La mia anima mi ha dato buoni consigli, insegnandomi ad amare

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"Hai provato la salsa ai cetrioli?"

"Sì, non è male."

"Te l'ho detto, qui ci vengo spesso con i miei colleghi e volevo portare anche te. Vuoi assaggiare con le cipolle caramellate?"

Christian sorrise leggermente, per poi annuire e addentare il panino che suo padre gli stava porgendo.

"Non male" disse non appena ingurgitato quel pezzo, e riprese a mangiare le sue patatine nel piatto.

"Sono contento che ti piaccia, in questi giorni non sono stato molto a casa, ma tua madre mi ha detto che hai mangiato pochissimo."

Il moro bevve un sorso d'acqua, cercando di non fargli capire quanto quei commenti, seppur essendo delle premure, lo infastidissero. Ma non voleva litigare con suo padre.

"Ho avuto tanti pensieri."

"Ma non è iniziata l'estate? Da ragazzo era l'unico periodo in cui avevo la mente completamente libera. A proposito, è tornato Alex?"

"Sì, ci siamo già visti. Tra qualche giorno è il suo compleanno e vuole festeggiare a casa sua."

"Hai bisogno di soldi per il regalo?"

"No tranquillo, io e Luigi ci abbiamo già pensato."

Christian vide suo padre annuire per poi tornare a mangiare. Lo aveva portato in un locale vicino al suo ufficio, promettendogli che avrebbero passato del tempo insieme. Christian non voleva in alcun modo passare la serata con lui, ma gli aveva già dato buca una volta, il giorno in cui era uscito da casa di Mattia.

Sospirò tornando a mischiare il ketchup e la maionese nel suo piatto.

"Chri, sei sicuro di stare bene?"

Suo padre non gli rivolgeva domande di quel tipo da anni, fu alquanto sorpreso. Ma era molto stanco di nascondere i suoi stati d'animo e le sue emozioni e... con Mattia non ne aveva mai sentito la necessità, con lui aveva abbassato completamente le difese non rendendosi conto di averlo fatto anche con persone vicine.

"Te l'ho detto, ho alcuni pensieri e devo risolvere delle cose, spero di farlo in questi giorni. Mi sono lasciato del tempo per riflettere."

"Hai fatto bene, prendersi del tempo è necessario per ragionare su alcune cose."

"Sto imparando a farlo" sussurrò Christian, abbassando lo sguardo.

"Ascoltami, stavo pensando anch'io ad alcune cose. Ad esempio, parlando con tua madre, credo sia giusto che tu ti occupi di dare lezioni di danza ai bambini. So che lei è sempre stata favorevole, ma io credevo non fossi ancora abbastanza maturo. Adesso ti vedo più pronto, puoi provarci."

Christian lasciò cadere il panino che aveva tra le mani.

"È tempo che ti dia più fiducia, ha ragione tua madre. Mi ha anche detto che ti stai impegnando tantissimo per il saggio, quella sera credo di essere libero per venire a vederti."

Suo padre non vedeva un suo saggio di danza da anni, era convinto che fosse una perdita di tempo e che avrebbe dovuto avere altri obiettivi nella vita.

"Sei serio?"

"Certo, mi farebbe piacere. Sempre che tu mi voglia."

"Certo che voglio!" 

Il primo sorriso spontaneo dopo giorni, e per di più con suo padre. Stava seriamente vivendo una realtà parallela.

"Ci sarà anche Alex?"

"Ehm... sì, deve ancora darmi conferma ma credo che ci sarà. Poi non so se prenotare altri posti, devo chiedere entro dopodomani."

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