Capitolo 7

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Harry's POV

Amanda sta tremando, mentre io rimango lì come un deficiente- a bocca aperta. Prende due respiri e tira fuori un pacchetto di sigarette della borsa. Ne sfila una e mi porge il pacchetto. Me ne prendo una e la nascondo dietro all'orecchio.

Quando si accende la sigaretta, finalmente Amanda parla.

"Sai, poche persone sanno di me e cancro. Sembra tutta finta questa storia di essere orfana e di avere il cancro. Ma non è fottutamente una storia raccontata dalle mamme ai bambini prima di andare a letto. Non ci sarà un 'e Amanda visse felice e contenta..'. Sono pulita da sei anni, ormai. Ma quando hai avuto il cancro, quel fottuto bastardo non ti lascia più. Io non voglio morire, Harry" Mi guarda sofferente. La nicotina le deve star facendo effetto perché vedo che si sta rilassando. 

La imito e mi accendo la sigaretta. "Non morirai, Amanda"

"Glielo dirai tu al mio cancro di andare via?" Sbuffa una risata.

"Oh certo" Le sorrido e le cingo con il braccio le spalle.

Amanda's POV

Quando arriviamo davanti a una casa abbandonata, Harry toglie il suo braccio da me. E' stato.. bello, credo, confidarmi con Harry. Non mi ha giudicato, anzi, ha fatto del suo meglio per rallegrarmi la giornata con le sue pessime battute inglesi.

"Eccoci!" Saltella gioioso lui, battendo le mani.

Mette davvero i brividi... Il contrasto tra la casa ed Harry è incredibile. Come può una persona tanto bella e cocciuta amare questo genere di cose?

"Ehm, cioè, dobbiamo entrare?" Gli chiedo, guardandomi intorno.

"Tu rimani fuori se vuoi, io entro" Sta per entrare, ma essendo veloce lo afferro per il braccio.

"No, ti prego. Entro pure io" Harry sorride soddisfatto. Sapeva che non sarei stata qui fuori, da sola.

Quando entriamo nella casa è tutto terrificante. Io sto dietro ad Harry, mentre è intento a farsi spazio tra le cose logorate dal tempo e sparse a terra. Cerco di muovermi come lui, ma avendo l'agilità di un pony che corre, calpesto una trave, cadendo. Harry si gira di scatto e mi tira su per la vita.

Un dolore lancinante comincia a pulsare sulla mia mano.

"Tutto bene?" Mi chiede Harry.

"S-Si. Possiamo andare in un posto con un po' più luce? Devo capire cosa mi sono rotta" Mi tengo al braccio di Harry che, dalla sua espressione, sembra sul punto di scoppiare.

"Ci andiamo subito" Avvolgo il braccio intorno alle spalle di Harry, che mi sostiene per la vita.

Dopo aver salito delle scale, ci troviamo in un soffitto con il muro sfondato. C'è una vista bellissima. Ci sediamo sul pavimento e davanti abbiamo il  niente- solo campagna e un sole che ci scalda la pelle.

Quando guardo la mia mano, noto che è solo un po' ammaccata, infatti perdo un del sangue dalle nocche.

"Fa vedere.." Mi dice Harry prendendomi la mano.

Gli lascio vedere la mano e la guarda senza farmi male. La muove su e giù lentamente.

"Non è rotta, sanguina solo" Mi lascia la mano e tira fuori un fazzoletto nero dalle tasche dei suoi pantaloni e lo avvolge intorno alla mano. Mugolo di dolore,  ma non mi lamento più di tanto.

Ho provato dolori peggiori.

"Grazie.." Gli sorrido. Anche lui ricambia e mi fa segno di appoggiarmi sulla trave di legno che c'è dietro di noi. Entrambi ci appoggiamo e cominciamo a guardare il panorama.

"Che cosa.. Spettacolare" Sussurro.

Harry sbuffa una risata. "Ssh, goditi il panorama"
**
Dopo aver guardato il panorama per un'ora  abbondante, io ed Harry ci alziamo e raggiungiamo la macchina. Entrambi stiamo il silenzio. Io perché continuo ad analizzare la mia mano ferita, lui perché è impegnato a fumare la sua sigaretta.

Quando raggiungiamo la macchina, Harry mi fa segno di aspettare. Entra in macchina ed esce con una bottiglia di acqua in mano. "Togli il fazzoletto" Istruisce. Faccio quello che mi dice e versa l'acqua sulle mie nocche. Un gemito di dolore lascia le mie labbra.

"Ti ho fatto male?" Mi chiede Harry, preoccupato.

"N-No, continua pure" Gli rispondo.

Versa l'acqua e tampona le ferite con il fazzoletto. Dopo averlo rilegato, saliamo in macchina e ci dirigiamo verso il campus. Harry accende la radio perché non riesce a parlare. Sembra pronto sempre a dire qualcosa, ma si blocca. Io non parlo, e ogni tanto canticchio qualche canzone che conosco. 

Arrivati al campus, scendiamo dalla macchina. Harry mi accompagna all'entrata, ma mi ferma e mi prende per il braccio. "Amanda, mi dispiace per la tua mano" Gesticola verso di me e si passa una mano tra i capelli.

"Non fa niente, ma sono stata bene con te oggi. Cioè, mi è piaciuto il posto che mi hai fatto vedere.." Gli dico. Guardo i miei piedi, che trovo estremamente interessanti.

"Pure io, Amanda. Ora devo tornare a casa. Ciao" Si abbassa e mi lascia un dolce bacio sulla guancia. Mi sorride e va verso la macchina.

Wow.

-P.s. Spero che si capisca tutto, oggi è l'ultimo capitolo perché mia mamma e mia sorella hanno deciso di guardare a tutto volume Amore criminale in salotto. E avendo il computer fisso, sono costretta ad adattarmi. Chiedo scusa se il capitolo è corto, ma ho troppe idee per questa storia e voglio distribuirle bene nei capitoli se no non ha più senso.  Grazie per la lettura.

Baci.

Can we grow up together? •H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora