Capitolo 2

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Pov's Lola

Appena sono arrivata qui, ho visto con i miei occhi mia madre, e mio padre, nudi. Sul divano.

Nudi!!!!

È stato un colpo, sul serio.

Ero distrutta, ancora piangente, e quella vista sembra avermi tirato su il morale.
Perché per un secondo il viso di Kyle sofferente veniva sostituito dai miei genitori.

E vorrei fosse così per sempre, ma l'attimo dopo ho continuato a pensare a lui.
Solo a lui.

Sono passati quattro mesi, ormai siamo a fine agosto e non vedo la sua bellezza da fin troppo.
Non sento la sua voce, le sue mani non mi toccano più, e non ricordo più com è baciarlo.

Non ricordo più la sensazione dei nostri corpi uniti.
E nulla è più distruggente di questo.
Perché non posso averlo vicino, ma vorrei almeno avere con me i ricordi.

I ricordi brutti ci sono sempre, però.
Il mio cervello sembra voglia torturarmi, perché non smetto di ripensare a quelle diavolo di foto. Al momento in cui sono scappata via.

Magari sono stata una debole.

Sono scappata nel momento del bisogno. Nel momento in cui lui aveva bisogno di me, e della mia forza.

Sua sorella rischiava la vita, e io pensavo a scappare.
E me ne faccio una colpa, per questo.

Il periodo che si stava creando era troppo oppressante, Kyle e la sua vita drammatica mi stavano soffocando.

A distanza di quattro mesi spero per Kyle che stia meglio, e che non ci sia più traccia di rabbia per Travis, per i suoi genitori, o per chissà chi altro.

Io spero che lui sia felice. Lo spero vivamente, perché lo merita.

Non è colpa sua, niente di tutta la sua vita incasinata è una sua colpa.
E deve meritare la felicità.
Ho provato a fargliela provare con il mio amore, ma evidentemente ha bisogno di più.

Non nego di essere stata tanto male in questi mesi.
Il primo ero a pezzi.

Ricordo come se fosse ieri che le faccie dei mie genitori erano seriamente preoccupate. Ho pianto tra le braccia di mia madre, e questo dice tutto.

Non mangiavo. Non mi alzavo dal letto. Non facevo nulla di incoraggiante.

Appena sono entrata in questa casa dopo un lungo viaggio, è stato strano.
A parte la bella scenetta dei miei genitori, non ho fatto altro che pensare ai momenti felici di me e Kyle in questa casa nelle feste natalizie.

Percorrevo le scale e pensavo a me e Kyle che scendevamo per conoscere la mia famiglia.

Dal secondo mese in poi ho ripreso la mia vita.
Ho cominciato ad uscire con i miei vecchi amici, seppur in segreto ci odiamo tutti tra di noi.
L'unico che mi è sempre stato affianco è Giuliano.

Si, Giuliano.
Lui ha genitori italiani che gli insegnano la cultura italiana, ma vive comunque nel mio paese ed è un cittadino effettivo.

Giuliano è una persona ironica.
Dico sul serio.

Fa dell'ironia la sua arma migliore.
È il 100% delle volte ironico.

Ha un cuore enorme, e vedermi in quello stato per lui è stato completamente distruttivo.

Perciò devo ringraziarlo, se adesso sto cominciando a sorridere realmente.

Mi ha accompagnata nel mio momento più buio. Dormiva con me quando ne avevo bisogno, mi abbracciava quando ero sul punto di crollare, e mi imboccava quando non mi andava di mangiare.

Matrimonio combinato 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora