~Lei chi è?~

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I giorni dopo nella mia testa ci fu un miscuglio tra "cosa siamo?" E "siamo realmente qualcosa?".
Non sapevo cosa lui provava per me e quell'immagine ritornava nella mia mente ogni minuto, di ogni ora e di ogni giornata.
Una settimana dopo questi dubbi scomparirono, ma non avrei mai voluto fosse cosi.

"Hai presente Christian? Beh quello che è passato prima, gira voce che si sia messo con Angelica" una ragazza stava parlando alla sua amica e di sicuro non si erano accorte di me, ma io purtroppo ero li.
Non so se era una cosa positiva, rimanere nei sogni e ignorare la realtà non è mai una cosa buona, ma a volte fa semplicemente meno male.
Avevo passato le 2 settimane dopo ad ignorarlo, senza chiedergli spiegazioni.
I miei amici mi avevano aiutato, ma il fatto che lui si era preso gioco di me lasciava un segno ben evidente dentro di me. Intanto come se non fosse successo niente, tutto mi ricordava noi.
Ero un illusa, mi ero fatta ingannare per due paroline carine e per un "sei al sicuro con me", non mi ero mai resa conto di quanto ero ingenua. I suoi messaggi continuavano ad arrivare.
E se mi voleva parlare?
Forse dovevo affrontarlo, sicuramente era cosi, ma lo avevo capito solo dopo 2 settimane di notti insonni e di lacrime.
"Dove sei?", "Piccola so che stai vedendo i messaggi", "rispondimi", "parlami", "dimmi cosa c'è che non va", "potrei aiutarti", "sono qui quando vuoi".
Mi aveva scritto tutto questo, non potevo crederci che ancora non si era accordo del motivo del mio distacco, insomma come poteva non saperlo.
Che fossero solo voci quelle che giravano? No, impossibile, avevo sentito troppe persone parlare di questo per essere solo una voce di popolo, e se anche fosse, a lui sicuramente sarebbe arrivata.
Poi... Piccola??! Avevo dimenticato una parte dei momenti passati insieme e non mi ero accorda che mi chiamava piccola? No, impossibile, era completamente andato.

Presi coraggio e scrissi "devo vederti" poi però decisi che non andava bene e cancellai. "dove sei?" Non mi interessava realmente, quindi presi e cancellai anche questo e poi ancora "sei con lei?" Non andava bene neanche questo, non potevo essere gelosa di lei se non sapevo neanche chi era per lui, anche se era un po ovvio, pensai che prendere decisioni affrettate non servisse a nulla.
La 13esima frase fu quella decisiva da inviare. "Ehi". Una sola parola, priva di emozioni e di emoji.
Un semplice "ehi".
Gia, era la più infantile, ma dovevo andarci piano e questo era il modo migliore.
La sua risposta non tardò ad arrivare "dove sei?" Era veramente la cosa che gli interessava dippiu...??"A casa".
"Bene, esci fuori al balcone e prendi un po di aria,poi rientra, sciacquati il viso e metti le scarpe, o le ciabatte, come vuoi.
Poi conta fino a 10 secondi e all' 11esimo esci di casa e scendi le scale, a dopo"
Non potevo crederci, era veramente lunatico e perloppiu non mi aveva neanche chiesto il motivo della mia scomparsa, strano, davvero molto strano.
Forse aspettava di essere faccia a faccia per dirmelo.
Feci tutto quello che aveva detto, ogni minima parola, persino quello dei secondi, poi scesi.
Ancora non era arrivato quindi mi poggiai al muretto, presi il cellulare e avviai la mia playlist preferita.
Non potevo farcela, tolsi di corsa le cuffiette, anche le canzoni parlavano di lui, ogni frase, dalla prima all' ultima.
Già ero veramente innamorata.
Ma soprattutto pensai che ero fottuta, esatto proprio fottuta.
Un'innamorata fottuta.

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