Capitolo XVIII - Ricordo piovoso

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- Sanzu è proprio una testa di cazzo. Solo perché fa parte della Bonten può permettersi di parlarmi così?! Cazzo!- sbraitò Daisuke mentre tornavamo nella sua abitazione quella notte.

Io ero in silenzio.

Iniziò a piovere.

Anche il cielo è triste proprio come me...

Stavo male, la testa mi scoppiava ma non per il dolore.
Cercavo il più possibile di trattenere tutto ciò che in quel momento provavo dentro di me.

Volevo urlare, piangere, sbattere tutto ma non potevo o Daisuke mi avrebbe anche torturato per sapere la causa del mio malessere.

Ricordi della mia adolescenza riaffiorano nella mia mente.

**** Ricordo ****

Era una piovosa e fredda domenica dei primi di dicembre.

Ero a letto, in pigiama mentre giocavo ai videogiochi.

Mi arrivò come ogni mattina il buongiorno da parte di Hanma.
Appena lessi il messaggio, lo chiamai per sapere come stava dato che in quei giorni aveva la febbre per colpa della pioggia che prendemmo quella famosa sera mentre sfrecciavamo con la moto a tutta velocità per raggiungere casa sua.

Quel giorno mi disse che stava un pochino meglio e aveva voglia di vedermi e quindi mi invitò a bere una cioccolata calda in un bar del centro.

Non avevo voglia di uscire quel giorno perché non adoravo molto le giornate grigie, fredde e piovose quindi gli dissi di no ma il ragazzo insistette talmente tanto che alla fine dovetti accettare.

Mi alzai dal letto e andai a farmi una doccia calda e poi mi vestii.
Quel giorno decisi di indossare sopra al maglioncino nero la giacca della Toman.

- Mamma, io esco. Sto andando al centro.-

-Aspetta che sta per piovere, ti accompagno con la macchina.-

-No, prendo l'ombrello. C'è Hanma che mi aspetta alla fermata della metro.-

-Come vuoi, tesoro. Divertitevi.-

Salutai mia madre e andai verso la metro.

Hanma era già lì che mi aspettava.
Indossava la giacca bianca della Valhalla.

Appena lo vidi lo guardai con fare storto.

-Ciao Hanma, perché indossi questa giacca?-

-Ciao tesoro! Era l'unica pulita che avevo.- disse il ragazzo imbarazzato.

-Allora se è cosi, va bene.-

-Come sta il collo? Ti fa ancora male il tatuaggio?-

-Non più, Hanma.-

Il ragazzo mi diede un tenero bacio sulle labbra e poi mi prese per mano.

-Andiamo ora, tesoro. Ho voglia di una buona cioccolata.-

Prendemmo la metro e dopo 10 minuti arrivammo a destinazione.

Entrammo dentro il locale, ci sedemmo e poi ordinammo due cioccolate calde con panna.

Dopo che finimmo di bere, pagammo e andammo a farci una passeggiata.

Mentre stavamo passeggiando, iniziò a scendere qualche goccia ma dopo due minuti, iniziò a piovere tantissimo.

Hanma Shuji   *Golden Eyes* Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora