"Normal people have no idea how beautiful the darkness is."
//Tate//
Quando ho detto a Violet che l'amavo, l'ho detto perché lo sento, la amo per davvero.
Mi aspettavo una risposta, però.
Una risposta qualsiasi.
Anche se mi avesse detto "io provo qualcosa di diverso" o "non ti amo" andava bene lo stesso.
Invece mi ha solo baciato.
Se non l'avesse ancora fatto prima ne sarei stato felice, ma erano ormai giorni che le strappavo baci.
Molto enigmatico. Violet lo è, d'altra parte. Violet è l'enigma per definizione! Se cercassi sul dizionario la parola "enigma" vedrei sicuramente stampato lì a fianco il viso di Violet.
Se non ci fosse ce lo attaccherei io.
Chi meglio di lei esprime il concetto?Tate solleva Violet e si siede accanto a lei, a gambe incrociate.
-Violet, ti piacciono i misteri?-
-Sì. Insomma li trovo parecchio affascinanti, perché me lo chiedi?-
-Forse ti piacciono così tanto i misteri che hai deciso di diventarne uno.-
Sorride.
-Ti va se pensiamo insieme al piano per cacciare via gli ospiti indesiderati?-
-Ne sarei onorata. Ho sentito dire che cominceranno a portare domani i primi pacchi.-
-Questo significa che dobbiamo fare in fretta, molto in fretta...-
Tate sembra pensieroso.
-Che hai intenzione di fare?-
-Coinvolgere tutti, o quasi. I tuoi hanno troppe cose a cui pensare, per questa volta non partecipereranno. Potrebbero scoprire qualcosa sul bambino. Quasi me ne stavo per dimenticare, devo avvisare Constance.
Bene, dunque... Durante la notte Constance fingerà di essersi persa con il bimbo e busserà ovviamente alla porta.
Si spera che la faranno entrare, se no elaborerò un altro piano in seguito.
Comunque, ammesso che la facciano entrare, teniamo impegnato con lei un membro della famiglia, con l'altro adoperiamo il vecchio trucco dei gemelli. Ovviamente noi ci occuperemo della puttanella.-Nel pronunciare queste ultime parole, il viso di Tate assume un'aria truce.
-Mi sembra un buon piano, ma devi promettermi che non la spaventeremo troppo.-
-No, vedrai. Faremo qualcosa in "stile" signori Harmon. Sai, tipo coppia di fidanzati. Pensavo a Romeo e Giulietta.-
-Ci colpiremo a vicenda?-
-Esatto, a noi non succederà niente, mentre lei si spaventerà tanto che correrà via come un cagnolino con la coda tra le gambe.-
-Mi sembra un buon piano.-
-In caso dovessero rifugiarsi in altre stanze, saremo pronti. In ogni stanza ci sarà uno spirito.-
Mentre parla Tate prende un foglio di carta dalla scrivania di Violet e lo poggia a terra con una matita. Poi va verso la lavagnetta attaccata al muro e comincia a disegnare con il gesso. Che cosa stia disegnando ancora non si capisce.
-Ecco fatto, qui in bagno ci staranno le infermiere, gronderanno di sangue.
Nello studio di tuo padre ci sarà la nostra giovane attrice Elizabeth sdraiata sul pavimento, sarà una buona occasione per lei recitare così.
Beauregard sarà in soffitta, come al solito.
Chad indosserà la tutina nera in lattice, Patrick gli reggerà il gioco.-Nel ricordare quella tuta Tate sembra scosso, tentenna ma poi prosegue, tagliando corto.
Merda. Questa non dovevo dirla. Sarà meglio che Ben non lo veda...
-Gli altri si inventeranno qualcosa.-
-Mi sembra davvero un bel piano Tate. Ti va una partita a carte?-
-Sì. A che giochiamo?-
-Scala?-
-Va bene.-
-Sono triste.- Dice Violet ad un tratto, cogliendo Tate di sorpresa.
-Anche io.- Risponde lui, guardandola.
Violet scoppia a piangere.
Tate si avvicina a lei e le passa un braccio intorno alle spalle, accarezzandole i capelli.
-Ehi... Guardami, che succede?-
-Tutto. Il fatto è che tutte queste cose mi stanno incasinando tantissimo e cerco di stare tranquilla per te ma non ci riesco e questo mi fa stare male e...-
-Shhht.- Tate la zittisce e le bacia i capelli, la sua mano si sposta sul suo viso.
-Non devi fingere con me.
Io ti amo, Violet. Ti amo quando sei triste, quando sorridi, quando piangi. Ti amo sempre e questa cosa non cambierà mai. Non può cambiare. Quando ami una persona non dovresti lasciarla andare. Mai.-