Capitolo 3

666 47 25
                                    

Premetto che questo capitolo non ha nessun pov. È scritto in terza persona, poiché penso rispecchi meglio il punto di vista di entrambi.
Buona lettura ;)

Una porta.
Si.
Lola attualmente sta fissando una porta, senza chiedersi minimamente cosa possa pensare la gente per strada.
Probabilmente, credo si siano tutti un po' abituati a questi suoi attacchi di pazzia.

Ma non sta fissando una porta a caso. No.
Lola sta fissando la loro porta. Il loro vialetto di casa.
Il loro giardino.
Sta fissando anche la cacca di Charlie, che c'è da dire è di dimensioni considerevoli.
E in questo momento prova un pizzico di gioia a pensare a tutte le cacchette che non ha raccolto in questi quattro mesi.

Esatto.. quattro mesi.

Accanto a lei, c'è Giuliano, che la sta guardando come se fosse una pazza psicopatica.

<<Quella porta non si aprirà con la forza dei tuoi pensieri. Non credi di essere un po' ridicola tesoro?>>

Giuliano è sempre stato bravo a smorzare la tensione. Molto bravo.

<<Ho paura.>> ammette Lola, in un attimo di smarrimento.

Nella sua testa comincia a entrate l'idea di fare passi indietro e scappare.

Non è pronta a vederlo, è passato troppo tempo ormai.
E l'ansia la sta assalendo così tanto da renderle difficile anche respirare.

<<Tira fuori le palle moscie che hai e suona a quella cazzo di porta. Prima che te la sbatti in testa.>> sbuffa seccato.

<<Non ho bisogno di entrare.. ho le chiavi.. ricordi? Questa è anche casa mia.>>

<<Tecnicamente.. era.. casa tua. Usa i tempi verbali giusti, mia cara.>>

<<Sei snervante.>>

Almeno, però, la sta distraendo un po'. Si ritrova a pensare Lola con un mezzo sorriso.

<<D'accordo io entro. Però.. aspettami fuori. Ho bisogno del tempo per poterlo affrontare.. e di sicuro vedere un essere maschile, accanto a me, dopo ben quattro mesi lo potrebbe rendere nervoso.>>

<<Prima o poi saprà che sono gay. E comincia già da adesso ad informarlo di stare in guardia la notte. Potrebbero venirmi idee malsane in mente, mentre tu mia piccola e innocente Lola russi.>>

Proprio in questo momento Lola si sta pentendo di averlo inviato in casa sua. E proprio adesso, vorrebbe prenderlo a schiaffi.

Dopo una manciata di minuti, finalmente si decide ad aprire la porta.

Quando il suono della serratura giunge alle sue orecchie, vorrebbe correre via il più lontano possibile da quella casa.

Ma apre finalmente quella porta.

E la vista della sua casa, che un tempo era in perfetto ordine, totalmente incasinata, la inchioda senza farle muovere un passo.

Si affretta a chiudere la porta alle spalle, quando il suo cane corre velocissimo verso di lei.

Charlie è cresciuto. Tanto. Ormai le arriva quasi all'altezza seno.

Matrimonio combinato 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora