9. Gold eyes

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[POV BELLA]

Stephan appena vide il suo nuovo amico voltargli le spalle, si rivolse a me, facendo un lungo sospiro - Dimmi, che problema c'è? - .

- Non possiamo parlarne qui! - proclamai, come se fosse ovvio - Seguimi -.

Iniziai ad incamminarmi verso il bosco che costeggiava la scuola, senza voltarmi per vedere se mio fratello mi stesse seguendo, perché ero sicura che fosse così. La strada non era in piano e quando iniziammo ad addentrarci nella boscaglia fitta, il terreno si faceva sempre più ripido e scivoloso. Fortunatamente, eravamo entrambi allentati, perciò non era un grosso problema. Ci capitava di scivolare ogni tanto per via delle scarpe sbagliate che indossavamo, non adatte per quel tipo di percorso, ma ogni volta riacquistavamo subito l'equilibrio senza troppi intoppi.

Dopo qualche minuto, quando mi sentii al sicuro da occhi e orecchie indiscrete, decisi di fermarmi. Appoggiai le mie spalle al tronco di un grosso albero e mi voltai verso Stephan, che mi guardava sempre più curioso di sapere che diavolo mi passasse per la testa. Quello era un posto perfetto per parlare in privato, senza il pericolo che qualcuno potesse ascoltare la conversazione. Nessun mondano sarebbe arrivato fin qui senza farsi notare a metri di distanza, perciò potevamo stare tranquilli in quel senso. Invece, mi preoccupavano dei Nascosti in particolare, ma per loro in quel momento non potevo farci niente. Comunque, con tutta probabilità, se i due vampiri non si fossero mossi dalla scuola, ero sicura che non potessero ascoltare nulla per via della distanza che io e Ste avevamo percorso.

Iniziai a guardare Stephan, con l'intenzione di parlargli, però non sapevo esattamente come iniziare il discorso. Mi risultava assurdo che lui non avesse capito chi si era trovato davanti e non volevo farglielo notare con l'intenzione di pormi in una posizione di superiorità a lui o, addirittura, farlo sentire uno stupido.

Vedendo la mia improvvisa e palese indecisione, iniziò a spronarmi.

- Dimmi quello che mi devi dire - disse con fare disponibile, come per mettermi a mio agio.

Presi due lunghi respiri profondi e infine parlai - Ho incontrato un vampiro... -.

La sua espressione non si modificò di un centimetro, iniziando a pensare che non avesse compreso realmente ciò che gli avevo appena detto. Forse era dovuto allo shock e alla consapevolezza di aver avuto al suo fianco un vampiro per ben due ore e di non essersene accorto.

Quando interruppe il silenzio, mi lasciò quasi senza parole per la sorpresa - Quale? -.

Lo guardai, non nascondendo la mia confusione - Come sarebbe a dire "quale"? Che razza di domanda è? -.

- A Forks ci sono sette vampiri e, cinque di loro, vengono a scuola con noi, Bella - mi rivelò, abbassando notevolmente il tono di voce.

Cioè... lui sapeva...

Ma come?

Un'uscita del genere, considerando il modo in cui si era comportato con Emmett, non era per niente coerente. A meno che, non si fosse mostrato gentile agli occhi del vampiro, per far sì che si fidasse di lui.

In ogni caso, stava iniziando a dolermi la testa. Probabilmente, mi stava per venire anche una crisi di panico, cosa che in tutta la mia vita non mi era mai capitata.

- Tu mi stai dicendo che ben cinque vampiri frequentano assiduamente la Forks High School?! - esclamai, ricalcando con il tono di voce ogni singola parola che proferiva dalle mie labbra.

Annuì, concentrandosi un attimo su di me - Perché respiri in modo così strano? Stai bene? -.

Non mi ero nemmeno accorta di aver iniziato ad ansimare. Tutti quei mondani vivevano a stretto contatto con dei vampiri pericolosi e assassini, e nemmeno se ne rendevano conto. La loro vita era in pericolo e nemmeno lo sapevano. Quindi sì, stavo decisamente una favola.

THE WORLD OF DEMONS I - IL PORTALE DEI DEMONI || Twilight/Shadowhunters ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora