Era finalmente arrivato il tanto atteso giorno della festa per il compleanno di Mary. Jennifer e le altre avevano deciso di andare a fare shopping tutte insieme la mattina stessa, sperando di trovare anche qualche vestito carino per la serata. Le compagne avevano mentito a Mary dicendo che volevano fare del semplice shopping tra ragazze per divertirsi un po'. "Che ne pensate di questo vestito blu?" chiese la festeggiata rivolta alle proprie amiche. "Io penso ti stia molto bene, vai a provarlo" esclamó Jenny trascinando la giovane verso i camerini del negozio. "Non trovo niente di decente" disse Michelle sbuffando. "Sei semplicemente tu che non hai gusto" dichiarò Giulia ridendo. "Ma se mi vesto meglio di tutte voi messe assieme" ribattè la ragazza dai capelli neri, posizionando le braccia conserte sul proprio petto. "Ti piacerebbe" affermò Jennifer appena tornata, mentre Mary era ancora nel camerino per provarsi l'abito. "È arrivata miss eleganza" pronunciò Michelle colpendo delicatamente con il proprio indice il naso della più bassa. "Avete finito di litigare come una coppietta sposata? Abbiamo altri negozi da vedere" esclamó Giulia osservando la scena. "Nah, è troppo divertente" replicò la più alta prendendo a camminare verso la cassa per pagare. Jennifer si voltò verso Alice, che con un lieve sorriso sul volto aveva guardato la scena fin dall'inizio. Le fece un cenno con la testa, contagiando la giovane e provocandole un sorriso sulle labbra, avanzando successivamente verso le altre. Dopo aver visitato qualsiasi negozio esistente in quel centro commerciale, il gruppo di compagne tornò a casa, gustandosi un'ottima pizza per pranzo. Passarono il tempo facendo giochi stupidi, come d'abitudine ormai ogni volta che si vedevano. Arrivate circa le sei di pomeriggio, iniziarono a prepararsi per la festa, con le continue domande di Mary riguardo il luogo in cui sarebbero dovute andare a cena. Erano ormai quasi tutte pronte, mancava Jennifer, che si diresse verso il bagno, facendosi una doccia per poi indossare il vestito appena comprato e truccarsi. Mentre si stava passando il mascara sulle ciglia, sentì la maniglia della porta aprirsi, mostrando la figura alta di Michelle. La giovane dai lunghi capelli neri rimase immobile ad osservare la più piccola: aveva un semplice abito nero che le risaltava abbastanza le curve, con un paio di vans ai piedi; i capelli castani e lisci che le si riversavano lungo la schiena scoperta a causa della scollatura dell'abbigliamento; sul viso aveva un trucco abbastanza semplice, con correttore, eyeliner, mascara e lucida labbra. La più alta invece indossava un paio di pantaloni neri larghi, con sopra una camicia bianca quasi trasparente. "Wow" esclamó Michelle ancora ferma sull'uscio della porta, "Wow cosa?" rispose Jenny con un sopracciglio alzato ed il cuore che iniziava a battere più velocemente del dovuto. La più grande si avvicinò alla giovane esclamando "Stai stra bene vestita così nanetta, non me lo aspettavo", per poi spostarle subito dopo una ciocca di capelli dietro l'orecchio. "Anche tu non sei niente male" rispose Jennifer arrossendo in un millesimo di secondo. "Comunque dobbiamo andare, sono quasi le sette" dichiarò Michelle scrutando con attenzione il viso della più piccola. Jennifer chiuse il mascara posandolo sul lavandino, voltandosi verso la più alta, per poi pronunciare un semplice "Andiamo". Arrivate al ristorante le cinque ragazze entrarono al suo interno, sistemandosi al tavolo che Giulia aveva prenotato il giorno prima: Mary al centro tavola, Alice di fronte a Giulia e Jennifer di fronte a Michelle. Dopo aver ordinato i vari piatti e riempito tutti i bicchieri di coca cola, Alice spostò la sedia per alzarsi in piedi ed esclamare "Io e le altre ragazze abbiamo deciso tutte insieme di organizzarti una piccola sorpresa per il tuo compleanno Mary, per dimostrarti il nostro affetto e passare il tempo insieme, e subito dopo dormiremo insieme a casa mia. Speriamo tanto questa cena sia di tuo gradimento, tanti auguri di buon compleanno Mary!" disse infine alzando in aria il bicchiere. Le altre compagne si sollevarono in piedi, facendo scontrare i propri bicchieri per poi urlare tutte insieme "Tanti auguri Mary!".
Le ragazze non si resero conto di quanta roba effettivamente avevano ordinato, erano ormai sazie. "Io direi di andare a pagare" affermò Jennifer. "Sì hai ragione, datemi tutte la vostra parte di soldi così vado alla cassa. Mary tu ovviamente no, essendo la festeggiata la cena è offerta da noi" disse Alice. Dopo aver fatto vari conti, Alice e Giulia si diressero verso la cassa, mentre Mary era andata un attimo in bagno, lasciando al tavolo Michelle e Jennifer completamente da sole. "Incredibile come ci ritroviamo sempre noi due, vero Jenny?" pronunciò la più grande guardando la ragazza dritta negli occhi. "Purtroppo sí" replicò la più bassa. "Come purtroppo, dovresti essere onorata di rimanere sola in mia presenza. Sai riesco a far passare il tempo in molti modi" disse la giovane dai capelli scuri con un goccio di malizia nella propria voce. "Sí, e riesci anche a sparare almeno una cazzata al minuto" affermò Jennifer incrociando le braccia. "Lo so che infondo ami me e le mie cazzate nanetta" rispose l'altra facendole l'occhiolino. La ragazza dai capelli castani ruotò il viso da un'altra parte, notando le sue compagne che finalmente stavano tornando al tavolo. "Io direi che possiamo pure andare via" disse Giulia incamminandosi verso l'uscita. Arrivate a casa di Alice, le ragazze si struccarono e si misero in pigiama. "Allora come volete dormire? Una dovrà stare da sola sul divano, due nel mio letto e le altre due nel letto di mia sorella" esclamó Alice. "Io dormo da sola sul divano perchè la notte tiro calci e mi muovo peggio di non so cosa" replicò Mary alzando il braccio verso l'alto. "Io dormo con te Ali" pronunciò Giulia. "Allora Jennifer e Michelle nel letto di mia sorella" dichiarò la proprietaria voltandosi poi verso la castana con sguardo quasi preoccupato. La più piccola le fece cenno con la testa per rassicurarla, facendola sentire più serena. Il fatto è che Jennifer dentro stava letteralmente morendo: non aveva mai dormito con il suo gruppo, anche se il vero problema non erano le sue amiche, ma Michelle. Cosa doveva dire? E se avesse fatto qualcosa di sbagliato? Se avesse avuto qualche comportamento strano con lei? Era nel panico più totale. "Jennifer ti vuoi mettere a lettere o preferisci dormire in piedi come i cavalli?" domandò Michelle ormai stesa sotto le coperte. "Arrivo" rispose con il cuore a mille che le stava per uscire dal petto. Alzó la coperta, distendendosi sul letto, rimanendo peró al bordo del materasso, voleva stare il più lontano possibile dalla ragazza al suo fianco. Le fanciulle passarono un paio di ore a parlare e fare giochini stupidi tipo obbligo o verità e robe simili. Quando iniziò a calare il sonno un po' a tutte, decisero di spegnere le luci ed andare a dormire. Jennifer non riusciva proprio a chiudere occhio, il pensiero di essere nello stesso letto con la ragazza che le piaceva la mandava letteralmente fuori di testa. Non riuscendo a stare ferma, cambiava posizione in continuazione, sperando di trovarne una comoda ed addormentarsi. Ma fallí. Aveva paura di poter svegliare Michelle, o ancora peggio, di sfiorarla per sbaglio. Così, dopo un quarto d'ora a fissare il soffito, decise di alzarsi e dirigersi verso il bagno. Entrata nella stanza, accostò la porta per evitare di fare rumore e svegliare le sue amiche. Per riprendersi un po' e far svanire il calore che provava in tutto il corpo, la ragazza aprí il rubinetto e si bagnò la faccia con l'acqua fredda. Quando sentì improvvisamente la porta aprirsi. Si girò di scatto, trovandosi Michelle di fronte a sè. "Che cosa ci fai qui a quest'ora?" chiese la più piccola balbettando e con ancora il viso tutto bagnato. "Dovrei chiederlo io a te sai, letteralmente ti giravi e rigiravi nel letto finché non ti sei alzata di corsa per correre in bagno. Ho pensato che qualcosa non andasse, così sono venuta a controllare" sussurrò la più grande avvicinandosi pericolosamente. La giovane indietreggiò, andando a sbattere con la schiena contro il lavandino del bagno. Michelle poggiò le proprie mani sul bordo del lavandino dietro la ragazza, senza dare via di scampo alla più piccola. I loro volti erano davvero molto vicini, Jennifer sentiva il respiro caldo della ragazza di fronte a sè sul proprio collo, cosa che la mandò letteralmente fuori di testa in pochi secondi. Non riusciva a capire più nulla, era completamente persa negli occhi scuri e profondi di Michelle, alternando spesso lo sguardo sulle sue labbra carnose. "Allora, va tutto bene Jennifer?" chiese la ragazza dai capelli neri, risultando quasi preoccupata per la più piccola. "Sí sí, tutto benissimo. Semplicemente non riuscivo a prendere sonno" mentí Jenny, cercando di guardare in un'altra parte della stanza per calmarsi. "Sinceramente nemmeno io sai" disse la più alta, togliendo le mani dal lavandino, lasciando finalmente spazio alla più piccola. In quel momento Jennifer fece un respiro di sollievo, dopo aver trattenuto il fiato a causa della vicinanza con la più grande. "Penso sia l'ora di tornare a letto, altrimenti sveglieremo le altre" pronunciò la più piccola asciugandosi frettolosamente il viso ed uscendo dal bagno in un secondo. Arrivate in camera, le due si sistemerano nuovamente sotto le coperte. Passati circa cinque minuti, Jennifer sentí un improvviso calore sulla propria pelle: era Michelle, che avvicinò la propria mano a quella della giovane, incrociando le dita con le sue. La ragazza dagli occhi color nocciola non sapeva cosa fare, se sfilare via la mano da quella della più grande, oppure rimanere in quella posizione. Pensava che sarebbe stato meglio toglierla, ma non aveva nemmeno le forze di farlo. O semplicemente, non voleva. Ogni volta che le due avevano un contatto fisico di qualsiasi tipo, la ragazza si sentiva come in paradiso, come se il tocco dell'altra la distogliesse dai propri pensieri facendole dimenticare qualsiasi cosa. Era come se in quel esatto momento per Jennifer esistessero solamente lei e Michelle, e tutto ciò che le circondava non aveva più nessuna importanza. Con lei si sentiva davvero bene, come con nessun'altro, non se lo riusciva proprio a spiegare. Poteva una semplice persona suscitarle tutte quelle grandi emozioni? L'amore è un sentimento davvero forte, qualcosa di cui noi umani sappiamo molto poco: fin da piccoli ci viene insegnato che l'amore è un emozione bellissima che si prova verso una persona del sesso opposto. Jennifer provava questa sensazione verso una persona del proprio stesso genere, ed era comunque una cosa fantastica. Sí, spesso questa sensazione tende a farti del male se non ricambiata, ma alla fine senza amore saremmo stati tutti dei robot senza sentimenti. Le sue amiche spesso prendevano in giro Michelle dicendole che fosse apatica, senza emozioni, proprio come un burattino; Jennifer invece aveva sempre pensato che dietro quella maschera da persona stronza e menefreghista che si era creata, ci fosse una persona romantica, stupenda e pronta a dare tutta se stessa per le persone a cui tiene. In più situazioni questa cosa Michelle gliel'aveva dimostrata: quando prendendola in giro le metteva un braccio intorno alle spalle, quando le strizzava le guance rosse, quando le scompigliava i capelli per farle un dispetto, oppure come prima in bagno quando avvicinò il proprio viso a quello della più piccola. Riflettendoci bene, lei tutte queste cose le faceva solamente con Jennifer, non aveva mai visto farlo con Giulia, Alice o Mary. Magari ad ognuna di loro dimostrava affetto in modo diverso? Oppure magari davvero Michelle provava qualcosa verso Jenny?
No, era letteralmente impossibile come cosa, non ricambiava il suo sentimento e mai lo avrebbe fatto.
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Love Made Me Crazy.
FanfictionJennifer, Jenny per gli amici più stretti, è una semplice ragazza che abita nel centro di Milano. Trasferitasi da un mesetto circa in questa nuova e misteriosa città, l'adolescente sta per ricominciare la sua vita da zero con l'inizio della scuola s...