27. Lost

105 8 5
                                    

[POV EDWARD]

Erano ormai passati quasi due giorni da quando ero fuggito da casa mia, da lei e dalle sue parole taglienti, ma terribilmente vere. Ero sdraiato al centro esatto della mia radura, che sarebbe potuta diventare la nostra radura se tutto fosse andato come desideravo. Mentre pensavo ai miei errori, mi rigiravo tra le mani una collana che avevo trovato nel bosco per venire qui. Era piccola, ma sembrava preziosa. Il ciondolo era color blu zaffiro a forma di goccia, con all'interno inciso in nero un fiocco di neve e vari ghirigori dorati, quasi invisibili per l'occhio umano. Doveva avere qualche potere magico, perché ogni volta che la prendevo in mano la sentivo scaldarsi, a tratti quasi sembrava bruciarmi la pelle, eppure non volevo liberarmene. Non perché potesse essere avere valore, ma perché portava il suo profumo. Non gliela avevo mai vista indosso, probabilmente la nascondeva sotto i vestiti, ma doveva averla persa durante lo scontro con i licantropi. Tenerla stretta a me certamente non le avrebbe mai fatto cambiare idea su di noi, eppure era un modo per sentirla vicino, anche se mi faceva male. Eventualmente c'era anche la possibilità che gliela restituissi, ma in quel momento non era il caso, sarebbe stato un azzardo ed ero stato già fin troppo sconsiderato. Tutta la sofferenza che provavo in quel momento era una conseguenza che avrei dovuto affrontare.

Ero stato troppo avventato a fidarmi di qualcuno al di fuori della mia famiglia, ad innamorarmi, ma soprattutto, a credere che un essere come me potesse essere amato. Come poteva un vampiro, un essere spregevole e demoniaco come me, trovare qualcuno che potesse provare anche solamente qualcosa di lontanamente simile all'amore nei miei confronti. E poi, l'avevo preteso proprio da lei, una meravigliosa creatura per metà umana e per metà angelo, generata per eliminare il male da questo mondo e la mia natura, mio malgrado, ne faceva parte.

Avevo sbagliato. Avevo messo in pericolo tutti i miei affetti per inseguire l'idea di un amore non coronabile. Avevo illuso me stesso, che mi ero privato per secoli di provare sentimenti per chiunque al di fuori della mia famiglia, con il solo obiettivo di risparmiarmi diverse sofferenze. Invece, con lei, erano esplosi, incontrollabili e indomabili, per la prima volta in tutta la mia inutile esistenza. Eppure, Bella non contraccambiava.

Per la prima volta, dopo più di un secolo di vita, sentivo di aver perso tempo e, a pensarci bene, non solo quello. Avevo perduto sia la testa sia il cuore per quella ragazza. Avrei dato la mia vita per la sua, ma lei non mi voleva. E io, stupido, come avevo potuto credere che qualcuno potesse volermi?

In fin dei conti, era stata tutta colpa mia. Se non mi fossi esposto e avessi soppresso quello che provavo per lei, niente di tutto questo sarebbe successo. Il rifiuto era un'emozione che non avevo ancora mai provato, soprattutto in questa esistenza da vampiro.

L'unica cosa che volevo era dimenticare e andare avanti, ma se Emmett avesse avuto ragione e Bella era davvero sua figlia, questo forse avrebbe reso tutto molto più complicato del previsto. Anche questo non riuscivo a capire. Perché mio fratello aveva nascosto alla sua famiglia, sulla quale poteva certamente contare e fidarsi, che aveva una figlia? Inoltre, la cosa impressionante, era che in questi anni di convivenza con lui non si era mai lasciato sfuggire alcun dettaglio a riguardo. Se solo ce ne avesse parlato, avremmo potuto essere di supporto e aiutarlo nelle ricerche che stava seguendo da solo.

Sospirai cercando di liberare la mente dai pensieri, ma senza successo. Stavo guardando il cielo e, allo stesso tempo, ragionando sul fatto che probabilmente sarei davvero rimasto da solo per sempre, senza l'amore di una donna che desideravo, quando ad un certo punto si levò una grossa corrente d'aria. Mi misi seduto, nascondendo nella tasca dei pantaloni il ciondolo che fino a quel momento avevo fra le mani, per evitare di perderlo. I grossi tronchi degli alberi che circondavano la radura si piegavano, inermi davanti al volere del vento, e un turbine di luci e lampi vorticavano a pochi metri da me, creando un ovale perfetto. Non ne avevo mai visto uno di persona, avevo solamente letto delle informazioni a riguardo in qualche libro decenni fa, ma quello sembrava proprio un portale. Da quello spiraglio di luce, uscirono tre ombre dalla figura maschile, vestite interamente di nero.

THE WORLD OF DEMONS I - IL PORTALE DEI DEMONI || Twilight/Shadowhunters ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora