ragazzo nuovo aveva deciso di parlarmi
<attento, potrei farlo anche con te> gli dissi guardandolo negli occhi anche se mi risultò difficile cercare non perdermi dentro ad essi. avevano lo stesso colore del cielo quando era libero, senza nuvole che lo nascondevano
<hai un bel caratterino eh> fece una smorfia compiaciuta. mi voltai di nuovo a seguire la lezione, ma non durai molto dato che mi voltai di nuovo poco dopo e vidi il ragazzo nuovo fissarmi
<che c'è?> non parlo per un po' di tempo e rimase a guardarmi con insistenza negli occhi, non riuscivo a capire a cosa stesse pensando
<sei veramente bella lo sai?> disse sorridendomi. io ruotai gli occhi e tornai a seguire la lezione, di nuovo mi era capitato l'idiota di turno che voleva solo flertara e provarci con me. non sopportavo quel tipo di persone, non che sopportassi gli altri, però quelli mi infastidivano veramente tanto. fortunatamente le lezioni proseguirono tranquillamente, ogni tanto beccavo il ragazzo nuovo guardarmi e ogni tanto lo guardavo anche io, ma niente di importante. suonò la campanella della pausa pranzo e mi alzai per raccogliere il mio zaino, ma il ragazzo nuovo lo prese prima di me e me lo passò. lo guardai senza dirgli nulla e poi andai via, perché dovevano capitare tutti a me?
ero l'unica ragazza che non voleva avere nessuno vicino, che non parlava molto e che preferiva stare da sola che con gli altri eppure i ragazzi continuavano a provarci con me nonostante i rifiuti continui.
non andai a pranzo, preferivo andare dietro la palestra, c'era un prato e li non ci andava mai nessuno, così sarei potuta stare tranquilla e non avrei dovuto sopportare avere intorno persone che parlavano e scherzavano fra loro, dal tronde non ne ero neanche abituata.
mi misi seduta con la schiena sul muro e posai lo zaino accanto a me, poi guardai il bosco un po' lontano da noi, prima di scoprire cosa fosse il sottosopra amavo andare a correre nel bosco, ci andavo tutti i giorni, ma ormai mio fratello diceva che era pericoloso andarci da sola, così lasciai perdere definitivamente
<bel posticino qui> mi voltai di scatto e vidi di nuovo il ragazzo nuovo. era in piedi a poca distanza da me, posò lo zaino e si mise seduto proprio accanto a me. mi sorrise e poi apri il suo zaino e tirò fuori un pacco di sigarette, e ne prese una. mi avvicinò il pacco ma gli feci un no con la testa
<mi hai seguito?> gli chiesi mentre lui ritraeva la mano e mise il pacchetto di nuovo nello zaino. si accesse la sigaretta e fece un tiro per poi tornare a guardarmi
<può darsi> mi sorrise e continuo a fumarsi la sua sigaretta, non capivo che cosa voleva esattamente da me, neanche mi conosceva e già mi seguiva
<è inutile lo sai? io non sono il tipo di ragazza che cerchi> misi le cose in chiaro fin da subito, così come facevo con tutti gli altri, almeno si sarebbe tolto di mezzo e mi avrebbe lasciato finalmente in pace per i fatti miei, ma non doveva funzionare dato che sorrise
<non puoi dirlo> continuava a sorridere, stava iniziando a diventare insopportabile
<non sai che tipo di ragazze mi piacciono> continuava a provocarmi con le sue risposte del cazzo, e seriamente iniziavo a perdere la pazienza se non se ne sarebbe andato via subito
<smettila, non scherzo> per i miei gusti era rimasto anche troppo tempo accanto a me, e non avrei sopportato un minuto di più. non volevo che mi stesse vicino, doveva starmi lontano e provarci con altre ragazze
<sei permalosa, piano piano inizio a conoscerti un po'> fece una leggera risata e a quel punto presi il mio zaino e mi alzai in piedi, lui mi guardò ma non si mosse. rimasi ferma qualche secondo a guardarlo, ma poi cominciai a camminare e me ne andai verso la scuola. sarei tornata nella mia classe e avrei trovato un posto lontano da lui così che non mi desse più fastidio, per poi seguire le ultime lezioni e andarmene a casa.dopo le lezioni andai al parcheggio e vidi Steve parlare con i ragazzini, con loro però non c'era Undi, e mi chiedevo dove fosse finita
<ei ragazzi> mi avvicinai a loro e vidi che avevano il viso preoccupare, segno che qualcosa non andasse, e la mia testa torno a pensare a Undi e chiedermi dove fosse
<allora? che succede?> quel silenzio non mi piace per niente
<la ragazza nuova, ci ha battuti al nostro gioco> disse Dustin, camminai per entrare in macchina e lasciarli perdere. erano dei ragazzini e pensavano solamente alla loro sala giochi, e a me non interessava quindi aprì la portiera ed entrai in macchina. Steve rimase a parlare con i ragazzini mentre io mi guardavo intorno aspettando che venisse e andassimo finalmente a casa. mi girai e vidi il ragazzo nuovo guardarmi, era appoggiato alla sua auto e non mi staccava gli occhi di dosso, cercai di ignorarlo ma non sopportavo che continuasse a guardarmi, così suoni il clacson e spaventai mio fratello e i ragazzini con cui parlava
<possiamo andare?> mio fratello saluto i suoi amichetti e poi salì in macchina
<hai poca pazienza> mi diede un pizzico sulla guancia, mi girai per guardare fuori dal finestrino e di nuovo vidi il ragazzo nuovo guardarmi. era veramente ossessionato, così mi voltai a guardare avanti senza dargli importanza. Steve alzò la musica della macchina, e fortunatamente c'erano canzoni che piacevano anche a me. posai la testa sul finestrino e guardai di fuori, ripensai al ragazzo nuovo, non sapevo neanche come si chiamava e non capivo perché insisteva a starmi attorno.