Quando mi svegliai da quello che pensai fosse un incubo, scoprii che invece era la triste realtà. Ero ancora bendata, quindi non mi era permesso guardarmi intorno, ma iniziai ad agitarmi solo quando non riuscii a sentire nulla. Come se fossi chiusa in una scatola.
Sentii il respiro mancarmi, mentre il blocco alla gola non mi permetteva di emanare nemmeno un lamento iniziai a piangere, credendo di essere sola. Ripensavo a mio fratello, a mia madre pregando che fossero sani e salvi e che bastassi solo io a pagare le conseguenze.
"lei, voglio che le metti qualcosa che faccia risaltare i suoi colori" ordinò una voce maschile che non conoscevo, "per quella ragazza in fondo voglio qualcosa di blu". Quando sentii una porta cigolare mi dimenai sposandomi dalla porte opposta del suono per scapparvi finché le spalle non toccarono quelle che sembravano delle sbarre di metallo.
"non ti preoccupare sono qui solo per vestirti e presentarti al meglio" la voce femminile era gentile, ma tesi comunque tutti i muscoli quando la sua mano si posò sulla mia gamba, cercai con le mani legate dietro la schiena una sbarra su cui tenermi, quando sentii la benda sciogliersi. "così dovrebbe andare un po' meglio" disse sorridendomi, guardai i suoi occhi neri come l'oscurità, quando guardò i miei pensai si sarebbe ritratta spaventata, invece ne fu sorpresa "ora capisco perchè sei qui" disse con dolcezza e un po' di amarezza.
Senza che potessi combatterla mi fece uscire da una cella piccola che mi permetteva solo di sedermisi dentro, prese un vestito bianco, mentre rimanevo seduta davanti uno specchio, piangevo in silenzio non riuscendo a smettere, la vidi prendere anche degli accessori d'oro. "sono sicura che sarai la più bella di tutte" per me non aveva senso e non mi interessava, ma solo quando si avvicinò per mettermi la collana pesante al collo notai dei bracciali sui suoi polsi "queste sono le catene della schiavitù" disse prima di iniziare a sistemare i capelli con una corona di alloro oro "perchè devo vestirmi così" non riuscii nemmeno a guardarla quando lo chiesi per paura della sua risposta " ti esibiranno come concubina per dei nobili" in quel momento rivolsi uno sguardo al vestito che rivelava molto di più del consentito.
Quando indossai il vestito cercai di coprirmi con le braccia in imbarazzo, il tessuto era morbido ed essendo bianco tendeva sul trasparente, la gonna era lunga fino a terra morbida, ma presentava due lunghi spacchi fino al fianco da cui si notavano le gambe, dalla fascia che cingeva la vita partivano due fasci di tessuto che mi coprivano il seno e che furono legati dietro il collo. Quando mi guardai allo specchio distolsi lo sguardo per evitare la vista della mia pelle esposta, non mi furono date delle scarpe o altro con cui coprirmi anche se lo chiesi.
"vincerai tu ne sono sicura, ho fatto un ottimo lavoro" disse la serva dalle pozze scure "non mi interessa vincere" dissi infastidita, quando sentii le sue mani ruvide e fredde sulle mie braccia mi irrigidii, mi guardò negli occhi seria "devi vincere" disse convinta "altrimenti finirai come me, schiava per il resto della vita. Se ti sceglieranno, potrai avere bei vestiti, cibo e ti basterà dare il tuo corpo al tuo solo padrone per ripagarlo" guardai i suoi zigomi sporgenti segnati dalle guance incavate, gli occhi più grandi, le labbra pallide. Quando le presi le mani notai delle cicatrici vecchie, nascoste dallo sporco, le strinsi nelle mie piano per paura che le facessero ancora male, vidi i suoi occhi offuscati diventare vitrei, non volevo ancora vincere, volevo tornare a casa e indossare dei vestiti decenti e stare con mio fratello e mia madre. Le sorrisi perchè mi sembrò preoccupata per qualcosa che le era successo in passato.
I piedi li lasciarono slegati per permettermi di camminare, mi guardai intorno in cerca di una via d'uscita senza speranza, il locale era privo di finestre illuminato unicamente dalle candele, le porte erano chiese tutte a chiave e venivano aperte solo dall'uomo che la serva mi disse fosse il suo padrone ormai da 10 anni. "tieni prendilo ti aiuterà, non ti mentirò è una bevanda che ti annebbierà la mente. Ma serve per non farti ricordare dove sei e le persone che verranno a vederti" apprezzai la sincerità, non convinta se berla oppure no "non hai scelta purtroppo, presto la faranno prendere a tutte" quando mi guardai intorno vedi ragazze molto più giovani di me intorno ai quattordici anni, deglutii prima di prendere il calice e bere tutto il liquido.
Non ricordo quanto tempo passò, vedevo tutto annebbiato e stranamente molto lento, avevo un forte mal di testa che aumentava quando fissavo una luce. Una voce maschile, probabilmente quella dell'uomo di prima mi echeggiò nella testa "adesso miei signori vi presento l'attrazione principale della nostra mostra" la ragazza mi prese la mano conducendomi davanti un palco in legno, le luci che lo illuminavano erano talmente forti da accecarmi , vidi delle persone nella completa oscurità presentarsi davanti a me, un brusio di voci soffuse si alzò senza che riuscissi a capire cosa dicessero "i capelli del sangue, gli occhi del sole e la pelle della Luna" una mano mi afferrò il volto costringendomi a guardare verso l'alto, le figure offuscavano davanti ai miei occhi che continuavano a sbattere per mettere a fuoco, sarebbe comunque stato inutile provare quando mi accorsi che ognuno dei presenti indossava una maschera a coprirgli il viso, qualcosa nell'aria profumava di diverso "iniziamo con la somma del suo peso in oro" risi improvvisamente non sapendo nemmeno quale fosse il mio peso, mi guardai pensando non dovesse essere molto "due volte il suo peso" disse una voce femminile "ottima offerta Miss" "offro tre volte il suo peso" continuarono per quelli che mi sembravano ore.
Finché non calò improvvisamente un silenzio tombale, sentii i loro respiri trattenuti e i miei muscoli tendersi mentre la sala diventava improvvisamente più oscura, sospirai tremante. Sentii dei passi avvicinarsi al palco, una figura massiccia vestita di nero e rosso si avvicinava al palco con lentezza stremante, lo schiocco delle sue dita movimentò una serie di uomini i quali depositarono delle valigie sul legno scricchiolante, finche' la sua voce profonda non scosse le viscere di tutta la sala "offro mille volte il suo peso in oro." la sua non era un'offerta ma un ordine, la voce tremante del padrone confermò la mia intuizione "aggiudicata al signore in n-nero" sentii la mano della serva tremare alla vista dell'uomo, mi spaventai, cercai di ritrarmi quando la presa della ragazza si fece improvvisamene ferma. " rimani immobile o ci fulmineranno" quando mi girai notai degli uomini con in mano delle mazze, minaccioso un ragazzo ne accese una per avvertirmi.
Quando l'uomo si avvicinò improvvisamente, sentii la vista offuscarsi e di improvviso perdere colore, le gambe cedere prima che potessi cadere a terra sentii qualcuno afferrarmi. Ma a quel punto ero altrove.
L'oscurità è la paura che mi assale, sono le mie incertezze costanti. Qualcosa con cui dovrò fare i conti per il resto della mia vita.
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The Dragon Realm
FantasiSTORIA D'AMORE FANTASYYY. Nel mondo perpetua ormai da anni la guerra tra gli Umani e Creature. Le divergenze tra i due mondi sono sempre rimaste provocando un enorme crepa negli animi. Una ragazza cresciuta nella povertà viene catturata e venduta c...