Smoke

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Ehilà. Penso di avervi sconvolto psicologicamente con la notifica di questo aggiornamento, perchè—già—meglio tardi che mai, ma non aggiorno da secoli. Sono una cattivona. Ma no invece. Io so che non è concepibile che aggiorni una volta al mese (e qui su wattpad siete già più fortunati) ma i capitoli che scrivo sono lunghi e tra una cosa e l'altra ho scritto un po' ogni giorno. Quindi eccovi qui un capitolo che "non ne potrete più".

Su uno pseudo-word sono 33 pagine. Siate preparati. Leggetelo a puntate, o tutto d'un fiato, o come più vi aggrada, spero solo che dopo tutto questo tempo vi soddisfi. 

Quindi grazie a te che stai leggendo e ci si sente alla fine del capitolo! 

P.S. Se mentre leggete vi vengono in mente cose da dirmi o commenti da fare, scriveteli pure in corrispondenza del paragrafo a cui siete arrivati!

P.p.s. ho un serio problema con wattpad,  che fa un po' le cose a cazzo e mette layout a caso. Scusate.

———

«Louis?!»

«Eleanor?»

«Ma cosa?»

«Louis?»

«Cosa succede?»

«Cosa?»

«Eleanor?»

«Cosa?»

«Lei».

«Chi?!»

«Eleanor!»

«Cosa c’entra ora?»

«Come “cosa c’entra?”, dovresti dirmelo tu!»

«Io? Eleanor cosa?»

«Perché è qui?»

«Ma di che parli?»

«È qui!»

«Louis stai bene? Il bacio deve averti dato alla testa. Su, scendi da Harry, ricomponetevi e entrate in casa» concluse Zayn, un’espressione tra il confuso è l'estremamente allarmato per l’ilarità della situazione. Il tutto mascherato da un velo d’affetto; insomma, in fondo aveva o non aveva assistito a una scena emotivamente struggente? Non sarà stato il tipo che si mette a piangere guardando film romantici, ma quando situazioni simili a quelle si ripresentavano nella realtà, perché no? E poi, non è che stesse piangendo. Stava sorridendo. Solo che tanto. «E Gretchen, entra anche tu, dai» aggiunse, con un sorrisetto, facendole segno di entrare. Lei annuì quasi impercettibilmente, disorientata ma intenzionata a orientarsi.

Dopo essersi confusamente guardato intorno, Harry aveva superato la soglia della porta e si era avviato verso il divano, continuando a tenere Louis stretto a sé non solo perché lui non sembrava volersi scollare (“neanche morto” gli aveva sussurrato all’orecchio quando lui aveva cercato di farlo scendere), ma anche perché sarebbe scontato dire che non gli dispiaceva affatto. Il ragazzo dagli occhi sorprendentemente azzurri era esile e piccolo e il suo corpo era avvinghiato attorno al suo con così tanta naturalezza che Harry si era quasi dimenticato di averlo addosso. In più il suo profumo di sigaretta gli riempiva i polmoni, e—lui di solito non lo apprezzava, sia chiaro. Solitamente ne era anzi infastidito e chiedeva spesso a Zayn di fumare lontano da lui o in sua assenza, se proprio ci teneva. Ma in quel momento era un po’ come se l’essenza di Louis purificasse il fumo trasformandolo in una sinfonia dei sensi, un leggero brivido di benessere. Prima o poi lo avrebbe supplicato di smettere giustificando la richiesta come un egoismo provvidenziale

Si lasciò cadere sul divano—che si scoprì essere una sorta di catapecchia non appena emise un tonfo tutt’altro che sordo. Louis sobbalzò, stringendosi con le braccia attorno al collo di Harry.

I wish I was a punk rocker with flowers in my hair (Larry Stylinson AU)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora