Capitolo 2 - Rey

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Quel giorno per Rey White era iniziato stranamente bene, cosa insolita per le persone come lui, ma al tempo, non sapeva chi fosse veramente e non sapeva ancora dell'eredità antica della sua famiglia.

Tutto era cambiato dal suo incontro con Annabeth Chase.

Ma partiamo con ordine.

Rey aveva solo sedici anni, soffriva di dislessia e deficit dell'attenzione e stava per iniziare una nuova vita a San Francisco. Si era trasferito da poco da San Diego.

Per lui niente era nuovo, quegli immensi grattacieli che sembravano toccare il cielo, quelle gigantesche vie sempre affollate e piene di vita.... per lui, una semplice ragazzo di città, niente era così surreale.

Il ragazzo era spaventato all'idea di iniziare la sua nuova scuola, la Superior High School. Non gli era mai piaciuto studiare, e infatti era quello che si poteva definire un "odiatore dello studio".

Aveva paura di non farsi degli amici, la scuola era iniziata già da un mese e probabilmente si erano già andati a creare dei gruppi di amici nelle varie classi. Aveva paura di essere escluso. Gli era già successo, in passato, di essere isolato da tutti... e semplicemente perché era un tipo molto timido.

"Rey basta con questi pensieri negativi!Con il tempo, vedrai che qualche amico te lo farai!" cercó di darsi la carica,  mentre il profilo dell'imponente edificio si parava davanti a lui.

Reputava San Diego una città immensa e maestosa ma riconobbe che sbagliava completamente... era abituato al grosso edicio della scuola dove aveva frequentato la prima e la seconda superiore... ma non avrebbe mai pensato a un'edificio che era probabilmente tre volte la sua scuola precedente.

Strinse i pugni lungo i fianchi, cercando di farsi coraggio. Fece un passo in avanti ed entró nel cortile della scuola, facendo un passo in avanti verso la sua nuova vita.

— ♪ —

Rey rimase imbambolato per qualche minuto davanti alla porta della sua nuova classe, il braccio alzato per bussare.

-Forza White! Puoi farcela!- disse per cercare di darsi la carica.

Bussó velocemente contro il legno della porta.

Da dentro sentí un "avanti", segno che potesse entrare.

Si guardò il palmo della mano destra e poi aprí la porta.

Gli sguardi di tutti e venti gli alunni all'interno della stanza furono puntati su di lui, mettendolo a disagio.

-S-sono i-il ragazzo n-nuovo- riuscí a dire Rey, imbarazzato.

-Oh sì, mi avevano avvertito del tuo arrivo. Vieni, presentati alla classe- lo invito la professoressa. Questa era una donna sui cinquant'anni dai capelli rossi raccolti da una coda alta e gli occhi verdi.

Rey si avvicinò alla cattedra, mettendosi davanti ai suoi nuovi compagni.

Si guardó la mano, guardando i segni del suo palmo. Era un trucco che gli aveva insegnato sua madre, diceva che vedere qualcosa che non cambiava mai come il proprio palmo l'aiutasse a calmarsi. Poi inizió a parlare -P-piacere di conoscervi, io sono R-Rey White e vengo da San Diego. S-spero che potremmo andare d'accordo!-.

La professoressa gli mise una mano sulla spalla, un sorriso cordiale sul volto.

-Io sono la professoressa Williams, la tua professoressa di inglese, se hai bisogno di chiarimenti sul programma o su altro sarò felice di aiutarti- gli disse con voce dolce.

-Grazie, professoressa!- esclamò con un piccolo sorriso il ragazzo.

Questi si andó a sedere all'unico banco vuoto in fondo alla classe.

Le (Dis)Avventure di due semidei Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora