30. The Gate

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La notte stessa, Alice chiamò un taxi che ci venne a prendere e ci lasciò davanti ad un palazzo che, all'apparenza, sembrava abbandonato a sé stesso o, forse, era l'oscurità del cielo dettata dal tardo orario e la poca illuminazione della strada a dipingerlo in quel modo. In ogni caso, non sembrava esattamente un bel posto da frequentare e la reazione del tassista, quando accostò sul ciglio della strada per farci scendere, confermò ancora di più la mia idea. Dopo che Carlisle gli diede una grossa mancia, l'uomo sulla cinquantina ci chiese se volessimo effettivamente che ci lasciasse qui, dicendo che per "gente come noi" non era una bella zona.

Ovviamente, il dottore sorrise e gli rispose di non preoccuparsi, anche se l'idea che, oltre a qualche delinquente agli angoli della strada, ci fossero nascosti anche dei demoni mi era passata per la mente.

Indossavo la mia tenuta da combattimento, nonostante non avessi armi con me. Non sentire alcun peso addosso mi faceva sentire terribilmente insicura. Avrei fatto qualsiasi cosa per avere le mie spade, i miei coltelli, i miei pugnali... il mio stilo!

Prima di giungere la destinazione, mentre guardavo fuori dal finestrino, avevo visto una moschea e, ovviamente, ogni Shadowhunter è conoscenza che dentro ogni luogo di culto, sotto ogni altare, c'è un forziere con all'interno abbastanza armi da rifornire fino al collo cinque Cacciatori almeno. L'unico problema era che, per forzare quel meccanismo, avrei avuto bisogno di uno stilo e io non lo avevo con me.

Una volta scesi dal taxi ed esserci assicurati che l'uomo si fosse allontanato abbastanza, tirai fuori da una tasca la mia pietra Stregaluce. Avrei tanto voluto avere con me la collana che mi aveva regalato Marie o anche soltanto aver potuto mettere in valigia un sensore, ma ciò non era stato possibile. Cercai di mantenere l'agitazione sotto controllo, concentrandomi su tutti i miei sensi per compensare gli ausili che in quel momento non avevo.

Senza perdere troppo tempo, Jasper ci indicò la strada da seguire, conducendoci sotto la tettoia del palazzo sgangherato. Sulla destra, fissati al muro, c'erano vari citofoni, di cui solo uno colpì la nostra attenzione: "Bones, Chiromanzia" con tanto di targa d'oro allegata.

- Scritto così sembra quasi lo studio privato di un dottore - disse Alice sorpresa, forse pensando a quanto le persone potessero davvero credere a questo genere di cose.

Jasper restò impassibile mentre avvicinò il dito al citofono per suonarlo. Ci vollero tre sbuffi del vampiro e quattro tentativi prima che qualcuno rispondesse.

- Chi è?! - domandò una voce, in tono abbastanza scortese - Se siete qui per una lettura di carte, ora sono alquanto impegnata. Levatevi dai piedi -.

- Buonasera. Abbiamo bisogno di parlare con lei. È abbastanza urgente - rispose, non perdendo la sua solita cordialità, Carlisle.

Io non sarei stata altrettanto gentile dopo essersi rivolta a noi in quel modo, devo ammetterlo. Era una fortuna che il dottore fosse con noi.

- Il mio orario di lavoro va dalle dieci alle sei di sera. Non mi interessa se qualche stupido idiota mortale ha un problema! - urlò, lasciandoci a bocca aperta - Come ho già detto, ho da fare perciò andatevene! - e sentimmo uno strano rumore di sottofondo, di qualcosa che sbatteva contro il muro ma senza rompersi.

I tre vampiri fecero un passo indietro, guardandosi come se non sapessero più come procedere. Sentii il sangue ribollirmi nelle vene: quella maledetta Nascosta doveva farci entrare e aiutarci, era la nostra unica possibilità per salvare Edward e non mi sarei arresa.

Iniziai a suonare convulsamente il campanello, finché non rispose nuovamente.

- Non vi conviene mettervi contro di me -, iniziò a minacciare la strega, credendo ancora di star parlando con dei mondani - se non ubbidirete lancerò un sortilegio su di voi e le vostre famiglie e... - .

THE WORLD OF DEMONS I - IL PORTALE DEI DEMONI || Twilight/Shadowhunters ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora