Capitolo dodici: Sex on fire.

17.1K 482 977
                                    

Forse sono veramente impazzito ad aver accettato la folle idea di Zayn, ma qui le scelte sono due: o rischio, o lo perdo per sempre. Il il orgoglio è sempre più spronato alla seconda opzione ma non voglio ascoltarlo, almeno per una volta voglio vedere come potrebbero andare le cose. E' strano che uno come me possa essere attratto da qualcuno in qualcosa che vada oltre il sesso, eppure è realmente accaduto. Louis ha un corpo che,Dio mio, fotterei giorno e notte, ma è anche di più e io non voglio vederlo con qualcun altro per poi avere il rimpianto del "chissà come sarebbe andata se". No, nessun se. La vita si vive rischiando e se dovesse andare male ho la consapevolezza di averci provato,senza dover tormentarmi la notte con rimorsi e pentimenti.

Adesso eccomi qui, davanti a casa di Tomlinson. L'ultima volta che sono entrato qui dentro l'ho dovuto fare arrampicandomi e per un secondo mi viene in mente di suonare al campanello, ma mi basta ricordare com'è formata la sua famiglia per cambiare idea e tornare in me. Rifaccio quindi ciò che avevo compiuto qualche mese prima: la salita sull'albero. E' più facile della prima volta e sorrido nel vedere che tiene sempre la finestra aperta; avrà una villa immensa, ma se un ladro volesse rubare lo farebbe senza che nessuno possa accorgersene e sì, c'è una cosa che vorrei rubare ed è proprio quella che sto cercando: lui.

Non so cosa fare, ovviamente non posso uscire dalla stanza e cercarlo, ma aspettarlo immobile sarebbe una vera e propria tortura, finchè non capisco che è l'unica cosa che posso fare. Tuttavia, devo far anche qualcosa che possa farmi sentire a mio agio e per questo, mi siedo comodamente sul suo letto a gambe stese e col dorso sostenuto dalla testiera del letto, guardo difronte a me. C'è una foto di Louis di almeno quattro anni fa, aveva un faccino così innocente e casto. I capelli sembravano una scodella piantata in testa, aveva degli occhiali a rettangolo neri, una felpa rossa e dei pantaloni grigi. Un bimbo adorabile, anche se ora ugualmente lo considero tale.

Improvvisamente ho voglia di toccarlo.Vorrei stringere le sue forme perfette, vorrei che mi togliesse la maglietta come sto facendo io, immaginando che sia lui. Penso alla sua mano che accarezza la mia patta dei jeans, finchè questi non vengono sbottonati e oh, Louis, da bravo, stringilo. Immagino la sua mano piccola ed inesperta mentre i lunghi capelli gli ricadono sulla fronte ed è costretto a mandarli via con un soffio, come se volesse a tutti i costi guardare, apprendere. Io gli do il via e lui inizia a frizionare il palmo, dall'alto verso il basso, dal basso all'alto. E'così erotico, il suo tocco è così dolce, inesperto, di un bambino che vuole imparare e credimi Louis, posso insegnarti tutto quanto. La mano va più veloce, incontrollabile, sempre più decisa; non si ferma nemmeno ai miei ordini.

Ed in un attimo, accade. Mi ritrovo incredulo con il mio stesso seme in mano, nell'aver immaginato un Louis sedicenne che ha compiuto tutto ciò.

Merda.

D'un tratto la porta si apre e non ho nemmeno il tempo di lasciare il mio membro che lo vedo lì, sulla soglia, a guardarmi sbalordito. Ha gli occhi sgranati, la bocca spalancata ed è immobile. Mi sento imbarazzato anche io, mi sono fatto una sega sul suo letto e probabilmente vuole ammazzarmi, ma stavolta non credo lo biasimerò.

-Cosa cazzo stai facendo.- non è neppure una domanda.

Entra e chiude a chiave, portandosi le mani fra i capelli mentre con fare esasperato va a chiudere la finestra o per meglio dire, la tapparella.

-Dovresti tenerla più chiusa,potrebbero venirti a derubare da un momento all'altro.- il mio tono è sfacciato, tanto da farlo scattare all'istante, mentre si avvicina a me con gli occhietti azzurri infuocati.

-Ti ho detto che è finita. Devi andartene, devi sparire dalla mia v...-

Gli risparmio la predica e in un attimo la mia mano preme sul suo capo, che indirizzo prontamente al mio volto per potergli catturare la bocca in un bacio. Un bacio pieno di desiderio, passione, troppe cose assieme. La mia lingua s'insinua alla ricerca della sua e come ogni volta tutto combacia, tanto che quando si stacca per prendere un po' d'aria, il suo tono è completamente cambiato, più vulnerabile.

Una parola di troppo. ||Larry||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora