11- la foto

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Mi sveglio a causa della luce del sole, cerco di alzarmi ma il braccio di Jer mi blocca, mi avvicino al suo orecchio.

"amore, ti vorrei lasciar dormire, ma oggi c'è il ballo, e potrebbe entrare qualcuno nella stanza tra un momento all'altro e noi siamo completamente nudi" lui mi risponde con un mugolio e mi fa girare dall'altra parte.

"eddai Jer!" lui sbuffo e si gira verso di me, io sorrido e gli do un bacio a stampo, lui mi mette di nuovo sopra di lui e io rido, mi avvicino per dargli un bacio ma la porta si spalanca. Io l'avevo detto.

"Ivy buongior-" Susannah appena ci vede si gira verso il muro e Conrad ridacchia guardandomi.

"Smettila Conrad" dico lanciandogli il cuscino in cui Anne stava dormendo.

"mamma uscite da qui. Subito!" urla Jer coprendomi il seno con il lenzuolo, loro escono e io mi alzo dal letto.

"scusa Anne, non volevo svegliarti così" gli do un bacio sula capo e mi metto l'intimo, raccolgo la maglietta di Jer, che mi arriva sotto le ginocchia, lo guardo e sorrido.

"vado a fare colazione" dico dirigendomi verso la porta.

"e che maglietta mi metto?" dice ancora coperto.

"come se non uscissi mai a petto nudo" esco dalla stanza e vado in cucina, dove Conrad si mette a ridere appena mi vede.

"la vuoi smettere!? Idiota." dico alzando gli occhi al cielo.

"persa la verginità?" mi chiede ridendo.

"smettila o giuro che ti rovescio i cereali in testa" dico fredda.

"stavate per fare il secondo Round?" si appoggia al piano di cucina e mi fa l'occhiolino.

"la vuoi smettere!" mi alzo dallo sgabello e faccio per andare da lui, ma Susannah mi ferma.

"ok, basta ora. Basta Conrad. Tieni bevi un po' di aranciata, sei pronta per il tuo grande giorno?" io prendo il bicchiere e bevo un sorso-

"per niente. E se inciampo?" dico abbassando lo sguardo.

"tranquilla, aggrappati al braccio di Jeremiah e andrà tutto bene" io gli sorrido.

"non si aggrapperà solo a quello, mamma" io mi giro verso Conrad e lo guardo male.

"non ascoltarlo. Non so come hai fatto a convincerlo a farlo venire con te, ha sempre detto che erano stupidaggini" dice Susannah facendomi girare.

"io lo so come ha fatto a convincerlo" dice ridacchiando, lo guardo male e Susannah uguale.

"Conrad? Stop." dice facendolo ziitire.

"ha detto che non gli importa" dico guardandola.

"farebbe di tutto per te, e lo stesso vale per te, vero?" sentendo quelle parole ripenso a quella sera in cui Jer mi ha detto che farebbe di tutto per e sorrido.

"si, vero" dico annuendo, in quel momento arriva Jer che mi da un bacio sulla guancia.

"io vado a cambiarmi, poi andiamo" lui annuisce e vado in camera, prendo le prime cose che vedo nell'armadio e me le metto.

"io vado a cambiarmi, poi andiamo" lui annuisce e vado in camera, prendo le prime cose che vedo nell'armadio e me le metto

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Cioè un normalissimo top bianco, con sopra una felpa grigia corta e i pantaloni bianchi. Sento bussare alla porta e vado ad aprire trovandomi Allison davanti.

"tieni, sono andata a prenderlo il prima possibile" prendo il sacchetto e la faccio entrare in camera.

"grazie" dico vedendo il contenuto, lei mi sorride e ricambio uscendo dalla camera per andare in bagno.

***

Scendo in cucina e Susannah mi guarda.

"ok, Ivy è pronta. Jeremiah porta questo nella macchina di Riley" io mi giro di scatto e la guardo.

"si, subito" dice il ricciolo uscendo di cucina.

"ti va di?" mi chiede Susannah sventolando le chiavi della macchina di mia madre.

"si, si, certo. Grazie mille Susannah" la abbraccio e esco sorridendo, vedo Jer mettere il vestito nella cinquecento rossa di mia madre e io sorrido. Lo raggiungo e lui sorride.

"sei pronta?" dice dandomi un bacio sulla guancia.

"diciamo" torno seria e lui mi alza il viso.

"che cosa ti preoccupa?" io sospiro e lo guardo.

"solo di sbagliare qualcosa" ammetto facendolo ridacchiare.

"beh, non ti devi preoccupare, ci sono io, e se vuoi posso farti da Bodyguard e da parrucchiere" io rido e lo guardo.

"no, la green room è solo per le ragazze" lui sbuffa e mi accarezza la guancia.

"ok, ma se qualcuno ti romperà le palle-" lo interrompo ridacchiando.

"cosa farai? sentiamo"

"gli dirò questo: così non si fa. E poi ti porterò via ballando" mi prende la mano e mi fa fare una giravolta, io rido e lui mi bacia.

"ci vediamo là" io annuisco e lui torna in casa, sorrido e sento una portiera chiudersi.

"ma che cavolo! mi prendi in giro?! tu e Jeremiah?" torno subito seria e Steven mi viene in contro.

"è successo" dico giustificandomi.

"cosa? quando?" io mi tartasso l'interno della guancia con i denti e rispondo.

"circa tre settimane fa" lui spalanca li occhi.

"cosa?! e cosa volevate fare? tenerlo nascosto?"

"no, ci siamo baciati un po' di volte" dico mettendo le mani avanti.

"avete fatto sesso?" questa domanda mi ha colto alla sprovvista, infatti abbasso lo sguardo.

"o mio dio! quando?" urla avendo capito che era un sì.

"la sera che avevate l'appuntamento a quattro, lo stavamo per fare in macchina ieri, stanotte e stamattina" dico sempre guardando giù.

"quattro volte?!" dice non credendo alle mie parole.

"tre e mezza, in macchina lo stavamo per fare" preciso.

"si ma poi siete entrati in casa e l'avete fatto" touché.

"e allora?" dico irritata.

"avete almeno usato le protezione?" chiudo le labbra rimanendo in silenzio.

"le avete usate le protezione, vero Ivy?" dice sperando un si.

"si, è solo che, credo che una non ha funzionato troppo bene" dico sussurrando.

"che vuol dire? sei incinta?" dice calandosi un gocciolino, io sto in silenzio e lui capisce.

"o mio dio! seria?" io annuisco.

"ti prego non lo dire a nessuno per ora" gli dico alzando lo sguardo guardandolo finalmente negli occhi.

"sono di famiglia, Ivy. Qui non si tratta più di te, ma di tutti" io annuisco.

"lo so, ti prometto che non succederà nulla" dico facendolo sospirare.

"lo spero" dopo questo se ne va e io salgo in macchina. Sento il profumo di vaniglia che mi fa sorridere, apro il parasole e trovo una foto. La prendo e siamo io e la mamma, sono appena nata, credo che sia in ospedale vedendo la veste. Faccio scendere una lacrima e sorrido appoggiandomela al petto.

"mi manchi da morire, mamma" dico chiudendo gli occhi sospirando.

La nostra estate| Jeremiah FisherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora