Capitolo XVII - Regalo inaspettato

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-Dai papà, devi mangiare qualcosa. Le infermiere mi hanno detto che ti stai rifiutando di mangiare.- dissi cercando di imboccare del riso a mio padre ormai da anni non più autosufficiente.

Mio padre dopo la morte di mia madre, non riuscì mai più a riprendersi e andò sempre di più a peggiorare sia fisicamente sia mentalmente.

Era invecchiato tutto d'un botto, non camminava più, aveva perso quasi del tutto l'uso della parola a causa di un ictus e a volte a causa dell'Alzheimer che lo colpì, non riconosceva neanche più la sua unica figlia.
Era diventato come un bambino.

-Dai papà, mangia almeno un po' di riso, fallo per me come regalo... sai oggi è il mio compleanno, faccio 30 anni. Te lo ricordi?-

Mio padre sorrise, mi abbracciò fortissimo e poi aprì la bocca e mangiò due cucchiai di riso ma subito dopo aver ingoiato il cibo, cambiò umore.
Mi guardò con sguardo diffidente.

Iniziò ad urlare e mi diede una forte spinta facendomi cadere dalla sedia.

-Papà, che fai? Sono io, Hanako.-

Gli infermieri vennero in mio soccorso, portando via mio padre e aiutandomi ad alzarmi dal freddo pavimento della sala visite.

-Signorina Tanaka, sta bene? Si è fatta male?- domandò un'infermiera.

-Non è successo niente.- risposi.

Non era il dolore fisico che faceva male ma quello che provavo dentro il mio cuore.
Era un dolore immenso ogni volta che per mio padre, io ero una sconosciuta.

Dopo quello che successe, tornai nel mio appartamento situato in uno dei tanti palazzi di Roppongi.

Ayame mi chiamò al cellulare.

-Ehi Riko! Pronta per le terme?-

-...si.-

-Tesoro che hai?-

-Oggi ho fatto visita a mio padre e...-

-...e non ti ha riconosciuto. Vero? Mi dispiace, Riko.-

-Spero che almeno in questi due giorni, riusciamo a divertirci e a staccare la testa da tutto.-

-Ho organizzato due giorni magnifici e stracolmi di cose da fare e da vedere e anche se quello stronzo ma buono del tuo amico ha rifiutato l'invito perché aveva un altro impegno, ci divertiamo lo stesso.-

-Grazie Ayame.-

-Non ringraziarmi, tesoro. Siamo amiche.-

-Io ora finisco la valigia e poi alle 15 passa a prendermi il Taxi sotto casa.-

-Va bene a dopo.-

Salutai la ragazza e chiusi la telefonata.

Entrai in camera a sistemare le ultime cose dentro la valigia poi iniziai a prepararmi.

Quella mattina, prima di andare da mio padre, ero andata dalla mia parrucchiera di fiducia per cambiare look quindi legai accuratamente i capelli in un chignon alto per non bagnarli ed entrai in doccia.

Ero dentro la doccia quando sentii nuovamente la suoneria del mio cellulare.

Chiusi l'acqua e allungai il braccio verso il mobiletto dove il cellulare era appoggiato e risposi senza nemmeno guardare chi era.

-Ayame, mi hai appena chiamata, che ti sei dimenticata di dirmi, tesoro.-

-Riko.-

-Ah, zio sei tu.-

-Riko, oggi alle 23 vi aspetto con Ayame al Black Crystal.-

-Eh? Zio ma oggi siamo libere. È il mio compleanno, ricordi? Me lo avevi promesso.-

Hanma Shuji   *Golden Eyes* Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora