Avalanche

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Voglio assolutamente dedicare questo capitolo a Giorgia perché abbiamo iniziato a parlare per questo e tra una cosa e l'altra io questa storia non l'ho aggiornata e forse avevo bisogno di una pausa, forse ne avevo bisogno per riprendere fiato, forse ne avevo bisogno per decidere cosa ritengo importante, e tra tante cose che mi sono venute in mente, anche questa, anche questa è importante. Perché sono legata a questa storia, ai personaggi e al loro carattere come fossero parte del mio mondo e perché ci penso spesso a queste parole che ho scritto e a quelle che scriverò. È stato un periodo in cui ho fatto decisamente miliardi di cose e sono felice, tutto sommato, di aver lasciato questa storia da parte. Per un po'. Ma non lascio le cose a metà, e mi spiace per chi ha dovuto aspettare mesi e mesi. Ora sono qui, sono tornata, ma più di me, è tornata la storia e il mio amore per lei. Spero che non mi odiate perché ho avuto un momento no per la scrittura e ora sembra che stia passando.


Detto questo il capitolo è focalizzato su sentimenti, su scoperte e su momenti che tornano. Nel prossimo (che in origine avrebbe dovuto essere un tutt'uno con questo) la storia prenderà anche, oltre che "plasticità" e agilità nello spazio e nel tempo, una piega più definita. Torneranno Aga e Nialler, torneranno gli altri personaggi.


Buona lettura.


***


«Non so se ce la faccio».


«Louis, calmati, non ti ho mai visto più agitato in vita mia».

«C'è sempre una prima volta, Donnie, sempre».

«Beh, svegliati, uomo delle prime volte».

«Altro che uomo, mi sento un mostriciattolo schifosamente agitato».

«Ed eccitato».

«Uff. Ed eccitato. Sì Donnie, sono anche eccitato, okay? Ma in ogni caso mi sto sentendo male e per quanto mi senta forte dentro, in realtà è tutta un'illusione e mi sento uno schifo; e sono pronto però non lo sono affatto. Ti odio Donnie, ti odio! Da quando ieri ho parlato di nuovo con te dopo così tanto tempo non faccio che sproloquiare a destra e a manca e ogni fottuta parola che uso sembra uscita dalla tua bocca di merda. Non posso andare avanti così! Mi stai uccidendo. Parlare con te mi uccide. Mi disintegra e non ce la faccio più! Sentimi! Sentimi! Non faccio che blaterare e sprecare fiato ed è come il ballo di San Vito. Non mi passa. Non mi fermo più. Mi stai uccidendo, Donnie. Mi stai uccidendo».


«Shh, calmati. Vieni qui, calmati» gli fece cenno di accoccolarsi fra le sue braccia. «Non sono una di quelle persone che appena stai male sono pronte ad assicurarti che vada tutto bene, che andrà tutto bene, o che ti sentirai meglio abbracciandole. Lo vedo che stai male, e che non va tutto bene, e che c'è qualcosa che continua a spezzarsi inesorabilmente dentro di te, e che hai bisogno di qualcuno, e che vorresti non aver più bisogno di nessuno, e che ricadi ogni volta nell'abisso della tua confusione. Lo vedo che senza un appoggio non sai reggerti ancora in piedi, ma è per questo che devi farti forza, Louis; lo so che lo ami. Me ne accorgo. Questo sentimento ti avvolge in ogni cosa che fai, come uno di quei profumi esuberanti che ti rimangono impressi nel cervello non appena tenti di apprenderne anche solo in minima parte l'essenza. Le mie parole, il mio modo totalmente sconclusionato di parlare e i miei pensieri non sono abbastanza forti da trascinare nelle tenebre i tuoi, ma ho paura anch'io. Ho paura che tutto quello che ti sto dicendo non sia altro che spazzatura, idiozia, follia. Se potessi offrirti un rifugio sicuro Louis, lo farei. Se potessi dirti cose più sagge o se potessi essere sicuro che quello che dico ha senso, lo farei. Se potessi scacciare ogni traccia di agitazione dalla tua mente mi metterei subito al lavoro per permetterti di cantare di fronte al tuo universo con il cuore in mano. E ancora, se potessi consigliarti di starmi lontano, beh, lo farei. Ma non riesco. Neanche io riesco ad agire con tanta freddezza dopo averti visto di nuovo, contro ogni aspettativa» gli accarezzò i capelli e l'altro emise un flebile singhiozzo. «Louis, non essere agitato. Louis, non piangere. So che non sarò mai abbastanza e che non faccio altro che incasinarti l'esistenza, ed è per questo che ti ho lasciato, ma sei comunque una delle persone più importanti della mia vita. Devi andare, non devi farlo aspettare troppo. Vai e canta guardandolo dritto in quegli occhi per cui m hai già fatto capire di avere un debole. Insomma. Lascia perdere me. Non sono nessuno io. Tu va', e sii felice».

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 05, 2015 ⏰

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I wish I was a punk rocker with flowers in my hair (Larry Stylinson AU)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora