Ti ho visto, guardato, amato

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Erano giorni ormai che pensavo sempre e solo a lui.

Costantemente.

Da quando ho posato gli occhi sulla sua figura a quella festa, il suo viso lentigginoso non ha mai abbandonato la mia mente.

Ma è umanamente possibile essere così belli?

Ero consapevole però, del fatto che ovviamente un ragazzo del genere fosse totalmente fuori dalla mia portata, e che con grandi probabilità fosse etero.

Quel giorno mi sarei visto con Luca, un mio caro amico, nonché il ragazzo che aveva dato la festa dove avevo visto quel ragazzo a cui pensavo da giorni.

Avrei provato a fargli qualche vaga domanda, in modo da sapere chi fosse la persona che con un solo sguardo di sfuggita mi aveva stregato.

"Ciao Lu'."

Mi sedetti in quel bar in uno sgabello di fronte a quello del mio amico.

"Ciao, Matti. Allora, che si dice?"
Chiese lui.

"Tutto bene. Tu, invece?"

"Sì, si, anche io. Sai, la festa di sabato è stata un successo."

Fummo interrotti dal cameriere, che arrivò per prendere le nostre ordinazioni.

"Ciao ragazzi! Allora, cosa vi porto?"
Esclamò.

"Ciao Chri! Per me un aperol. Matti?"

Alzai la testa e quando vidi chi fosse il cameriere arrossii fino alla punta dei capelli.

Non era possibile.

"I-io..." Balbettai leggermente, ma mi ricomposi il prima possibile per non fare la figura del cretino. "Anche per me un aperol, grazie."

"Okay. Arrivano subito." Disse il cameriere, per poi sparire dalla mia vista.

"Matti, tutto bene?"
Fu Luca a parlare, che evidentemente si accorse del mio stato confusionale.

"Lui era alla tua festa." Sussurrai, in modo da non farmi sentire.

"Beh, si, ovvio. Christian è un mio grande amico sin da quando eravamo bambini."

"Oh. Che resti tra noi, è molto bello." Mormorai ancora imbarazzato.

"Perchè non glielo dici?" Mi chiese Luca.

"Cosa? No, sei pazzo?"

"Perchè?"

"Non vedi che è totalmente fuori dalla mia portata? E poi non so nemmeno se è etero o..."

"È bisessuale." Lo interruppe Luca. "E poi non è vero che è fuori dalla tua portata. Non sottovalutarti, Matti."

Arrossii per quel complimento e subito dopo tornò Christian con i nostri spritz.

"Ecco qua." Disse, mentre appoggiava i bicchieri sul tavolino.

"Oh, Chri!" Lo richiamò Luca, prima che il ragazzo rientrasse nel bar.

"Dimmi."

"Stavo pensando che sabato potremmo andare in disco. Ci sei?"

"Certo."

"Perfetto. Viene anche Matti."

Lo sguardo di Christian si posò su di me, e mi squadrò velocemente, ma attentamente.

"Bene." Disse sorridendo, e poi rientrò nel locale.

Mi girai verso di Luca, essendo ben consapevole di avere le guance paonazze.

-

Sabato sera era arrivata molto in fretta, e dopo essermi fatto una doccia calda ero intento a sistemare i capelli davanti allo specchio.

Ma era possibile che non avessero mai una forma decente ogni volta che dovevo uscire?

Sbuffai, e sistemai il colletto della camicia, sbottonando i primi bottoni.

Misi il mio profumo preferito, e proprio in quel momento sentii il campanello, segno che Luca mi stava aspettando fuori.

Presi velocemente la giacca, il portafoglio e il cellulare ed uscii di casa, entrando nella macchina del mio amico.

"Matti, ora andiamo a prendere Christian."

Mi disse Luca, ed io non ero decisamente pronto per quella notizia improvvisa.

Certo, sapevo che prima o poi quella sera l'avrei visto, ma non immaginavo che sarebbe successo così presto.

Una volta arrivati sotto casa sua, Christian salì in macchina, bello come sempre.

Arrivammo al locale, e dopo aver bevuto qualche drink ci lanciammo a
ballare in pista.

Christian si avvicinò a me da dietro.
"Posso?"
Chiese nel mio orecchio, e quando io annuii poggiò le mani sui miei fianchi, che muovevo a ritmo di musica.

Mi sembrava surreale.

Davvero stavo ballando con lui?

Continuammo a ballare per un poco di tempo finché lui parlò nuovamente nel mio orecchio.

"Ti va di andare a prendere un po' d'aria?" Mi chiese, e alla mia risposta affermativa afferrò la mia mano e uscimmo dalla calca di persone ammassate.

Ci dirigemmo verso l'area esterna, e ci sedemmo su uno dei divanetti in pelle.

Mi avvicinai a lui finché le nostre gambe si sfiorarono, e azzardai ad appoggiare la testa sulla sua spalla.

"Mi piace guardare le stelle." Sussurrai, puntando gli occhi al cielo.

"Anche a me." Disse lui di rimando, per poi mettere due dita sotto il mio mento e farmi incatenare lo sguardo al suo.

Lentamente avvicinò il suo viso al mio.

"Sei bellissimo." Sussurrò sulle mie labbra.

A quel complimento la mia faccia diventò più rossa di un pomodoro e abbassai lo sguardo.

Non ero solito provare desiderio per qualcuno che conoscevo a malapena, eppure avevo un'enorme voglia di baciarlo.

Lui mi accarezzò le labbra con il pollice ed io le schiusi leggermente;

Fece scivolare la mano sulla mia guancia e soffiò un "posso?" sulle mie labbra.

A quel punto non sarei nemmeno stato capace di rifiutare.

Andiamo, ero brillo, e un ragazzo stupendo mi stava chiedendo di baciarlo.

Annuii leggermente e lui poggiò le sue labbra sulle mie, mentre mi accarezzava la guancia.

Schiusi le labbra e gli permisi di trovare la mia lingua.

Rimanemmo tutta la sera lì fuori a parlare di qualsiasi cosa ci passasse per la testa, dalla più stupida alla più profonda, scambiandoci infiniti baci.

Alla festa di Luca lo avevo visto; quella sera, nei divanetti della discoteca, lo avevo guardato.

Avevo guardato dentro di lui.

Entrambe le volte, però, lo avevo amato, consapevole già dal primo sguardo che sarebbe stato la persona più importante della mia vita.

Vieni nel mio cuore [os zenzonelli]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora