Era ormai passata una settimana di scuola, dove Jennifer non parlò con nessuna delle sue amiche, nonostante loro provassero ad aprirci una conversazione. Tutte tranne Michelle, che non la guardò nemmeno in faccia. Da una parte la giovane pensò che fosse una cosa positiva, di star riuscendo nel suo intento, ma dall'altra si sentiva come un grosso macigno sul cuore. Perchè? Stava facendo la cosa giusta? Queste domande la tormentavano da diverse giornate ormai. Pensava che chiudendoci i rapporti, l'amore nei suoi confronti sarebbe passato, e di conseguenza non ci sarebbe stata più male. Ma aveva pensato a Michelle? A quanto potesse farla stare male con quest'azione? Sinceramente non ne aveva la più pallida idea, insomma sí lei e Michelle erano amiche strette, ma non credeva potesse davvero star male per Jennifer. Questo era ciò che stava pensando la ragazza, stesa sul letto con il cuscino tra le proprie braccia; da quando era tornata a casa, non si era alzata per nessun motivo dal materasso. Improvvisamente sentí il telefono vibrare, notando lo schermo illuminarsi in un nano secondo. Prese il cellulare dal comodino, rimanendo quasi paralizzata subito dopo per ciò che aveva appena letto: una notifica da Michelle. <Perfetto, ci mancava> disse nella propria testa la giovane, poggiando nuovamente il telefono sul comodino senza rispondere al messaggio. Non aveva intenzione di parlare con lei, non ora che il suo piano stava dando i suoi frutti, altrimenti non sarebbe servito a nulla. L'oggetto elettronico vibrò di nuovo, poi un'altra volta ancora, e continuò così per circa due o tre minuti, Jennifer non li aveva contati.
Sentiva peró una voglia incredibile di prendere il cellulare in mano e rispondere a tutti i messaggi che la più grande le aveva appena mandato, ma c'era comunque una piccola parte di lei che continuava a ripeterle di stare ferma, altrimenti avrebbe peggiorato solamente la situazione. Inaspettatamente il telefono cominciò a squillare, era Michelle che la stava chiamando. Jennifer prese il cellulare, per spegnerlo subito dopo. Tirò un sospiro di sollievo, <Così se mi scrive o mi chiama io non lo potrò sapere> pensò la ragazza lasciandosi scivolare il dispositivo lungo il petto. La giovane dagli occhi color nocciola si alzò dal letto, dopo averci passato l'intero pomeriggio sopra, prendendo il proprio diario e appostandosi sulla finestra, da cui poteva osservare la pioggia che cadeva dal cielo, come se un gigante che abitava sulle nuvole stesse piangendo, e le sue grosse lacrime finivano sulla superficie terrestre.
Passò circa un'ora e mezza, la pioggia si fermò, ed insieme a lei Jennifer lasció la penna ricadere sul foglio del diario ricoperto di parole. La fanciulla inspirò a pieni polmoni l'aria fresca che si può assaporare dopo l'acquazzone invernale, aprendo le braccia larghe verso il cielo. In seguito chiuse la finestra, lasciando il diario aperto sulla scrivania e dirigendosi al piano di sotto per gustarsi un'ottima cioccolata calda. Finito di preparare il dolce, Jennifer si sedette al tavolo della cucina, osservando il panorama fuori dalla finestra. Di sorpresa il campanello di casa suonò, distraendo la ragazza dai propri pensieri e distogliendo lo sguardo dalla tapparella. La giovane si alzò in piedi, avviandosi verso la porta di casa, aprendola e rimanendo come bloccata per qualche istante, trovandosi la figura alta e snella di Michelle di fronte a sè. "Ciao Jennifer" pronunciò la più grande con tono rigido ed i pugni serrati dietro la schiena, per fare in modo che l'altra non li notasse. "Ciao Michelle, che ci fai qui?" balbettò la più piccola spostando lo sguardo da qualche altra parte, non riuscendo a mantenere un contatto visivo con l'amica. "Dobbiamo parlare" esclamó Michelle. Jennifer rimase per un momento ferma, esitante, sull'uscio della porta d'ingresso, non sapendo se far entrare la più grande e discutere con lei, o se chiuderle in quel istante la porta in faccia e scappare in camera propria rifugiandosi sotto le coperte. "Entra" rispose la più piccola, facendosi spazio per far passare l'altra. Salirono le scale per dirigersi verso la stanza della più bassa, in un silenzio abbastanza imbarazzante, udendo di sottofondo solamente il rumore dei passi provocati dalle due ragazze sul pavimento. Entrata in camera, Michelle si avvicinò al letto sedendosi su di esso, mentre Jennifer si chiuse la porta alle spalle, nonostante non ci fosse nessuno in casa, sentiva come il bisogno di privacy.
"Allora?" domandò la giovane dai capelli castani voltandosi verso Michelle "Di cosa dobbiamo parlare?". "Lo sai bene di cosa dobbiamo parlare Jennifer, non fare la finta tonta" sputò fuori l'altra. "Se è per quello che sta succedendo a scuola, sinceramente non c'è niente di cui parlare" pronunciò. "Ma sei seria Jennifer? Sono letteralmente giorni che ignori me e le altre ragazze, ma si può sapere che ti prende?" chiese Michelle. "Niente, ho solo bisogno di stare da sola" rispose la più bassa. "E non hai pensato di parlarne con noi? Ti avremmo ascoltata e sicuramente avremmo cercato di aiutarti!" disse la giovane dai capelli neri. "Non c'è niente e nessuno che possa aiutarmi, come devo farvelo capire?" Contrabattè la più bassa alzando la voce. "Avremmo comunque cercato di starti vicino, qualunque cosa ti stia succedendo" affermò Michelle sollevandosi in piedi di fronte a Jennifer. "Invece probabilmente sarebbe tutto il contrario" disse la più piccola abbassando il tono e lo sguardo rivolto verso il pavimento. "Cosa?" domandò la più alta confusa, avvicinandosi. "Se vi dicessi la verità non farei altro che peggiorare le cose, è meglio che rimanga tutto così com'è" pronunciò la ragazza dagli occhi color nocciola, voltandosi verso la porta, per aprirla velocemente e correre via, chiudendosi poi a chiave in bagno. Michelle rimase ferma in piedi nella stanza da sola. Era confusa, davvero tanto confusa. Non riusciva a comprendere le parole di Jennifer: <Se vi dicessi la verità non farei altro che peggiorare le cose, è meglio che rimanga tutto così com'è>. Cosa stava a significare? Cosa stava nascondendo la più piccola alle sue amiche? Loro infondo volevano solamente cercare di capire la situazione, per poi aiutarla standole vicino. Ma se lei non diceva niente, loro non avrebbero mai potuto fare nulla. Presa dal panico della situazione, Michelle iniziò a guardarsi intorno, notando sulla scrivania di Jennifer un quaderno aperto. Si avvicinò al tavolo, vedendo che le pagine di questo piccolo diario nero fossero stracolme di scritte. <Sai mi piace molto scrivere e disegnare tutto ciò che mi passa per la testa> questa frase tornò nella mente della ragazza in un secondo <scrivere>, <tutto ciò che mi passa per la testa> quelle parole fecero riflettere la giovane. "E se qui avesse scritto anche di quello che le sta succedendo in questi giorni?" sussurrò Michelle tra sè e sè. Sinceramente le sembrava brutto leggere il diario segreto di una delle sue amiche più strette, ma se voleva aiutare Jennifer questo era l'unico modo per capire cosa le stesse passando per la testa in quel periodo. Così allungo le mani verso il quaderno, portandoselo sul petto, iniziando a leggere la pagina su cui era aperto fin dall'inizio:"Non ce la faccio più, sta diventando
tutto cosí pesante con Michelle.
Dal giorno della festa di Mary le
cose sono peggiorate ancora più
di prima. Da i comportamenti che
ha avuto con me, dagli sguardi che
mi lanciava, le parole che mi diceva,
il contatto fisico che avevamo...
Io non riesco a fare finta di niente,
non riesco a continuare a vivere le
mie giornate sapendo che lei mi vede
solo come una semplice amica, che
non prova tutto quello che provo io
nei suoi confronti. Non ho mai e poi
mai provato emozioni del genere con
nessuno in vita mia, con lei invece è
diverso, lo sento proprio. Solo che da
parte sua tutto questo non esiste
affatto. Così ho iniziato ad ignorarla,
a smettere di parlarci,a non guardare
più i suoi splendidi occhi scuri in cui
mi ci perdo ogni volta che ci parlo. Infondo, se noi due non parliamo,
l'amore che provo nei suoi confronti sparisce no? Non avendoci più un rapporto stretto magari risolvo tutti
i miei problemi... Così pensavo, anche
se questa cosa sta diventando
davvero difficile da sopportare: mi
manca parlare con lei, mi manca osservare il sorriso che le si crea
ogni volta sulle labbra rosee e
carnose, mi mancano le sue grandi
mani piene di anelli con cui spesso
tende a pizzicarmi le guance oppure
a spettinarmi i capelli, mi manca
sentire il suo profumo che mi
rimaneva addosso ogni volta
che ritornavo a casa dopo aver
passato il pomeriggio insieme, mi
mi manca qualsiasi cosa di lei.
Mi manca lei. E basta."Michelle rimase immobile a fissare il diario, con le dita poggiate sulla carta tagliente delle pagine. Piaceva a Jennifer? Jennifer provava amore nei suoi confronti? Aveva davvero detto tutte quelle splendide cose su di lei? Non credeva a ciò che aveva appena letto, così prese a sfogliare le pagine precedenti per vedere cosa dicessero. Jennifer era rimasta chiusa in bagno da ormai dieci minuti, seduta per terra con la schiena poggiata sulla porta, tenendosi la testa tra le ginocchia mentre le lacrime salate scendevano lungo gli zigomi del suo viso. Il peso che portava ormai da mesi sul petto stava diventando sempre più grande, ormai non c'era più spazio per mantenerlo tutto dentro di sè. Non riusciva più a mantenere il segreto, ma se solo avesse detto a Michelle la verità, la loro amicizia sarebbe finita per sempre. Non se lo poteva permettere, perciò pensò che fosse meglio continuare a soffrire, ma avere Michelle al proprio fianco che la teneva in piedi. Si rese conto solo in quel momento che aveva lasciato per più di dieci minuti Michelle da sola in camera propria, così si alzò in piedi avvicinandosi al lavandino, si passó dell'acqua fredda sul viso per mandare via le lacrime, e successivamente si diresse verso la sua stanza. La ragazza si fermò sull'uscio della porta, rimanendo paralizzata dalla scena a cui stava assistendo: Michelle che teneva in mano il suo diario segreto, sfogliandone le pagine. Letteralmente l'unica cosa che non doveva succedere, Jennifer la stava vivendo in prima persona e con i proprio occhi. In quel momento le cadde il mondo addosso, il peso che in quei mesi si era accumulato dentro di lei era diventato ancora più pesante di prima, così tanto che da un momento all'altro le gambe della ragazza non avrebbero più retto. Vedeva inoltre sul viso della più grande un ghigno, mezzo nascosto dai lunghi capelli neri, ciò stava a significare che da lì a poco la più alta avrebbe iniziato a prendere in giro la più piccola, ridendo di lei per ciò che c'era scritto in quel maledetto diario. Michelle si voltò notando la presenza della più bassa, mantenendo quel gnigno sul viso, "Jennifer" pronunciò la ragazza, aprendo le labbra pronta a pronunciare altre parole, ma non fece in tempo poichè la castana iniziò a correre, scendendo le scale ed uscendo dalla porta di casa, rincorsa da Michelle che provava a fermarla gridando il suo nome. Ma non si girò indietro, continuò a correre senza una meta precisa, con le gocce argentate che avevano ormai ripreso a scendere lungo il suo viso, sulle guance rosse a causa del pianto. Si fermò quando era ormai abbastanza lontana da casa sua, su un marciapiede, con il fiatone a causa della lunga corsa. Non resistette un minuto che le gambe le cedettero, facendola ricadere sul cemento ruvido e freddo. Non sapeva cosa fare, cosa pensare, l'unico pensiero che le passava per la mente era Michelle che leggeva il suo diario pronta a prenderla in giro. Jennifer non riusciva a smettere di singhiozzare, se avesse continuato a piangere così da un momento all'altro si sarebbe soffocata nelle sue stesse lacrime. Dopo qualche minuto riprese a piovere, e la giovane si ritrovò immobile, seduta sul marciapiede, con il volto bagnato non solo dall'acqua della pioggia invernale, ma dalle lacrime che scorrevano veloci lungo le sue morbide guance. E cosa peggiore, aveva il cuore in frantumi per aver appena perso la persona più importante della sua vita.
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Love Made Me Crazy.
FanfictionJennifer, Jenny per gli amici più stretti, è una semplice ragazza che abita nel centro di Milano. Trasferitasi da un mesetto circa in questa nuova e misteriosa città, l'adolescente sta per ricominciare la sua vita da zero con l'inizio della scuola s...