Capitolo otto: Fuck me, Styles.

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Tempo quindici minuti contati che Tomlinson è già a casa mia e fortunatamente il suo minimo d'intelligenza gli permette di non suonare il campanello, bensì di bussare alla porta. Mi domando se sia il caso di vestirmi o di restare coi semplici boxer ma la risposta, è altamente prevedibile.

-Ciao.- mormoro, cercando di risultare impassibile ai suoi occhi, mentre noto già in partenza il suo sguardo mortificato.

-Styles, io..- tenta di dire, bloccato immediatamente da me.

-In camera mia, adesso.- e vederlo annuire col capo basso, si rivela altamente eccitante.

Entriamo nella stanza e ovviamente chiudo a chiave, avvicinandomi al suo corpicino esile che ora come ora mi sta di spalle. Gli circondo la vita con le braccia e lentamente, inizio a sbottonargli il pantalone, allo scopo di tirarglielo giù, finchè tocca terra. E' già eccitato il bimbo.

-Sei stato un bambino monello.-

Sono le uniche parole che sussurro al suo orecchio, mentre si abbandona a me con la testa appoggiata al mio collo, con la mia bocca lo ricopre di baci. La mano destra scende giù, lo accarezzo, stringo quant'è duro per me mentre la mia erezione preme fra le sue bellissime natiche. Emette un ansimo e finisco per masturbarlo, fino all'esasperazione. Sta per venire, lo riconosco e come precedentemente annunciatogli, non gli faccio raggiungere l'orgasmo. S'inginocchia sul letto piegato letteralmente in due mentre piagnucola così esasperato e una risatina maliziosa fuoriesce dalle mie labbra. Oh Tomlinson, è solo l'inizio.

-Spogliati del tutto.- gli ordino senza neppure guardarlo, mentre mi dirigo verso un armadio del quale seleziono diversi oggetti particolarmente divertenti: delle corde rosse, delle manette, un vibratore e per ultimo ma non meno importante, un anello fallico.

Quando mi giro è già pronto, tra il terrorizzato e l'eccitato, Dio, se sapesse quant'è bello.

-Styles, dammi un bacio, per favore..-

Se voleva risvegliarmi gli ormoni ancora di più, c'è riuscito perfettamente. E' in ginocchio, i suoi talloni premono sul suo sedere mentre i palmi sono aperti sulle sue cosce. Ha lo sguardo fisso su di me e avvicinandomi, abbandono i boxer.

-Te lo meriti, piccolo?- sussurro accarezzandogli una guancia, vedendolo chiudere gli occhi quasi per apprezzarla di più.

In risposta mette un broncio adorabile, mentre fissa costantemente le mie labbra che da bastardo lecco più volte. Con esse sfioro le sue e suda eccitandosi sotto quell'unico tocco, dai suoi occhi quasi escono lacrime. Ma al momento del bacio, gli tiro fortissimo i capelli e in un attimo, la mia erezione è nella sua bocca profonda, che m'accoglie così bene. Succhia con veemenza talvolta aiutandosi con la sua minuscola mano, mentre come al solito comando i suoi movimenti, senza mai utilizzare un minimo di delicatezza. E' veramente bravo perchè dopo nemmeno dieci minuti mi sento stremato e decido che un orgasmo, posso concedermelo nonostante ne avessi già raggiunto uno prima del suo ingresso in casa mia. Ingoia tutto ma appena finito, con uno strattone lo faccio girare e ora, il suo retro è totalmente esposto a me. Inizialmente scelgo le due corde e in questo modo, lego entrambe le caviglie al suo bordo del letto, tenendogli le gambe completamente spalancate; il secondo passo sono le manette, le ho scelte col pelo rosso per far sì che questo gli dia fastidio alle mani, oltre al fatto che alimentano la mia eccitazione.

-No, l'anello no, ti prego, no.- mi supplica quasi piangendo, ottenendo come risposta una forte sculacciata, mentre gli stringo alla base della sua asta l'anello.

Non uso subito il vibratore, sarebbe troppo semplice dargli piacere subito e infatti, scelgo ciò di fargli ciò per cui impazzisco: sculacciarlo. Uno schiaffo, due schiaffi, tre schiaffi. Arrivo forse ad una trentina per natica ed è sorprendente il fatto che non si stanchi mai. Anzi, espone ancor di più il sedere verso l'alto perchè a lui le mie mani piacciono, eccome.

Una parola di troppo. ||Larry||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora