Thantophobia:
The phobia of losing someone you love.//Violet//
Sono preoccupata per Tate, da quando ieri mi ha chiesto di lasciarlo solo non l'ho più rivisto e non ho un presentimento positivo al riguardo. Pensavo che fosse giusto lasciargli tempo per pensare, per riflettere. In fondo, in questo ultimo periodo sono successe talmente tante cose che ha provato troppe emozioni in una volta e non è ancora riuscito ad analizzarle singolarmente e accettarle come parte di lui. Almeno, con me funziona così, ma credo di conoscere Tate abbastanza per poter dire lo stesso di lui.
Non sono convinta di averlo perdonato del tutto, a volte mi chiedo cosa mi ha spinta a farlo.
Il dolore?
La mancanza straziante?
La mia morte?
La solitudine?
Forse.
Ma più di tutto per averlo di nuovo a fianco a me, poter accarezzare i suoi capelli biondi e posare le mie labbra sulle sue e...La porta della stanza di Violet si apre.
Tate entra dentro come una furia, si ferma in piedi davanti a lei, che gli si avvicina lentamente.-Tutto a posto?- Gli chiede con voce straziata, poggiando una mano sulla sua spalla e muovendo il pollice delicatamente per accarezzarla.
-No. Niente è apposto. Odio tutti qui, tutto fa schifo. Tranne te.- Tate stringe la ragazza in un abbraccio e si lascia andare in un pianto, con la testa appoggiata sulla schiena di lei.
Oddio, Tate sembra davvero sconvolto, non penso di averlo mai visto così: il viso pallido, illuminato solo dalle gote arrossate per le lacrime, le gambe tremanti, i pugni serrati.
Cosa sarà successo? Sono sicura che c'entra quel bambino...-Raccontami.- Dice Violet ferma, facendolo sedere per terra.
-Quel bambino è mio figlio, lo tiene mia madre con lei.-Violet ha un tuffo al cuore nel sentire quelle parole, ma, come ha sempre fatto, non lo mostra.
-Tate adesso calmati e spiegami bene tutto. Il bambino biondo che abbiamo visto l'altro giorno è davvero tuo figlio? E vive da Constance? Da quando?-
Nel vedere Violet così tranquilla, Tate si calma.
-Sì. L'ha preso quando è nato e cazzo sì, mi somiglia troppo per non essere mio figlio. Constance mi ha anche detto che ha delle ossessioni come le mie... Ha ucciso la babysitter, ma lui ha solo tre anni. Non so di cosa possa essere capace. Inoltre è attratto da questa casa, proprio come lo era Adelaide.
Ho sentito i tuoi genitori parlare, anche loro sospettano del bambino, non sono sicuri di quale sia il loro. Vogliono mandare qualcuno a fare il test del DNA.
Ecco, questo è tutto quello che so.--Wow.-
È tutto quello che sono riuscita a dire, mi mancano le parole.
Insomma, posso davvero continuare una relazione con Tate?
Adesso c'è un bambino di mezzo e, come se non bastasse, il bambino è di mia madre. Posso davvero stare con il padre di mio fratello?-Non hai altro da dire?- Tate sembra amareggiato.
-Per ora aspettiamo. Parlerò con i miei e vedremo come comportarci. Adesso concentriamoci sul piano per mandare via di qui la simpatica famigliola, è più importante.-
Non pensavo nemmeno una parola di quello che avevo detto.
L'importante per me è tranquillizzare Tate, quando si agita perde il controllo e lo so bene. Soprattutto quando ci vanno di mezzo le persone che ama.
Io indagherò sulla storia del bambino. Parlerò con Costance, deve portarlo via di qui, questa casa è troppo pericolosa per lui. Non posso dire questo a Tate, lo ferirebbe troppo, tra lui e quel bambino c'è uno strano legame... Io non riesco nemmeno a guardarlo.
Se solo a penso a Tate e a mia madre.... Meglio di no.
Sarà meglio per tutti.
Meglio per la mia famiglia.
Meglio per il bambino.
Meglio per Tate.
Meglio per me.-Grazie Violet. Ti amo fottutamente tanto.-
Tate è una sorpresa continua.
Anche io lo amo, Dio se e quanto lo amo.
Ma ancora non me la sento di dirglielo.Violet si siede fra le gambe di Tate e i suoi pensieri muoiono in un bacio.