Capitolo VI - Verità

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Natale era quasi alle porte.

Eravamo riuniti nel capannone dove si svolgevano le riunioni della Toman.
Capitani e vicecapitani di ogni squadrone.

-Il direttivo è al completo?- domandò Draken.

-Venite avanti.- ordinò Mikey ai due ragazzi.

-Takemichi, Hakkai. Ora ci siamo tutti. Come tutti sapete, quattro giorni fa, il Boss della BlackDragon ha pestato a sangue Take. Era a conoscenza che il ragazzo fa parte della Toman. In altre parole, è una dichiarazione di guerra.- disse Draken.

-Che palle questi della Black Dragon.- ribatté Hanma ridendo.

-L'unica è affrontarli.- disse Kisaki.

-Abbiamo sconfitto già una volta la Black Dragon. Sarà un gioco da ragazzi.- parlò Muto.

-Quella che abbiamo sconfitto era la nona. La decima è un'altra cosa.- disse Mitsuya.

-Tu! Hakkai! Non sarai mica un pupazzo al servizio della Black Dragon, infame? Hai pur sempre nascosto di essere il fratellino di Taiju.- disse Muto avvicinandosi pericolosamente al viso del ragazzo.

-Aspettate un attimo!- disse Takemichi aggiungendo - Hakkai non intendeva...-

- Tu fa silenzio!- disse Muto interrompendo Takemichi.

Quel comportamento nei confronti di Takemichi, non mi piacque per niente. Non si meritava di essere trattato in quel modo.

-Oppure? Cosa farai, Muto?- dissi alzandomi dal pavimento freddo del capannone, guardando con aria di sfida Muto.

-Non mi sfidare, Hanako.- rispose stringendo i pugni.

-Vuoi scommettere? Oggi mi trovi carica.- ribattei camminando nella direzione del ragazzo.

-Ehi voi due! Non siamo all'asilo, datevi una calmata!- ci urlò Draken

Dopo che gli animi si placarono, parlò Mitsuya che disse a tutti di voler parlare in privato con Taiju e di stipulare un accordo.

Dopo l'incontro, alcuni di noi andarono a mangiare una ciotola di Ramen assieme, io invece decisi di tornare a casa insieme a Mikey e Mitsuya.
Salutammo gli altri e ci dirigemmo verso le moto.

-Che casino, ragazzi! E in più fra due giorni è natale. Non ci voleva questa, spero che il tuo piano sia efficace, Mitsuya.-

-Lo sarà, Hanako.-

Arrivammo alle moto e salii in moto con Mitsuya.

-Ti va di bere una birra assieme prima di tornare a casa?-

-Si dai.-

Salutammo Mikey e ci dirigemmo verso un bar del centro di Shibuya.
Ormai io e Mitsuya eravamo tornati amici come prima.

-Ceniamo assieme, Hanako?- domandò Mitsuya.

-Magari facciamo un'altra volta, oggi ho ospiti a cena. Viene un vecchio amico di mio padre a casa da Kyoto, è come uno zio per me e non vorrei dare buca.-

-Va bene, allora ti accompagno a casa.-

Dopo aver bevuto l'ultima birra, il ragazzo mi accompagnò a casa.

Mia madre era alle prese in cucina con mio padre che dava una mano.
Prepararono numerose pietanze in quantità da sfamare almeno 100 uomini.

-Lo zio Hiroaki andrà via obeso da questa casa.-

-Tesoro, accendi le candele in soggiorno e vai a cambiarti. Lo zio sta per arrivare.-

Accesi le candele e andai a farmi una doccia.
Un po' di trucco, un paio di jeans neri, un maglioncino a collo alto e delle scarpe da tennis del medesimo colore.

Hanma Shuji   *Golden Eyes* Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora