Passare le ore affianco al ragazzo che nella mattinata ti ha completamente deriso è devastante, ma non quanto il suo silenzio. Non mi aspettavo una conversazione amorevole, ma un minimo ammetto avrei desiderato parlarci, ma purtroppo per me non andò così. E ciò si prolungò per tutta la settimana successiva, finchè Zayn stufo di vedermi giù di corda senza un apparente motivo -lo sapeva, ma non gliel'avrei mai confermato o m'avrebbe ricoperto di bestemmie-, mi obbligò ad andare a passare un'intera giornata da lui, evitando la scuola in principio. Mi disse tante cose quel giorno e quella che rimbombava nella mia testa era un'unica frase: una parola di troppo, a volte può danneggiare tutto.
Ed è così, perchè Louis non vuole più saperne di me, non poggia più accidentalmente il suo gomito sul mio banco e non dice nulla quando sono io a farlo. E' come essere soli, ma d'altra parte non vorrei un compagno che non sia lui, il solo fatto che con tutte le altre venti persone della classe -tralasciando Zayn- parla amorevolmente mi dà un fastidio atroce e cosa più snervante, non so spiegarmi il motivo, o molto più semplicemente, preferisco fingere d'ignorarlo.
E' l'ora di chimica e prima che qualcuno possa sedersi vicino a lui, quasi mi scaravento sulla sedia affianco alla sua, visto non propriamente bene da nessuno -in particolare da Zayn-, dato il volo che quasi faccio di faccia per terra.
-Mi spieghi che cosa vuoi ancora?- mi domanda sottovoce con un tono apparentemente arrabbiato, una volta che la lezione comincia.
Sarebbe umiliante implorarlo di parlarmi, dirgli che mi dà fastidio il fatto che flirti con gli altri, ammettergli che non averci un dialogo mi fa diventare matto, per cui faccio l'unica cosa per cui non fallisco mai: passo all'azione. I miei occhi s'incrociano coi suoi mentre la mia mano inizia ad accarezzare il suo interno coscia, lentamente, salendo verso l'alto varie volte ma senza mai toccarlo veramente. Inizialmente, tenta di scacciarla via ma io non mollo e quelle carezze finiscono per tastarlo e sorpresa, è già duro. Siamo nei banchi in fondo e la cosa non può che essermi di vantaggio, perchè posso tranquillamente poggiare le labbra al suo collo e lasciargli una scia di baci, fino a che arrivo al suo orecchio, mentre la mano non fa altro che regalargli piccole torture che lo eccitano solo, senza mai dargli vero piacere.
-La vedi la cattedra, LouLou?- sussurro, prendendo a succhiare un lembo di pelle, fino a creargli un piccolo ematoma.
-Sì...- balbetta lui eccitato, buttando un'occhiata all'oggetto mirato.
-Mi piacerebbe prenderti lì, così forte da farti godere come non hai mai goduto in vita tua, piccolo.-
-Styles...-
-Ti farei mettere a gattoni e comincerei a punirti per tutte le volte in cui ho voluto scoparti e non l'ho potuto fare e credimi, ho anni e anni da vendicare, bimbo.-
La mia mano poi entra nei suoi boxer e piagnucola nel sentirla frizionare con -troppa- lentezza la sua erezione, che non fa altro che ingrossarsi, crescere a dismisura.
-Immagino quanto tu sia stretto, LouLou... Sei stretto per me, piccolo?- domando in piena estasi, la velocità del palmo aumenta e lui, fa quasi fatica a respirare, ritrovandosi a boccheggiare.
-Sono stretto per te, Styles...- e dopo quelle parole, impazzisce, si svuota nella mia mano così rapidamente che non ho neanche il tempo di rendermene conto.
E' durato talmente poco che ora le sue guance sono rossissime, vorrebbe sparire ma non funziona così, non si lascia Styles insoddisfatto. Riprendo ad accarezzargli l'interno coscia e mi guarda supplichevole, ma non m'importa perchè durante quella lezione, lo faccio venire per almeno cinque volte, ritrovandomelo sfinito tanto che ho dovuto fingere che stesse male quando la prof m'aveva chiesto perchè Tomlinson tenesse la testa poggiata sul banco.
Una volta usciti da scuola, non presto nemmeno caso a Zayn che mi fiondo su quel liscio che voglio mio a tutti i costi e, con una scusa o con l'altra lo obbligo ad entrare nella mia macchina e di conseguenza, a venire a casa mia. Per tutto il tragitto non faccio altro che toccarlo e scoppia in un pianto isterico pieno di disperazione quando si ritrova a raggiungere l'orgasmo per due volte, immaginando di averlo fatto impazzire fin troppo; ma vederlo eccitato per me, è molto meglio di un qualsiasi porno gay, etero o lesbo che ci sia.
Non ho potuto capire ancora granchè di lui, ma quando è eccitato tira la testa all'indietro, le sue labbra si schiudono, le palpebre si chiudono. Si abbandona alle sensazioni del suo corpo che pecca, che si lascia fare cose dal suo peggior nemico e nonostante lo sappia, nonostante vorrebbe resistermi, non ci riesce. E la cosa è assolutamente reciproca, per questo non gli ho ancora permesso di provocarmi, o cederei anche prima di lui ma fortunatamente, non è a conoscenza di questo.
Tuttavia, sento le mani prudere se ripenso alla prima volta in cui quella bocca incredibilmente stupenda ha avuto il mio membro fino alla gola e in quel momento mi sale una voglia di fargli male, di procurargli talmente dolore da non farlo alzare il giorno dopo, per riprendere un round fin dal mattino seguente. Incomincio a fantasticare su come sarebbe portarmi a letto Tomlinson tutte le volte che lo desidero e impazzisco, perchè mi rendo conto che non ne sarei mai sazio, che gli farei raggiungere un orgasmo almeno una ventina di volte nel corso di una giornata. In quel momento immagino di legarlo, di bendarlo, di tirargli tanti di quegli schiaffi su quel ben di dio da fargliene desiderare sempre di più, da farlo venire solo in questo modo.
Una volta finito di pensare a tutte queste belle cose, l'unica cosa che ne concludo è un cazzo duro come il marmo e di trovarmi davanti casa mia, con il piccoletto che mi guarda negli occhi, forse ansioso. Prima di farlo uscire dalla macchina, blocco le portiere affinchè non possa scappare e lo faccio sedere sulle mie gambe, con le sue mani premute sulle mie spalle. Gli tolgo la maglietta senza troppi giri di parole e conficcandogli le unghie ai fianchi, incomincio a baciarlo dappertutto: dal collo alle clavicole, dalle clavicole al collo. E scendo a ciò che voglio mordere da tempo, i suoi capezzoli. Li succhio con avidità e caccia un gemito che è musica per le mie orecchie perchè a quanto pare, ho trovato un suo punto debole.
-Sei bellissimo.- affermo mentre le mie mani s'inseriscono nelle tasche posteriori dei suoi pantaloni, con dei movimenti del suo bacino contro il mio pacco, che mi eccitano come un porco.
Mi guarda con desiderio, con paura, con eccitazione e io decido di prendermi cura di quel corpo bellissimo, con le dovute torture.
-D-dovremmo entrare in casa...- balbetta quando lo faccio stendere supino con la schiena sicuramente scomoda, poiché poggiata sul volante.
-Ssh..- mormoro io, mentre gli sbottono i jeans per poi tirarglieli verso il basso, vedendogli indirettamente una nuova erezione, che mi porta quasi all'orgasmo psicologico. -Diventi duro così facilmente per me... Ti piacciono le mie attenzioni, bimbo?-
E in risposta ottengo un suo gemito strozzato, quando lascio diversi baci a tutta la sua asta, che una volta scoperta prendo in bocca senza pensarci due volte.
-Mani dietro alla testa. E non ti muovere, non vorrai mica che parta il clacson e che qualcuno posi l'attenzione su di noi, piccolo.- chiarisco fin da subito, sentendolo gemere il mio cognome con una vocina così acuta che dio, solo io so che gli farei.
Friziono il membro con velocità, lo picchietto all'interno della mia guancia con pressione e spingo la testa verso il basso in continuazione, mentre il mio sguardo è indirizzato al suo, che impazzisce, che vuole di più. Lecco la base, i testicoli e anche il glande e succhiando con veemenza, finisce per riversarsi nella mia bocca e per la prima volta lo assaggio, lo assaporo, ingoio. Tuttavia, ho fatto in modo che un po' di seme ricoprisse le labbra esteriormente e infatti, quando gli permetto di sedersi nuovamente in braccio a me, si morde le sue, per poi fissarmi mentre io lo contemplo.
-Vorresti assaggiare quanto sei buono, piccolo?- domando, non leccandomi le labbra sporche apposta.
-Sì.- è la sua risposta.
Spazio autrice: Holaaaaaa. E' corto, lo so, ma stavolta le stelline sono diminuite e non me ne spiego il motivo! Inoltre, nel prossimo capitolo, potranno -come non potranno- accadere determinate cose.
Curiosi di sapere il continuo? Sapete già come fare! Visualizzate, VOTATE, commentate. I voti mi servono per sapere in quanti effettivamente seguono la storia, i commenti sono il "top", ma se vi vergognate mi basta anche una piccola stellina. Alla prossima!
-Darry. xx
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Una parola di troppo. ||Larry||
FanficHarry, il più conosciuto della scuola, sicuro di sé come pochi, bocciato diverse volte, una schedina penale macchiata. Qualità: il fascino. Difetto: l'egocentrismo smisurato. Louis, il secondo più conosciuto della scuola, fa concorrenza ad Harry da...