Me in your sweater

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Canzone consigliata per la lettura: "Heather" - Conan Gray.

Era da sempre il mio migliore amico; l’unica persona con cui mi confidavo, l’unica a cui mostravo me stesso al cento per cento senza filtri.

Era proprio la mia persona.

Insieme stavamo bene, ci completavamo.

Non esistevo io senza lui e lui senza me.

Tutto precipitò quando mi resi conto dell’ultima cosa che avrei voluto: mi piaceva Christian.

Era stata una cosa graduale e senza nemmeno accorgermene, me ne ero innamorato.

Mi piacevano i suoi occhi dalle mille sfumature che captavano sempre ogni dettaglio.

Mi piacevano i suoi ricci morbidi e definiti.

Mi piacevano le sue lentiggini che costellavano il suo viso in maniera disordinata ma perfetta.

Adoravo i suoi modi di fare, la sua simpatia, gentilezza e il suo amore per animali e bambini.

Ai miei occhi era perfetto.

Purtroppo però, dovetti reprimere questo sentimento.

Era il mio migliore amico e non avrei potuto perderlo per nessuna ragione al mondo perché avrebbe significato perdere anche una parte di me stesso.

Per quanto ci provassi, le cose erano comunque cambiate.

Evitavo di cambiarmi davanti a lui o di vedere lui che lo faceva davanti a me ed evitavo persino il troppo contatto fisico.

Non potevo assolutamente permettere che la mia cotta mi sfuggisse di mano e che diventasse ingestibile.

Cercai di convincermi che fosse una cosa passeggera, che prima o poi mi sarebbe passata.

Eppure i mesi andavano avanti e il mio sentimento per lui non faceva altro che aumentare.

-

Era il tre dicembre e io e Christian ci trovavamo seduti su un divanetto nella veranda di casa sua.

“Fa un po’ freddo.” Disse lui, prendendo una coperta per coprire entrambi.

Si avvicinò di più a me ed io, di scatto, mi allontanai, come se mi avesse bruciato. 

“Matti” mi chiamò. 

“Mh?”

“Che c’è che non va?” 

“In che senso?” 

“Non sono stupido, lo vedo che ogni volta che cerco di avvicinarmi a te, tu ti allontani. Perchè?" 

“Uhm…cioè, i-io” balbettai. “M-mi dispiace Chri.”

Lui aveva un’espressione stranita e non capiva. 
“Matti, perché ti allontani da me? Cosa ho fatto?” Mi chiese.

“No, non hai fatto niente, sul serio, stai tranquillo.” Cercai di rassicurarlo.

“E allora vieni qua, dai.” 

Mi tirò a sè, facendomi appoggiare la testa sul suo petto.

Quella troppa vicinanza mi fece tremare.

Lui, fortunatamente, non capì il motivo del mio tremore.

“Hai freddo? Stai tremando tutto.”

"S-sì", gli risposi io, incerto.

Lui allora si spostò per poi togliersi la felpa che indossava e infilarla a me.

Quel gesto mi sciolse del tutto.

“Sta meglio a te che a me. Sei proprio bello.” Mi disse, circondandomi la vita con un braccio.

Dopo quella frase, il mio viso divenne letteralmente color porpora. 

“E sei ancora più bello quando ti imbarazzi per un complimento.”

Aggiunse, appoggiando la sua testa sulla mia.

In quel momento il mio cuore scalpitava, battendo come non mai.

Per un istante pensai che lui potesse ricambiare il mio sentimento, ma non poteva essere.

Non sarebbe mai potuto succedere.

Quello che provavo era destinato a rimanere senza essere ricambiato.

“Come mai sei così pensieroso?” sussurrò al mio orecchio, facendomi percepire un brivido e mancare un battito.

“I-io…pensavo, ehm, pensavo e basta.” 

“Sei così carino quando ti imbarazzi.” Mi disse, prendendo ad accarezzarmi il viso con il pollice.

Dopo quel contatto, lasciai alle spalle ogni tentativo di contenermi, portando la mano sui suoi riccioli, che iniziai ad attorcigliare sulle mie dita.

Girai il viso verso il suo, per sorprenderlo a fissarmi.

Ci guardammo negli occhi per un po’ di tempo, finché lui decise di avvicinarsi ancora di più.

Per paura che potesse fare una mossa di troppo, di cui si sarebbe sicuramente pentito, mi allontanai.

Lui mi guardò con un’espressione interrogativa.
“Ti faccio così schifo?” Mi chiese.

Ma che idea si era fatto? Era cieco?

“No, no è che…non potevo lasciarti fare qualcosa di cui ti saresti sicuramente pentito, perché-" la mia frase fu interrotta dalle sue labbra, che si posarono dolcemente sulle mie.

Cercò la mia lingua ed io non esitai a ricambiare.

Quando ci staccammo lo guardai sorpreso.

Il mio migliore amico mi aveva appena baciato e mi stava guardando in modo tutt’altro che amichevole, mentre mi accarezzava il viso.

“Chri?”

“Dimmi.”

“Perchè?”

“Ne avevo voglia. E poi mi piaci.”

Arrossii violentemente.

“Anche tu mi piaci, ma-”

Mi interruppe di nuovo.

“Non pensare così tanto Matti, goditi i momenti e stai tranquillo.” Mi disse, per poi prendere il mio mento tra le dita e baciarmi di nuovo.

E adesso sono qui, a scrivere queste parole, raccontando il modo in cui è nato tutto, proprio accanto a lui.

Al mio migliore amico, alla mia spalla, alla mia metà. All’uomo che domani diventerà mio marito.

Vieni nel mio cuore [os zenzonelli]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora