Prologo.

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E' una calda mattinata di settembre, precisamente il primo giorno di scuola quando più nervoso che mai, mi ritrovo tra i banchi di scuola, nella stessa classe per il terzo anno di fila. Non potrò più farmi bocciare o dovrò cambiare direttamente scuola, cosa che francamente preferisco risparmiare a mia madre che spende già troppo per me. Faccio impazzire quella povera donna ogni giorno della sua vita con le continue delusioni che le reco, a partire dalla scuola al mio modo di essere. Sono un tipo molto scontroso, specie con lei e coi parenti, tanto che quando vengono a casa, preferisco starmene in camera mia e non degnarli neanche di una parola.

Ciò non toglie, che sono il più popolare della scuola, quello con più amici, quello sempre al centro dell'attenzione. Chiunque mi porta rispetto o sa la fine che farebbe: botte a non finire, da parte mia e dal mio migliore amico Zayn e talvolta dal suo ragazzo che tradisce una sera sì e una no, Liam. Quel ragazzo non mi dispiace per niente come io non dispiaccio a lui -almeno apparentemente-, peccato solo che lui non sia a conoscenza di ciò che facciamo io e Zayn quasi tutte le sere. O meglio, cosa io faccio a lui dato che il mio corpo, è sacro da ventiquattro anni e tale deve rimanere per molto altro tempo ancora.

Sarebbe stato tutto perfetto se dall'ingresso non avessi appena visto il ragazzo che mi fa concorrenza da anni, con l'unica differenza che viene promosso ogni anno e per nostra -sua- sfortuna, stavolta gli capita la mia classe. Fin da subito noto il suo sguardo per niente felice, un solo sopracciglio inarcato verso l'alto e una smorfia di disapprovo. La gente ci guarda e incominciano i fischi, tutti sanno del nostro odio reciproco, della nostra concorrenza e amano vedere come uno cerca di prevalere sull'altro anche perchè siamo ciò che rende "viva" quella scuola. Adesso siamo faccia a faccia e accerchiati dai compagni, persino da quelli di altre classi che avendo sentito lo scandalo di essere capitati in classe assieme avevano quasi corso per assistere alla scena e al contrario della sua rabbia evidente, io preferisco giocare con astuzia e ricambiare il suo sguardo omicida con un sorriso sfacciato, con tanto di lingua sulle labbra.


-Benvenuto all'inferno, Louis.- dico semplicemente, sentendo poi la campanella che indica che la scuola, è ufficialmente iniziata.


Ciao! E' la prima volta che scrivo qui e niente.. Spero che l'inizio vi piaccia. Ci terrei ad avere recensioni e pareri sinceri, posterò il primo capitolo dopo qualche recensione e visualizzazione! A presto! xx

Una parola di troppo. ||Larry||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora