mamma

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mi svegliai ed ero in intimo con una maglia di Billy addosso. cercai di trovare l'orologio e vidi che erano le undici e mezza, così cercai di capire dov'era Billy dato che non era accanto a me. ricordavo benissimo la notte che avevamo passato insieme, eravamo andati a letto insieme, letteralmente. ero stata io a farlo accadere e a quel pensiero diventai rossa per l'imbarazzo
<buongiorno> mi disse lui sorridendomi e dandomi un bacio a stampo
<buongiorno> lui era in pantaloncini sportivi senza maglietta, rimasi a guardarlo, il suo corpo era la perfezione
<ho preparato la colazione> mi prese la mano e andammo in cucina dove c'era seduta già Max, vestita e preparata. mi osservò sorpresa e soprattutto trattenendosi dal ridere, solo in quel momento mi ricordai che ero mezza nuda e che avevo addosso solo una maglia di Billy
<oddio scusa> mi misi dietro Billy e lui si mise a ridere di me mentre io ero in un imbarazzando enorme
<tranquilla, dai vieni> Billy mi fece sedere accanto a Max e lui si mise di fronte a noi. facemmo colazione scherzando insieme fino a quando Billy non andò a rispondere al telefono
<sono felice che sta con te> iniziò a dirmi Max facendo attenzione a non farsi sentire da Billy nel frattempo
<te lo rendi felice> mi sorrise. quei due si voleva veramente bene anche se non si definivano fratello e sorella. abbracciai Max
<ne sono felice anche io> lei ricambiò l'abbraccio e poi continuammo a mangiare fino a quando Billy non torno da noi.
era ormai tardi e sarei dovuta tornare a casa mia, altrimenti chi lo avrebbe sentito mio fratello farmi la ramanzina
<Billy puoi accompagnarmi a casa?> lui mi sorrise e fece un sì con la testa
<prima è meglio se ti dò dei pantaloni però> si mise a ridere e io lo seguì nella sua stanza.
mentre frugava nell'armadio per cercare qualcosa da prestarmi che mi stesse, rimasi a guardarlo tutto il tempo, anche quando si voltò. venne verso di me e mi passò i pantaloni senza dirmi nulla e io lo posso accanto a me per poi prendergli la mano e avvicinarlo a me, non ero mai sazia di lui, ne volevo sempre di più. lo feci abbassare e lo baciai. lo avvicinai di più a me fino a quando non poggiai la schiena sul letto e lui si mise sopra di me, senza staccare le nostre labbra neanche un secondo. gli misi una mano sulla schiena e lui mi morse il labbro inferiore, cercai di muovere le gambe per farlo stare meglio ma mi feci male e Billy se ne accorse dato che si allontanò da me mettendo le mani vicino la ferita
<scusa non volevo> non era stata colpa sua, così mi misi seduta e gli presi il viso tra le mie mani e gli alzai la testa così che guardasse me
<non è niente, non è colpa tua> gli sorrisi per poi prendere i pantaloni che mi aveva dato e li indossai. per alzarmi in piedi, Billy mi prese la mano e mi aiutò per poi riportarmi a casa

entrai in casa e salì al piano di sopra per andare nella mia stanza e prendere le stampelle, non riuscivo più a stare in piedi e sopportare il mio peso. passai il pomeriggio nella mia stanza a studiare con mio fratello, fortunatamente non apri l'argomento e non mi chiese come era andata da Billy, altrimenti mi sarei sentita fin troppo in disagio. continuavo a leggere il mio libro fino a quando Steve non si mise seduto sul letto e mi guardò
<sarà pronta la cena?> nostra madre aveva deciso che avrebbe cucinato qualcosa che ci piaceva molto, senza però dirci cosa e da quel momento Steve non pensava ad altro
<non lo so> cercai di tornare a leggere però Steve non ne voleva sapere
<perché non scendiamo a vedere?> ormai era andato, non esisteva più nulla in grado di poterlo far concentrare di nuovo.
afferrai le stampelle e scendemmo al piano di sotto, vidi mia madre apparecchiare e Steve andare a darle una mano, mentre io mi fermai a guardarla dalla porta. mi ricordai del vestito e delle scarpe, era stata così gentile nei miei confronti e io l'avevo tratta male, ma l'avevo fatto solamente perché non ero abituata a lei. non era mai stata gentile con me e ora che ci stava provando mi sembrava troppo strano
<vieni, siediti è pronto> mi disse mio fratello spostando una sedia e io lo raggiunsi. iniziammo a mangiare e mio fratello e mia madre chiacchieravano mentre io giocherellavo con la forchetta sul piatto ancora pieno. non avevo molta fame e sentivo che qualcosa non andasse
<qualcosa non va? non ti piace?> mi chiese mia madre indicandomi il mio piatto
<no, è tutto buono> aveva cucinato una lasagna e delle polpette col sugo accanto, io e mio fratello ne andavamo matti fin da piccoli, ero felice che se lo ricordasse
<sai mamma, Tn ha un fidanzato> disse lui ridendo e mia madre mi guardò sorpresa
<e chi è?> domandò lei incuriosita, ma non ebbi neanche il tempo di risponderle che sentimmo un rumore fuori. mia madre si voltò immediatamente mentre mio fratello decide di alzarsi e andare accanto alla finestra per controllare cosa c'era
<sarà stato qualche cane abbandonato, non c'è niente fuori> tornò tranquillo verso di noi fino a quando le luci non iniziarono a lampeggiare, e in quel momento io e mio fratello capimmo perfettamente cosa c'era li fuori. ripensai al mio incidente nel bosco
<andiamo in camera tua Tn> Steve mi passò le stampelle che presi per alzarmi in piedi ma non lo seguì
<no, perché?> mia madre mi venne vicino e mi mise una mano sul braccio
<va con tuo fratello, non è niente le luci possono saltare avvolte> lei non sapeva del sottosopra, non poteva immaginare che quello che stava succedendo non era affatto qualcosa da sottovalutato
<e te?> le domandai quasi con tono preoccupato
<sparecchio e vengo da voi, così mi racconti del tuo fidanzato> mi accarezzo per poi fare cenno a Steve di andarcene. ci avvicinammo alle scale
<in casa non può succedere niente> mi sussurrò lui per farmi stare tranquilla, ma non aveva funzionato.
entrammo nella mia stanza e mi misi seduta sul letto, stavo aspettando che mi madre venisse così che potevo essere sicura che potesse stare bene ma passarono diversi minuti. mio fratello era accanto a me che mi accarezzava la spalla per farmi stare tranquilla inutilmente.
sentimmo un rumore forte provenire dal piano di sotto e ci alzammo in piedi per andare a vedere cosa stesse succedendo, ma appena arrivammo alla porta mia madre la afferrò e ci chiuse dentro a chiave
<mamma, che fai!> cercai di aprire la porta inutilmente
<RESTATE LI> ci urlò da dietro la porta e dopo pochi secondi sentimmo dei versi. era il democane, lui era li.
cercai di aprire ancora la porta con l'aiuto di Steve, ma fu tutto inutile, fino a quando non sentimmo le urla di mia madre
<MAAMMAAA> sbattei contro la porta urlando mentre Steve cercava di fermarmi piangendo. mi tirò lontano dalla porta e io mi lasciai cadere atterra senza pensare che potevo farmi male o qualsiasi altra cosa
<d... dobbiamo andare...> mi disse mio fratello cercando di tirarmi su con la forza ma non lo ascoltai. tutto il dolore, i rimpianti... non riuscivo a tenerli dentro di me e ormai erano usciti prendendo il sopravvento
<Tn... ti prego...> mi lasciò e apri la finestra buttandosi le lenzuola che aveva appena legato al mio letto con la speranza che reggessero. cercai di alzarmi ma non per scappare, andai verso la porta e cercai ancora di aprirla, non avrei abbandonato mia madre li da sola
<Tn...>
<NO> lo spinsi cercando di allontanarlo da me per cercare di aprire quella maledetta porta, ma era tutto inutile
<devo aprirla...> non potevo lasciarla
<È MORTA ORMAI> urlo alle mie spalle, e mi fermai con le lacrime che mi scivolavano nelle guance. mi voltai lentamente verso di lui, non volevo crederci ancora anche se dentro di me lo sapevo
<...noi dobbiamo andare. ti prego> mi voltai per guardare quella porta qualche istante, e poi andai verso mio fratello, lo guardai e poi scesi fa quella fune che aveva creato. appena anche lui scese iniziammo a correre in mezzo alla strada per andare chissà dove. lui mi teneva per mano, io cercai di non rallentare nonostante il dolore alla gamba, stavamo correndo come due pazzi. non riuscivo a smettere di piangere, mi sentivo in colpa per quello che le era successo, se non l'avessi lasciata al piano di sotto magari a scappare con noi ci sarebbe stata anche lei, magari le avrei tenuto la mano anche.

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