Quella sera, non appena si fu seduto a tavola, Christian avvertì un'aria fortemente tesa. Capì che di lì a poco si sarebbe scatenata una tempesta, e non si stava affatto riferendo a condizioni metereologiche.
Era venerdì sera, le vacanze si erano concluse e quel giorno aveva avuto un compito di italiano.
Aveva passato i giorni precedenti insieme a Mattia, studiando Foscolo per prepararsi al meglio ed era soddisfatto perché appena lette tutte le domande sul foglio si accorse di conoscere le risposte, e voleva semplicemente saltare sul banco dalla gioia. Decise addirittura di usufruire dei venti minuti aggiuntivi per finire la verifica.
Non riusciva a crederci, per la prima volta aveva consegnato un compito completo. Addirittura la sua professoressa era rimasta alquanto stupita, prendendo il foglio.
"Credo che sia la prima volta in cui sei l'ultimo a consegnare."
"Lo so, ci tenevo a scrivere tutto e ricontrollare" rispose il moro, cercando di sorridere.
Dio mio, si stava davvero trasformando in Mattia.
Per questo quel pomeriggio si fermò in una pasticceria per comprare dei dolci e portarli al biondo.
"Sono per me?" chiese quest'ultimo stupito, mentre Christian sistemava la busta sotto la sua carrozzina per portarlo verso la spiaggia.
"Sono per te e per me, secondo te posso rifiutare dei dolci? Anzi, non provare a toccare il pasticcino al tiramisù che è il mio preferito."
Mattia era ormai arrivato a un tale livello di sottonaggine che, nonostante la sua passione per i dolci, glieli avrebbe lasciati tutti.
Per questo si ritrovarono a mangiare sui teli, per prepararsi a un pomeriggio all'insegna di esercizi di matematica.
Christian provò a trattenersi, ma Mattia aveva accidentalmente macchiato il suo quaderno di crema pasticcera e quando quest'ultimo tentò di pulire il tutto peggiorò solamente la situazione.
"Ma cosa ridi?! Certo che sei stronzo!" urlò il biondo.
"Scusa, ma mi fai spaccare. E poi hai pulito ovunque tranne qui" rispose il moro avvicinandosi e toccandogli con il pollice un angolo della bocca, dove si era depositata una piccola quantità di crema.
Mattia ormai non riusciva a smettere di arrossire in quei momenti piuttosto ambigui e che stavano capitando sempre più frequentemente. Doveva darsi un controllo, perché ormai era evidente la sua cotta colossale.
Christian si allontanò prendendo la penna e continuando a scrivere sul quaderno, senza rendersi conto di aver assaggiato quella stessa crema prima di tornare a lavoro.
Sì, Mattia stava decisamente impazzendo.
Ma il moro non poteva saperlo, e ora che si trovava a cena non aveva altri pensieri oltre a quello di stare calmo e non cedere a provocazioni.
Sua madre aveva appena portato in tavola l'insalata, e ne stava prendendo un po' quando la donna provò a instaurare una conversazione.
"Allora Chri, ti è piaciuto come hai ballato questo pomeriggio?"
Ovvio che non era contento. Aveva comprato troppi pasticcini ed era stato costretto da Mattia a finirli perché se li avessero trovati i bambini si sarebbero arrabbiati per non averli potuti mangiare anche loro.
"No, oggi per niente. Ma domani andrà meglio, ero solo un po' stanco."
"Certo, tu sei sempre stanco" intervenne suo padre.
Eccoci qua.
"Oggi ho avuto un compito in classe e mi sono impegnato al massimo per quello" provò a difendersi il moro.