Ane
Lo stomaco mi si rivoltò più volte, ciononostante, puntai immediatamente le iridi chiare altrove.
Lo sguardo penetrante di Alejandro mi colse di sorpresa e ciò non mi piacque per niente.
Dovevo stare attenta ad ogni singolo movimento, affinché io ne uscissi illesa.
Pensai che forse mi stesse guardando ancora, tuttavia seguii la domestica fino a sparire completamente dalla sua vista.
Dovevo proteggere Bolivar, non dovevo parlare più con lui, almeno fino a quando avrei capito che sarebbe giunta l'ora di scappare.
Alejandro sembrava tutto tranne che stupido.
Allora, io dovevo essere molto più furba di lui e mostrarmi indifferente ad ogni cosa, come se niente mi scalfisse.
Seguitai ad inoltrarmi dove non vi era nessuno...
Almeno così mi sembrava.Mi fermai dinanzi una meravigliosa cucina bianca, i pensili erano impeccabilmente lucidi.
Il rivestimento in marmo con delle venature color grigio fumo rendeva la stanza fredda e quasi anonima.
Tutto era al proprio posto...
L'arredamento minimal mi fece storcere il naso.Mi concentrai totalmente alla ragazza bionda che avevo visto ore prima, nonché la sorella dell'uomo spregevole e la stessa che per il momento mi aveva salvato la vita.
Di là vi era molto cibo, i camerieri stavano servendo di ogni, ma la bionda era totalmente incantata al budino che teneva in mano.
Affondò il cucchiaio più volte all'interno della consistenza gelatinosa per poi rimuoverlo di nuovo.Pareva molto annoiata, come se il ricevimento non fosse di suo interesse.
Come avrei potuto darle torto?
Il rumore dei miei passi e quelli della domestica la misero sull'attenti.
La vidi trasalire.Ebbe la stessa reazione che avrebbe avuto chiunque fosse stato interrotto bruscamente dai propri pensieri.
Mi raggiunse con un'aria strana stampata in volto.
Era stupita di vedermi lì, nello stesso posto dov'era lei.Di scatto mollò la presa sul budino e lo lasciò cadere senza curarsi di aver rovesciato tutto il cioccolato sul tavolo.
La cameriera borbottò sottovoce mentre con stizza si apprestò a ripulire.
«Stai bene? È andato tutto come avevo previsto?» chiese in un sussurro per non farsi sentire dalla donna alle sue spalle.
Annuii perplessa, ma nonostante la paura di essere scoperta le dovevo lo stesso la mia più sincera gratitudine.
«Ti ringrazio Sarah, davvero.» Dissi mantenendo un tono di voce abbastanza basso.
Lei si allontanò cambiando espressione.
Era chiaro... Desiderava mantenere le distanze e non voleva far capire a nessuno che io e lei ci conoscessimo già.«Non l'ho fatto per te, mi sembra di essere stata piuttosto chiara al riguardo.» Mi ricordò mentre con l'indice si sfiorò il ciondolo della collanina d'oro.
La trovai veramente spregevole.
Mi stava aiutando soltanto per qualcosa che potesse aiutare lei.
In verità non vi fu nessun senso logico per me.Tutto diventava sempre più pesante e difficile da capire.
Che senso aveva passarla liscia solo per quel giorno, quando l'indomani, dopo il matrimonio avrei dovuto svelare ad Alejandro il mio segreto.Le feci capire con lo sguardo di voler parlare con lei.
La cameriera gironzolava indisturbata per la stanza, e in quel modo non avrei potuto spicciare parola.
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The Heir
Literatura FemininaDark Romance. Colui che ha seguito le orme del padre senza battere ciglio. Cresciuto con regole ben imposte, il suo futuro era già scritto fin dalla nascita. Alejandro Smith, trasferitosi all'età di dieci anni in Messico e divenuto capo del cartell...