Capitolo 33

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Il venerdì mattina è sempre così stressante. Non capisco perché si debba andare a scuola anche in questo giorno orribile.

La mia settimana è passata abbastanza velocemente.

Se ve lo state chiedendo, no non ho dormito da Harry. O per lo meno, ho dormito con Harry ma non a casa sua. Ho recuperato la mia borsa e mi sono fatta riaccompagnare a casa per paura che succedesse qualche cosa di inaspettato.

Quando eravamo fuori dalla porta di casa, Harry ha insistito per entrare un attimo. Alla fine, abbiamo dormito abbracciati sul divano fino a mattina tardi.

Jos era infuriata perché ho dormito fino a mezzo giorno, anzi abbiamo; ma quando le ho spiegato con chi ero mi ha perdonato. In cambio, ho dovuto raccontarle tutti i dettagli.

Dopo quella sera-mattina, Harry è letteralmente scomparso dalla mia vista. Niente scuola, niente confraternita, niente di niente. Nessuno sa dove sia.

Ho provato a scrivergli qualche messaggio, ma non risponde.

Si è volatilizzato.

Spero solo che non gli sia successo nulla.


"Bene ragazzi. Oggi il vostro tema in classe sarà su chi volete essere nella vita. Non solo come lavoratori, ma come persone interiori. Avete due ore di tempo, buon lavoro" Dice la professoressa di letteratura sedendosi sulla sedia, dietro la cattedra.

Amo questa cosa dei temi, è così liberatoria. Di solito, devo starmene qui ad ascoltare cose noiose. Invece, quando ci sono i temi sono così emozionata che inizio a scrivere subito.


Non so che persona sarò nella vita. Dipende tutto da quello che ti capita. Non sai mai quale carta ti verrà data; la vita ti sorprende da un momento all'altro.

Certo, ho un sogno nel cassetto. Chi non ne ha uno? Tutte le mie amiche, o almeno quelle poche di cui ho ricordi, hanno sempre detto che da grandi volevano essere delle principesse o delle modelle famose. Io penso, onestamente, che queste cose non fanno una persona. Al giorno d'oggi l'aspetto è tutto. Non sai mai chi si cela dietro quella coroncina da reginetta di bellezza o a un ragazzo super muscoloso. Dietro quelle persone che sorridono davanti una telecamera o che sfoggiano il loro fisico, per me non sono nessuno. Parlo per me stessa, sia chiaro, ma la persona è fatta delle sue conoscenze. Se una persona non sa niente e non sa di stare al mondo, per me non sarà niente nella vita.

Come sogno nel cassetto ho sempre desiderato fare la giornalista o la scrittrice. Non penso di essere dotata di una conoscenza perfetta del vocabolario, ma penso di saper scrivere abbastanza bene. Io non posso giudicarmi perché sono io, ma sono sicura che alla gente, se mai leggesse quello che scrivo, piacerà il modo in cui lo dico. Cerco sempre di scrivere ciò che vorrei sentirmi dire, come ragazza. Ognuno vuole qualcuno che ci dica cose belle e come gira il mondo.

Io desidero con tutto il cuore di essere una di quelle persone che ti apre gli occhi alla vita. Non bisogna avere paura di un libro. Tante persone appena ne vedono uno corrono via. Ma penso che sia l'unico strumento che ti dirà quello che vuoi leggere, sentire. Niente cellulari, social network o chi sa che cosa. I libri, quelli di carta, parlano da soli.

Oltre a questo, che è il mio desiderio più da sognatrice ad occhi aperti che possa avere, vorrei aiutare le persone. Non solo nascondendomi dietro un libro e scrivere belle frasi, perché tutti ne sono capaci. Vorrei visitare il mondo, conoscere le cose brutte della vita e curarle con i miei mezzi a disposizione.

Penso che aiutare il prossimo ti faccia capire quanto la tua vita valga. Non si sa mai quanto si è importanti sino a quando non conosci qualcuno inferiore a te.

Can we grow up together? •H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora