erano passati diversi giorni. a scuola Angela non veniva più a darmi fastidio, sicuramente la botta che gli aveva dato Max le era stata da lezione, mentre i pomeriggi li avevo passati a provare a camminare senza stampelle. era sabato mattina finalmente e camminai avanti e indietro nella mia stanza senza stampelle, camminavo piano, con calma senza avere fretta per evitare di stancarmi troppo. d'un tratto sentì bussare alla porta e mi ci avvicinai per aprirla
<posso entrare?> mia madre aveva in mano due scatole, una più grande mentre l'altra era piccolina. mi spostai ed entrò, posò le scatole sul letto facendomi segno di sedermi accanto a lei. lo feci senza fare domanda e aspettai che iniziasse a parlare lei, dal tronde mi aveva cercata lei non io
<ho pensato che questi potessero servirti questa sera> mi guardò e poi prese la scatola più grande posandola in mezzo a noi due. la guardai sospetta all'inizio e poi decidi però di aprirla. tirai fuori un vestito lungo blu, era bellissimo. sopra era stretto mentre dalla vita in giù si lasciava cadere in una gonna lunga fino ai piedi, nel lato sinistro aveva uno spacco che arrivava più sopra della coscia. guardai mia madre sorpresa da quel regalo che mi aveva appena fatto
<dai, provalo> mi sorrise contenta che il vestito mi fosse piaciuto e mi alzai andando in bagno a cambiarmi.
appena lo indossai mi guardai allo specchio, quello era il vestito più bello che avessi mai visto in vita mia.
uscì e andai da mia madre, appena mi vide si alzò in piedi e mi guardò con gli occhi lucidi
<sei bellissima> era la prima volta che senti mia madre farmi un complimento. mi passò subito la scatola più piccola, appena la aprì vidi delle scarpe bellissime bianche con i lacci fino al polpaccio, avevano poco tacco e ne fui contenta così da non sforzami nel camminarci
<dai siediti> mi misi finalmente seduta, stare in piedi mi stancava molto. vidi mia madre abbassarsi con la scarpa sinistra e mettermela al piede, per poi mettermi anche l'altra. rimasi a guardarla per quel gesto, non capivo perché mi stesse regalando quel vestito e quelle scarpe, non capivo neanche perché fosse così premurosa con me
<non toccarmi> mi alzai allontanandomi da lei, afferrai le stampe dato che ero stanca e rimasi a guardarla attentamente. si alzò in piedi con gli occhi tristi
<scusami> si diresse verso la porta è andò via, senti i miei occhi umidi e andai verso lo specchio a guardarmi. stare con Billy mi aveva portata a ritornare a sentire felicità, amore, ma anche tristezza a quanto pare. mi sistemai i capelli pettinandoli e cercai di trattenere le lacrime.arrivammo alla festa e Steve mi aiutò a scendere dall'auto, subito vidi Robin venirmi in contro e abbracciandomi, poi piano entrammo in quella casa.
era piena di gente che non conoscevo, alcuni li avevo visti a scuola ma la maggior parte non li riconoscevo affatto. la musica era altissima, ma non mi dava fastidio, dal tronde ne eri abituata solamente erano canzoni senza senso. cercai di capire dove fosse Billy ma non lo trovai fino a quando non lo vidi entrare circondato da dei suoi amici. indossava dei jeans neri e sopra aveva una giacca di pelle del medesimo colore, non indossava nessuna maglietta, aveva lasciato il petto e gli addominali in bella vista, e la cosa non mi dispiaceva.
si fermò appena mi vide e iniziò a guardarmi dalla punta dei piedi fino ad arrivare a puntare i miei occhi. venne verso di me sorridendomi e mi abbracciò prendendomi per i fianchi e alzarmi in braccio, mi fece girare una volta e poi mi posò di nuovo a terra tornando a guardarmi
<cazzo, sei bellissima> poi mi baciò senza lasciarmi il tempo di rispondere al suo complimento. il suo bacio era diverso, non aveva lo stesso sapore, ma non mi servi molto per capire cosa c'era di diverso.
aveva sicuramente bevuto della birra, dal tronde questo posto ne era pieno, ma non me ne curai più di tanto.
salutò anche Steve e Robin per poi essere chiamato dai suoi amici per fare giochi stupidi dove si beveva, Steve per lo più andò con lui e rimanemmo solo il e Robin senza sapere cosa fare.
<andiamo a bere qualcosa?> quella era l'unica cosa che non vole sentirmi dire
<non ho mai bevuto lo sai> cercai con gli occhi un posto più tranquillo per poterci andare almeno 10 minuti, ma Robin mi afferrò il polso e iniziò a camminare facendosi strada in mezzo alla gente
<c'è sempre una prima volta, giusto?> no. non era per niente giusto, io non avevo mai bevuto e mai l'avrei fatto. una volta arrivate al canone dell'alcol Robin iniziò a buttare giù un paio di bicchieri, mentre io rimasi a guardarla senza parlare.
dopo alcuni minuti Robin andò verso una ragazza, e iniziarono a ballare insieme, se fosse stata un minimo sobri sarebbe stata timida e impacciata, ma a quanto pare gli stava andando bene.
mi voltai e iniziai a camminare senza sapere esattamente dove andavo, c'era gente che mi pingeva di qua e di là. mi dava fastidio tutto questo casino, così uscì fuori e mi ritrovai nel retro, c'erano coppie che si baciavano e ragazzi che fumavano poco distante. vidi Billy in mezzo a loro e decisi di andare da lui, ma dopo pochi passi senti una fitta alla gamba destra e mi fermai.
senti dopo pochi secondi delle mani forti tenermi per non farmi cadere, la sensazione di trovarmi al sicuro in mezzo a tutto quel casino mi fece capire chi fosse
<ti stai sforzando troppo> Billy mi prese in braccio e andammo a sederci su un muretto poco distante, mi tenne seduta sulle sue gambe mentre mi accarezzava il viso
<grazie> di nuovo il mio sorriso torno sul mio volto in pochi secondi. amavo il potere che aveva su di me, riusciva a farmi stare bene come nessun'altro al mondo
<sei così bella...> torno a guardarmi dalla testa ai piedi lentamente, guardando ogni mio minimo dettaglio
<...e io sono così fortunato ad averti> tornò a guardarmi negli occhi. ci trovai tristezza dentro a quei prezzi di cielo, così alzai una mano e gli accarezzai il viso seguendo con gli occhi il mio stesso gesto. lui posò le sue sui miei fianchi
<io sono fortunata ad averti con me> mi avvicinai piano dopo avergli sussurrato quelle parole e lo baciai. continuammo a baciarci per un tempo indefinito, tra noi c'era una passione così magica e incontrollabili, non potevano fare a meno l'uno dell'altro e ci bastava vederci anche per poco per essere felici. mentre la magia era stata incontrarci, se lui non avesse insistito per conoscermi, se non mi avesse seguita dietro la palestra, se non mi avesse mai toccato la mano in quella collina, se non mi avesse mai baciata... forse ora io sarei di nuovo la ragazza sempre triste che odia stare in compagnia altrui. adesso ero ad una festa, ero fidanzata, ma soprattutto ero la persona più felice che potesse esistere solo grazie a lui.
il nostro bacio continuò, senza staccarci neanche un secondo per prendere fiato, dopo diversi minuti però si allontanò sorridendomi
<vieni a casa mia questa notte> rimasi a guardarlo incerta di dargli una risposta, avrei potuto rifiutare e sicuramente non sarebbe successo nulla ma...
<va bene> ci alzammo e mi prese per mano e iniziammo a camminare verso la sua auto fino a quando sentimmo qualcuno chiamarci alle nostre spalle
<dove state andando voi due?> Steve ci guardo sospettoso e mi venne da sorridere per la sua espressione
<viene a dormire da me> poi mi prese la mano e tornammo a camminare per poi salire nella sua auto.