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Dopo aver passato l'intera serata insieme, era arrivato il momento di tornare a casa. Salutate tutte le sue amiche ed uscita dalla villetta di Alice, Jennifer prese la bici per dirigersi verso la sua abitazione. Mise il piede sul pedale, quando improvvisamente sentí una voce proveniente dalle sue spalle pronunciare il proprio nome. Era Michelle, che accostò la propria bicicletta accanto alla ragazza. "Hey nanetta" disse con un grosso sorriso sul volto. "Ti ho detto di non chiamarmi così Michelle" rispose Jennifer sbuffando. "Lo so, proprio per questo motivo continueró a farlo lo stesso" dichiarò la più grande poggiando i gomiti sul manubrio della bicicletta. "Comunque, cosa c'è?" domandò Jennifer incuriosita. "Niente" replicò Michelle riaddrizzando la schiena. "Pensavo di accompagnarti lungo il tragitto, sono sicura che tu abbia bisogno di qualcuno che ti protegga dai pericoli" disse guardandola negli occhi. "E se ti dicessi che non è così?" ribattè la più bassa. "Non ti crederei" rispose Michelle posando i piedi sui pedali della bici ed avviandosi lungo la strada "Andiamo muoviti" esclamó allontanandosi. "Aspettami!" urlò Jennifer partendo frettolosamente con la propria bici per raggiungerla. Arrivate di fronte casa di Jenny, la ragazza scese dal mezzo lasciandolo cadere sull'erba del giardino. "Bene allora io vado" disse Michelle preparandosi per pedalare nuovamente, quando Jennifer la fermò dicendole "Aspetta, i miei non sono in casa fino a domani mattina, ti andrebbe di farmi un po' di compagnia?". L'altra ragazza rallentò la presa delle mani sul manubrio, rispondendo con "Beh se ci tieni tanto non rifiuto" e lasciò andare la bici accanto a quella di Jenny. Entrate in casa, salirono in camera della più piccola: "Scusa per il disordine" esclamó aprendo la porta. "Tranquilla, la mia stanza è messa molto peggio della tua" rispose Michelle. Si guardò un po' intorno, notando i vari poster attaccati alle pareti, "Ascoltiamo gli stessi cantanti. Allora non hai bei gusti solo riguardo il cinema mia cara Jennifer" disse con ancora lo sguardo fisso sulle locandine. "Visto" replicò Jenny con tono sarcastico. La più grande si avvicinò alla scrivania, notando un diario nero e vari disegni al di sopra di essa, "E questi?" chiese passando delicamente le dita sui fogli. Jennifer si accostò al fianco della più grande, "Li ho fatti io. Sai mi piace molto scrivere e disegnare tutto ciò che mi passa per la testa" rispose. "Sono molto belli, disegni bene pur avendo delle mani così piccole" disse Michelle voltandosi verso la ragazza al suo fianco. "Dai non ho le mani così tanto piccole, non dire cazzate" affermò la più bassa, "Ah sí? Guarda un po' qua" dichiarò l'altra afferrandole le mani e sollevandole di fronte ai proprio volti. Immediatamente Jennifer si sentí le guance in fiamme, a causa della sensazione che la più grande le aveva provocato con il proprio tocco. Impanicata dal momento che si stava creando, scostò con forza le mani dalla presa della sua compagna, girandosi di profilo per non farle notare il rossore sul proprio viso, "Ma falla finita" esclamó. "Qualcuno qui non accetta la verità vedo" disse Michelle poggiando il proprio braccio intorno alle spalle della più piccola ed afferrandole il viso con la mano. "Non è vero, sei tu che spari semplicemente cazzate" ribadí Jennifer cercando di liberare il proprio volto dalla presa della sua amica. "Invece di stare qui a parlare di cose stupide, facciamo qualcosa. Del tipo giocare alla play, ne sei capace miss tutto fare?" chiese staccandosi. "Dubiti di me nana?" rispose Michelle con un tono di sfida. "Forse" disse Jennifer prendendo il proprio joystick e sedendosi sul letto. "D'accordo, vedrai allora" esclamó la più alta mettendosi affianco all'amica. Passata la serata tra videogiochi, cibo spazzatura, Michelle che prende in giro Jennifer e lei che la riempie di insulti, era arrivato il momento di tornare a casa. Scese al portone di casa, la più bassa aprí la porta accennando un sorriso all'altra. "Allora ci vediamo domani a scuola" disse Jenny osservando la più grande uscire dalla casa, "Sí, a domani nana" rispose Michelle portando una mano sulla testa di Jennifer scompigliandole i capelli, provocando uno sbuffo da parte della più piccola. Chiusa la porta, la ragazza salì nuovamente le scale per dirigersi verso la propria camera. Si sedette sulla scrivania, cominciando a scrivere sul proprio diario di quella splendida giornata appena passata. Era davvero incredibile come la giovane si trovasse così bene con delle ragazze che conosceva letteralmente da due giorni, si sentiva libera e felice, emozioni che con i suoi ex migliori amici non provava per niente. Da quando sua madre le aveva detto che si sarebbero trasferiti in una nuova città, il solo pensiero di non riuscire a far amicizia con nessuno e rimanere completamente da sola la perseguitò giorno e notte, riempiendola di paure e insicurezze ancor più di prima. E ora invece, aveva trovato delle persone stupende con cui passare le proprie giornate. Era sicura che con il passare del tempo il loro rapporto sarebbe diventato sempre più bello, facendo sentire la ragazza sempre meno sola. Aiutandola a non pensare ai problemi con i propri genitori, soprattutto quelli riguardanti suo padre.

Love Made Me Crazy.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora